Partita IVA e fondo perduto, nel calcolo conta l’indennità di maternità?

Rosaria Imparato

15 Novembre 2021 - 12:17

L’indennità di maternità non viene contata nel calcolo per il contributo a fondo perduto: i dettagli per le partite IVA forfettarie nell’interpello n.777 dell’11 novembre dell’Agenzia delle Entrate

Partita IVA e fondo perduto, nel calcolo conta l’indennità di maternità?

Nel calcolo per l’ammontare del contributo a fondo perduto del decreto Sostegni va considerata anche l’indennità di maternità? Il quesito è stato posto da una contribuente titolare di partita IVA in regime forfettario, e l’Agenzia delle Entrate ha risposto con l’interpello n. 777 pubblicato l’11 novembre 2021.

La normativa in tal merito è chiara: sia i provvedimenti emergenziali che la circolare dell’Amministrazione Finanziaria n. 5/2021 hanno ribadito che questo tipo di sostegno economico non costituisce ricavo o compenso.

Partita IVA e fondo perduto, nel calcolo conta l’indennità di maternità?

Il quesito in esame è stato posto da un’avvocatessa con partita IVA forfettaria, e l’Agenzia delle Entrate tira le fila della normativa nella risposta all’interpello n. 777. L’Amministrazione Finanziaria in particolare richiama quattro circolari:

L’ultima circolare in ordine cronologico, quella del 14 maggio 2021, richiama le tre precedenti e al punto 3.5 sottolinea che:

“l’indennità di maternità non costituisce ricavo o compenso come previsto dall’art. 68, comma 2, del D.lgs. 26 marzo del 2001, n. 151, secondo cui tale indennità «è corrisposta [...] all’80% del salario minimo giornaliero stabilito dall’art. 1 del decreto-legge 29 luglio 1981, n. 402, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 settembre 1981, n. 537, nella misura risultante, per la qualifica di impiegato, dalla Tabella A e dai successivi decreti ministeriali di cui al 2° comma del medesimo art. 1 ».”

Di conseguenza, le somme percepite come indennità di maternità non sono da includere né nella nozione di fatturato del comma 4 articolo 1 del decreto Sostegni, né nei ricavi da considerare ai fini dell’accesso al contributo a fondo perduto, perché la loro rilevazione non è riconducibile ad alcun compenso.

Risposta AdE all’interpello n. 777 dell’11 novembre 2021
Articolo 1 del decreto-legge 22 marzo 2021, n. 41. Contributo a fondo perduto ed indennità di maternità.

Fondo perduto partite IVA rifiutato: l’istanza di autotutela

L’interpello dell’Agenzia delle Entrate in questione si chiude sottolineando un’importante possibilità in caso di domanda del contributo a fondo perduto rigettata: l’istanza di autotutela. L’opzione è valida anche per chiedere una revisione, qualora l’importo erogato risulti di entità minore a quanto calcolato.

Le istruzioni si trovano nella risoluzione n. 65 pubblicata il 12 ottobre 2020 e sono valide in due casi:

  • il primo riguarda i titolari di partita IVA che, causa errori individuati solo dopo il pagamento del contributo a fondo perduto, hanno ricevuto una somma inferiore a quella effettivamente spettante;
  • il secondo caso riguarda le partite IVA che hanno presentato domanda a ridosso della scadenza, per i quali il sistema dell’Agenzia delle Entrate ha inviato una ricevuta di scarto oltre i 5 giorni lavorativi successivi al termine ultimo, con la conseguente impossibilità nel correggere l’errore.

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