Autorità di regolazione dei trasporti: quando interviene, cosa fa

Niccolò Ellena

18 Agosto 2022 - 10:05

Tutelare i passeggeri, monitorare i bandi pubblici e sanzionare chi non rispetta il regolamento vigente: sono questi i compiti dell’Autorità di regolazione dei trasporti

Autorità di regolazione dei trasporti: quando interviene, cosa fa

L’Autorità di Regolazione dei Trasporti, anche conosciuta come Art, è un’autorità amministrativa indipendente italiana di regolazione e garanzia, con sede a Torino. È stata istituita nel 2011 ma è diventata operativa solo due anni dopo, nel 2013.

Sono di sua competenza il settore dei trasporti e l’accesso alle relative infrastrutture. Tra i suoi compiti rientrano inoltre la definizione delle condizioni minime di qualità dei servizi di trasporto e dei contenuti minimi dei diritti degli utenti nei confronti dei gestori dei servizi e delle infrastrutture di trasporto (in collaborazione con l’ARERA e l’AGCOM).

Come è strutturata l’Art

L’Autorità di Regolazione dei Trasporti è amministrata da un organo collegiale, composto da un presidente e altri due componenti. Vengono selezionati previa deliberazione del Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro competente e con il parere favorevole di almeno due terzi dei componenti delle competenti Commissioni parlamentari; il loro mandato è di sette anni e non è rinnovabile.

Attualmente il presidente è Nicola Zaccheo, mentre i due componenti sono Francesco Parola e Carla Roncallo, in carica dal 2020, il loro mandato termina nel 2027.

Oltre a queste figure sono presenti un capo di gabinetto e un segretario generale. Il primo sovraintende, in conformità agli indirizzi del presidente, gli uffici degli affari istituzionali e delle relazioni esterne e quello su affari europei e relazioni internazionali.

Mentre il capo di gabinetto si occupa di sovrintendere sui seguenti uffici: contabilità, bilancio e autofinanziamento; risorse umane e affari generali; information and communication technology; affari legali e contenzioso; affari economici; raccolta, elaborazione e qualità dei dati; accesso alle infrastrutture; servizi e mercati retail; diritti degli utenti; contenuto minimo dei diritti degli utenti; vigilanza e sanzioni.

Sono infine presenti un consigliere giuridico, un advisory board, un collegio dei revisori, un garante etico e un nucleo di valutazione.

Quali sono i compiti e i poteri dell’Autorità

L’Autorità Garante ha numerosi compiti, tra questi ci sono garantire condizioni di accesso eque e non discriminatorie alle infrastrutture e alle reti ferroviarie, aeroportuali e portuali e autostradali.

Ha inoltre il compito di definire i criteri per la fissazione delle tariffe, dei canoni e dei pedaggi, tenendo conto dell’esigenza di mantenere equilibrati i costi delle imprese regolate, alla luce degli oneri di servizio pubblico imposti e delle eventuali sovvenzioni pubbliche concesse.

Deve verificare che nel trasporto ferroviario regionale non ci siano impedimenti a partecipare ai bandi di gara, specialmente per quanto riguarda la materia rotabile e monitorare e vigilare sul sistema tariffario nel settore dei taxi, aeroportuale e autostradale.

Per quanto riguarda i poteri, l’Art può: sollecitare le amministrazioni pubbliche competenti; può sospendere e revocare contratti di servizio pubblico; può richiedere a chi ne è in possesso, le informazioni e l’esibizione dei documenti necessari per l’esercizio delle sue funzioni.

Può inoltre svolgere ispezioni presso i soggetti sottoposti alla regolazione e rendere obbligatori gli impegni proposti dalle imprese per la rimozione delle contestazioni avanzate dall’Autorità, applicando, in caso di inottemperanza, una sanzione fino al 10% del fatturato dell’impresa inadempiente.

Può adottare provvedimenti temporanei a scopo cautelare, nel caso ritenga che sussistano motivi di urgenza, al fine di salvaguardare la concorrenza e di tutelare gli interessi degli utenti.

Il suo potere sanzionatorio gli consente inoltre di irrogare sanzioni amministrative pecuniarie, fino al 10% del fatturato, nei confronti delle imprese che non osservano i criteri per la formazione e l’aggiornamento di tariffe, canoni, pedaggi, diritti e prezzi sottoposti a controllo amministrativo, nonché i criteri per la separazione contabile e per la disaggregazione dei costi e dei ricavi delle attività di servizio pubblico; violano la disciplina relativa all’accesso alle reti e alle infrastrutture o le condizioni imposte dall’Autorità; o non ottemperano agli ordini e alle misure da essa disposti.

Può infine irrogare sanzioni amministrative pecuniarie per l’inosservanza di propri provvedimenti o per non aver soddisfatto le richieste di informazioni a quelle connesse all’effettuazione dei controlli, o nel caso in cui le informazioni e i documenti non siano veritieri.

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