Bollette, l’appello dei comuni al governo Meloni “per non fermare i trasporti e tenere accese le luci nelle città”

Stefano Rizzuti

6 Ottobre 2022 - 15:30

I sindaci si appellano al nuovo governo di centrodestra per ricevere risorse contro il caro energia: servono subito i soldi per evitare di fermare i trasporti e di spegnere le luci nelle città.

Bollette, l’appello dei comuni al governo Meloni “per non fermare i trasporti e tenere accese le luci nelle città”

I comuni rischiano il default. E se il governo non interviene al più presto, dal punto di vista economico, il pericolo è che le città restino senza luci, senza riscaldamenti e persino senza mezzi di trasporto in funzione. L’appello dei sindaci all’esecutivo - quello che verrà, a guida Giorgia Meloni - arriva in seguito all’aumento dei costi dovuti al caro energia.

L’aumento delle tariffe delle bollette porta i comuni a chiedere al governo uno stanziamento aggiuntivo di un miliardo di euro per poter continuare semplicemente nella normale amministrazione. La richiesta è di aggiungere 200 milioni di euro sin da subito, probabilmente con il primo decreto del nuovo governo. Poi altri 800 milioni dovrebbero arrivare, secondo i sindaci, con la legge di Bilancio.

Le città preparano quindi un pacchetto di misure per frenare il calo delle entrate previsto per il 2023 e soprattutto per fronteggiare l’aumento dei costi dovuto al caro energia. “Si rischia di dover fermare i tram, tenere parti delle città al buio, spegnere completamente le luci sui monumenti e tagliare i riscaldamenti”, avverte Allessando Canelli, delegato alla finanza locale dell’Anci.

La situazione dei comuni italiani

La situazione è diversa da comune a comune, ovviamente. In alcuni le criticità sono maggiori, soprattutto per i differenti contratti di approvvigionamento. Il problema dipende da aumenti che vanno dall’80% fino a quattro o cinque volte in più rispetto al passato e per questo, spiega Canelli, serve un intervento del governo.

Caro bollette, l’appello dei sindaci al governo

Il sindaco di Milano, Beppe Sala, spiega che i comuni non hanno risorse sufficienti per aiutare i cittadini e per questo il suo appello si rivolge non solamente al governo ma anche all’Ue. Provvedimenti immediati vengono chiesti anche dal sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, che si ritiene convinto che il nuovo governo “agirà non appena si sarà nelle condizioni di poterlo fare”.

Anche il Codacons si unisce all’appello dei sindaci, ma con un’altra priorità: il presidente Carlo Rienzi chiede al governo di non permettere un taglio dei servizi ai cittadini per trasporti e illuminazione pubblica. Servizi che gli stessi cittadini pagano attraverso tasse e imposte. Stesso parere espresso anche dall’Unione nazionale consumatori, secondo cui le risorse devono andare a famiglie e imprese e non ai comuni.

Emergenza anche negli ospedali

Un’altra emergenza, segnalata dal presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, riguarda gli ospedali. La stima dei costi per le strutture sanitarie regionali porta a un “aumento dei costi dell’energia alla fine dell’anno di 200 milioni di euro rispetto al 2021“. Senza soldi anche gli ospedali sono quindi a rischio.

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