Bonus nido, risorse finite e domanda protocollata con riserva: che significa e cosa succede adesso

Simone Micocci

16 Settembre 2022 - 13:29

Bonus nido, i fondi sono finiti: conviene ancora presentare la domanda, ma per il rimborso ci sono poche possibilità.

Bonus nido, risorse finite e domanda protocollata con riserva: che significa e cosa succede adesso

Ci sono cattive notizie per il bonus nido 2022, specialmente per chi ha iniziato l’asilo solamente a settembre: l’Inps ha esaurito le risorse. O meglio, i soldi a disposizione sono già stati prenotati da chi ha presentato la domanda nei mesi scorsi.

Ciò significa che d’ora in avanti le nuove domande saranno protocollate con riserva, con la possibilità di ricevere il rimborso solamente qualora alla fine dell’anno dovessero esserci delle risorse residue, oppure un ulteriore stanziamento da parte del governo.

Per il momento, dunque, per chi ha iniziato il nido quest’anno ci sono poche possibilità di ottenere il rimborso. Non per questo, però, bisogna rinunciare a priori all’invio della domanda, anzi conviene farlo il prima possibile: qualora dovessero esserci delle risorse residue, infatti, le domande protocollate con riserva saranno accolte, dando però la precedenza a coloro che hanno presentato per primi la richiesta.

Bonus nido 2022, risorse terminate: cosa succede adesso

Per il 2022 l’Inps ha a disposizione 553,8 milioni da destinare al bonus nido. Risorse che sono già state incrementate dalla legge di Bilancio 2022, con la quale sono stati aggiunti 12,8 milioni di euro, ma che non sono sufficienti per rimborsare tutti coloro che ne stanno facendo richiesta.

A oggi, infatti, tenendo conto di coloro che hanno fatto domanda nei mesi scorsi, e delle mensilità da loro “prenotate” (affinché l’Inps proceda con il rimborso è necessario che questi alleghino le relative ricevute di pagamento), i fondi risultano esauriti.

Cosa succede adesso? Semplicemente l’Inps continuerà ad accogliere le domande, ma solamente “con riserva”. Se alla fine dell’anno dovessero risultare dei fondi residui, oppure semmai dovesse esserci un’ulteriore iniezione di risorse da parte del governo, allora la procedura verrà sbloccata e sarà possibile liquidare anche gli ultimi rimborsi.

Bonus nido 2022: cosa significa domanda protocollata con riserva

Chi ha presentato domanda di bonus nido in questi giorni avrà sicuramente notato la dicitura “protocollata con riserva” indicata sulla ricevuta. Ebbene, come visto sopra, significa che l’Inps terrà conto di tale richiesta solamente nel caso in cui alla fine dell’anno dovessero esserci delle risorse residue.

Se invece i fondi prenotati dovessero essere effettivamente elargiti, allora per tutte le richieste che presentano la suddetta dicitura non ci sarà nulla da fare, in quanto l’Inps non inizierà neppure la fase istruttoria.

A confermarlo è la pagina Inps per la famiglia, la quale in queste ore ha risposto a un utente che gli chiedeva il significato della dicitura “protocollata con riserva”.

Bonus nido, risorse esaurite Bonus nido, risorse esaurite La conferma dell'Inps per la famiglia

Bonus nido 2022: conviene ancora presentare la richiesta?

Quanto sta succedendo non farà piacere, in quanto limita la possibilità di ricevere il bonus nido per le spese affrontate nel 2022. Tuttavia, considerando che non costa nulla, conviene comunque presentare la domanda: non è da escludere, infatti, una nuova iniezione di risorse, il che potrebbe di fatto sbloccare la situazione.

In quel caso, tenendo conto delle risorse effettivamente a disposizione, l’Inps potrebbe prendere in considerazione anche alcune delle domande protocollate con riserva. Nel farlo, l’Istituto procederà per ordine cronologico; ecco perché conviene inviare la richiesta il prima possibile, anche se la scadenza ufficiale è formalmente fissata al 31 dicembre prossimo.

In ogni caso per avere notizie a riguardo bisognerà attendere fino alla fine dell’anno, in quanto bisognerà attendere che l’Inps effettui un bilancio effettivo della misura.

Cosa fare se il bonus nido non viene pagato

Qualora il bonus nido non dovesse essere pagato vi è la possibilità di recuperare quanto speso in sede di dichiarazione dei redditi.

Tuttavia, in questo caso non vi è un rimborso pieno. In sede di dichiarazione dei redditi, infatti, è possibile detrarre solamente il 19% della spesa sostenuta, entro il limite di 632 euro annui. Al massimo, quindi, si ottiene un rimborso di 120 euro, molto meno delle cifre riconosciute dal bonus nido, con il quale si arriva fino a 3.000 euro.

In alternativa bisognerà ricorrere ai bandi regionali: molte regioni, infatti, pubblicano dei bandi con i quali vengono riconosciuti dei buoni servizio con cui viene rimborsata la retta pagata. Come il bonus nido insomma, ma con requisiti e importi che possono essere differenti, a discrezione dell’amministrazione regionale che pubblica il bando.

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