Alla Columbia University, Pier Paolo Pasolini sarebbe a fianco del bidello Torres

Glauco Maggi

09/05/2024

Il filo-comunismo degli Antifa, e l’antisemitismo-antiebraismo di chi vuole i disinvestimenti da Israele vanno a braccetto nei campus di oggi.

Alla Columbia University,  Pier Paolo Pasolini sarebbe a fianco del bidello Torres

Tra gli arrestati del gruppo di un centinaio di protestatari (studenti e non) che la settimana scorsa hanno occupato, rompendo porte e finestre per entrare, una storica sede di studi classici della Columbia di New York City, la Hamilton Hall, almeno un terzo non aveva alcun rapporto con l’università. Se chiamare tutti “studenti” i partecipanti pro Hamas che hanno vandalizzato uffici e aule è improprio, la notte brava dell’Upper West Side ha fornito vecchi momenti “pasoliniani” sempre validi, ma anche nuovi sviluppi rivelatori, e imbarazzanti, per chi ricorda i contestatori degli Anni Sessanta con nostalgia.

Il Pasolini poeta e comunista che non esitò a schierarsi, su Nuovi Argomenti, con i poliziotti figli del popolo che venivano chiamati fascisti dai figli di papà “rivoluzionari”, applaudirebbe al coraggio del bidello ispanico Mario Torres. Il dipendente della Columbia, 45 anni, due figli, si trovava in un corridoio della scuola il 30 aprile quando le videocamere l’hanno ripreso mentre lottava con un intruso, spingendolo contro il muro e strappandogli la maschera. Il facinoroso, riconosciuto come James Carlson, è un quarantenne figlio di un manager milionario di una azienda pubblicitaria, ha rivelato il New York Post che ne ha pubblicato l’immagine. Torres, intervistato dal sito Free Press, ha poi avuto parole durissime contro la Columbia. “Uno non si aspetta di andare a lavorare e di essere preso in mezzo e strapazzato da una orda arrabbiata con corde e nastri adesivi e maschere e guanti. La scuola avrebbe dovuto fare di più.

A, prevenire quanto è successo, e B, essere presente per noi quando abbiamo bisogno”, ha aggiunto Torres dicendo di essersi sentito abbandonato dalla Columbia. Il suo sindacato (Transport Workers Union), che rappresenta molti tra il personale di servizio e delle pulizie della Columbia, ha annunciato che querelerà la Columbia per il fiasco nel gestire queste violenze. “È scioccante, disgustoso e non ci fermeremo finché non individueremo ogni mezzo legale a nostra difesa”, ha detto il presidente della Union John Samuelsen. “Francamente, non ci si può fidare della Columbia per la protezione dei suoi operai”. In una lettera alla presidente della Columbia Minouche Shafik, Samuelsen ha scritto: “Presidente Shafik, immagina per un momento di essere nei panni di un custode o di un agente di sicurezza. Loro vengono a scuola per guadagnare un giorno di paga per potersi prendere cura delle loro famiglie e finiscono per essere trattenuti contro la loro volontà (durante l’occupazione Torres e altri suoi colleghi sono stati sequestrati di fatto dai dimostranti NDR) e sottoposti ad abusi fisici e verbali”. Non si conosce la reazione del presidente Shafik alla lettera di sacrosanta denuncia dei suoi dipendenti in tuta. Sarà interessante, se mai arriverà. [...]

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