Bonus Tari 2024 per chi ha un Isee basso, come si richiede?

Patrizia Del Pidio

15 Marzo 2024 - 08:09

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Per le famiglie che versano in condizioni di disagio economico e hanno un Isee entro determinati valori è riconosciuto il bonus Tari Vediamo cos’è e come si richiede.

Bonus Tari 2024 per chi ha un Isee basso, come si richiede?

Bonus Tari anche nel 2024 alle famiglie con Isee basso, ma come si richiede? La Tari, ovvero la tassa sui rifiuti, è un balzello municipale che va pagata per finanziare il costo della raccolta dei rifiuti e del loro smaltimento. Si tratta di una tassa che deva pagare chi occupa, a qualsiasi titolo un immobile. In caso di immobile non abitato e non locato, la tassa è dovuta da chi detiene il diritto di proprietà.
La Tari, infatti, va pagata anche da immobili che risultano non abitati poiché non è subordinata alla produzione di spazzatura, ma alla possibilità di poterli produrre.
In ogni caso, il bonus Tari, che permette di avere la tassa ridotta e l’esenzione dal versamento, è stato previsto anche per il 2024. Si tratta di una agevolazione introdotta decreto Fiscale 2020, ma si tratta di un beneficio previsto solo sulla carta visto che è demandata alla discrezionalità dei singoli Comuni.

Di cosa si tratta? Insieme al bonus idrico e bonus luce e gasa, anche lo sconto Tari rientra nel bonus sociale per i nuclei familiari con Isee basso.

Si tratta di uno sconto, proprio come previsto dal bonus sociale, che è applicato in automatico alle famiglie che rientrano in determinati requisiti reddituali. In ogni caso, così come per le esenzioni per la Tari, si deve fare riferimento alle regole previste dal proprio Comune di residenza. Vediamo nello specifico come funziona.

Bonus Tari e Decreto Fiscale

Con il Decreto Fiscale 2020, l’articolo 57bis prevede la “Disciplina della TARI. Coefficienti e termini per la deliberazione piano economico finanziario e delle tariffe. Introduzione del bonus sociale per i rifiuti e automatismo del bonus per energia elettrica, gas e servizio idrico”. Dal 2021, a differenza di quello che accadeva negli anni precedenti, quindi, il bonus sociale è riconosciuto in automatico agli aventi diritto che hanno un Isee in corso di validità.

La novità introdotta dal decreto fiscale in ambito tassa rifiuti è proprio il bonus Tari per le famiglie che si trovano in difficoltà economica e hanno un basso Isee. Condizioni tariffarie agevolate, quindi, sono riconosciute non solo per le utenze domestiche di luce, acqua e gas, ma anche per la tassa sui rifiuti.

Bonus Tari 2024, a chi spetta?

A stabilire le regole di accesso al bonus sociale è l’Arera e così come già previsto per il bonus luce, gas e acqua, anche per quello Tari i requisiti sono gli stessi, ovvero:

Però non in tutti i Comuni funziona così.

Bonus Tari 2024, discrezionalità dei Comuni

I vari Comuni non sono obbligati a riconoscere il bonus Tari ai propri cittadini perché su scala nazionale nulla è previsto. L’agevolazione sulla tassa rifiuti è a discrezione del Comune perché, se da una parte c’è una norma nazionale che ha lanciato il beneficio, dall’altra non è stato mai emanato un provvedimento che ne detti regole e funzionamento.

Il bonus Tari, di fatto, esiste solo su carta visto che manca il decreto attuativo e proprio per questo a gestirlo e riconoscerlo sono i singoli enti locali. In teoria le condizioni di accesso sono quelle previste per il bonus sociale, purtroppo, però, la norma che ha previsto lo sconto sulla Tari prevedeva che un apposito Dpcm ne dettasse le regole. E non è mai arrivato.

A decidere, quindi, anche per il 2024 saranno i singoli enti locali che sono gli unici ad avere voce in capitolo sull’applicazione o meno dello sconto. Nel Comune di Milano, ad esempio, sono previste esenzioni per la Tari che poco hanno a vedere con il bonus sociale, visto che il Comune riconosce agevolazioni e sconti a nullatenenti o titolari di pensioni integrate al minimo. Un altro esempio è rappresentato dal Comune di Roma che prevede l’esonero solo per nuclei familiari con Isee fino a 6.500 euro.
In altri Comuni oltre alla soglia Isee è richiesto che nel nucleo ci sia almeno un disabile per avere diritto all’esenzione, altri ancora si sono adeguati ai requisiti del bonus sociale per riconoscere il beneficio.

A quanto ammonta il Bonus Tari?

Come abbiamo già anticipato in apertura, l’ammontare del bonus dipende dal proprio Comune di residenza. Gli enti locali, infatti, possono ritoccare (al rialzo) anche l’Isee minimo per riconoscere lo sconto oltre che la percentuale di beneficio da applicare.

Ci sono Comuni che prevedono, ad esempio, entro determinati limiti Isee anche l’esenzione totale dal pagamento del tributo, mentre altri possono prevedere una percentuale di sconto sulla Tari dovuta. Proprio per questo motivo è necessario consultare il sito istituzionale del proprio Comune per capire cosa e quanto spetta per i nuclei familiari con Isee basso in ambito Tari.

Argomenti

# Tari

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