Biglietto Atac Roma a rischio aumento: di quanto può salire il prezzo e perché

Giorgia Bonamoneta

15 Aprile 2023 - 18:39

Biglietti di Atac Roma in aumento? Il rischio questa volta è concreto. Ecco di quanto potrebbe aumentare il prezzo del biglietto e perché.

Biglietto Atac Roma a rischio aumento: di quanto può salire il prezzo e perché

L’incubo dei pendolari potrebbe avverarsi. Il biglietto dei mezzi del trasporto pubblico di Roma Capitale potrebbe infatti salire di prezzo per colpa del costo della benzina e più in generale del conto in rosso di Atac. Si vocifera da tempo dell’aumento dei biglietti dei mezzi pubblici. L’azienda da tempo versa in condizioni difficili e il possibile aumento del biglietto non stupisce nessuno. Non fa piacere, ma non stupisce nessuno.

Il Comune di Roma e la Regione Lazio vorrebbero evitare il rincaro, soprattutto perché a Roma circolano con i mezzi pubblici moltissime persone ogni giorno e l’aumento del costo del biglietto singolo potrebbe comportare una diminuzione dell’uso del mezzo pubblico in favore delle auto. Eppure la strada, al netto delle diverse polemiche in corso, sembra già tracciata e a partire dal 2024 il prezzo dei biglietti di bus, tram e metro potrebbe dover salire da 1,50 euro a 2 euro.

Non si tratta affatto di una novità e l’aumento era infatti previsto già all’interno del contratto di servizio firmato nel 2018 dalla Regione e da Trenitalia. La dicitura dei motivi l’aumento del biglietto a 2 euro fa riferimento all’acquisto di nuovi mezzi. Il rincaro era stato però evitato dalla giunta di centrosinistra, che fece slittare il rincaro con circa 20 milioni di euro per l’anno 2021 e 25 milioni nel 2022. Il 2023 però è più costoso e già ad agosto potrebbe essere confermata la brutta notizia per i pendolari: biglietto Atac di Roma a 2 euro.

Aumenta il biglietto dei trasporti pubblici di Roma: quando e quanto

Sono due le domande che si fa un pendolare alla scoperta della notizia di un possibile aumento del costo del biglietto dei mezzi pubblici, ovvero “quando” e soprattutto “quanto” aumenterà. Quelle che non sono più delle indiscrezioni, ma più anticipazioni di quanto accadrà, sembrano puntare per un aumento del costo del biglietto a fine estate. Il periodo potrebbe essere proprio quello di agosto, momento nel quale i cittadini romani non si trovano a Roma e i turisti tendono a evitare il centro per il troppo caldo. Allo stesso tempo è il periodo subito prima il rientro al lavoro, a scuola e all’università, cioè le categorie più colpite da un possibile aumento del biglietto.

Proprio come preventivato nell’agosto 2021, quando il Comune riuscì a far slittare con 20 milioni di euro l’aumento del costo del biglietto, una corsa singola arriverà a costare 2 euro. Al momento si discute dell’aumento della corsa singola per i mezzi Atac, ma sarà inevitabile un aumento a cascata anche per gli altri tipi di abbonamenti giornalieri, mensili e annuali.

Perché i biglietti dei mezzi costeranno di più?

Così come l’aumento del costo del biglietto dell’Atac colpirà i pendolari, l’aumento del costo del carburante ha influito sulle tasche di Atac. Da anni i conti di Atac sono colorati di rosso e i rincari dei prezzi del 2022 hanno fatto il resto.

Nel 2021 il Comune e la regione hanno speso 20 milioni di euro per salvaguardare il costo del biglietto a 1,50 euro, nel 2022 il costo dello slittamento è passato a 25 milioni, il 2023 è stato calcolato che uno slittamento costerebbe circa 28 milioni di euro. Una cifra che il Comune non può spendere. In teoria l’amministrazione precedente della regione ha lasciato circa 42 milioni di euro proprio per far slittare di un ulteriore anno le spese dell’aumento del biglietto, ma l’attuale giunta di centrodestra non ha trovato questi stanziamenti. Non sono stati ancora analizzate tutte le carte e solo tra maggio e giugno si potrà dire con certezza se questi fondi ci sono o meno.

In caso negativo la Regione Lazio non può assolutamente entrare in soccorso dei pendolari, perché come affermato dal neo governatore Rocca la regione versa in condizioni critiche con circa 22 miliardi di euro di debiti. Nessuna delle due parti vorrebbe attuare il rincaro e si stanno cercando i fondi almeno per impedire che questo avvenga prima di gennaio 2024.

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