Il PER di Shiller si basa sulla razionalità e sulla normalizzazione del ciclo economico per determinare il livello ottimale di esposizione al reddito variabile
Storicamente le variabili come i livelli attesi di inflazione, le stime di movimenti dei tassi di interesse o le fluttuazioni del prezzo del petrolio, sono stati gli elementi di riferimento di molti gestori per stabilire i loro livelli di esposizione a diversi tipi di attività e, in questo modo, preparare i portafogli a fronte dei diversi scenari previsti.
L’utilizzo, e a volte l’abuso di questi parametri ha però avuto una conseguenza storica molto diffusa.
«Come è stato dimostrato nel corso dei vari cicli economici, 3 stime macroeconomiche su 4 sbagliano, influenzando direttamente i risultati di questi portafogli, dovuti a stime di fenomeni economici che, in realtà, non si presenteranno o lo faranno su un periodo ben più dilatato».
Perché? Secondo Amiral Gestion questo processo viene inoltre influenzato da fattori emotivi che, ovviamente, non aiutano un’asset allocation corretta ed efficace. Questo è probabilmente uno dei fattori di maggior rischio nel processo, poiché ogni individuo segue dei paradigmi comportamentali che si basano su esperienze passate e che possono portare a decisioni irrazionali.
«In Amiral Gestion, abbiamo scelto un rapporto obiettivo e rigoroso per effettuare il nostro processo di selezione degli asset. Il PER di Shiller, inventato da Robert Shiller, premio Nobel per l’Economia nel 2013, si basa appunto sulla razionalità e sulla normalizzazione del ciclo economico per determinare il livello ottimale di esposizione al reddito variabile».
Il meccanismo del rapporto consiste nel prendere gli ultimi 10 anni di utili delle società che compongono l’indice, calcolare l’attuale livello di prezzo/utile e, in base alla media storica, determinare se dobbiamo mantenerci sotto o sovra ponderati. Questo è ciò che definiamo la normalizzazione del ciclo, proprio per rifarci ad un lungo periodo di tempo. È importante notare che il PER di Shiller prende l’indice S&P 500 come indice di riferimento e noi calcoliamo un indice ponderato tra varie aree geografiche, fatto che consente al nostro fondo di investire a livello globale.
I vantaggi del modello sono molteplici:
- la rigorosità del rapporto rispetto alle valutazioni correnti, seguendo il principio del ritorno alla media;
- il fatto che i fattori emotivi ed umani non interferiscono nel processo lo rende più robusto e affidabile;
- il portafoglio viene ribilanciato ogni giorno basandosi sulle valutazioni e consentendoci di essere particolarmente agili per poter sfruttare le opportunità nei mercati prima di eventi imprevisti. Detto ribilanciamento avviene attraverso future su indici, che è il modo più rapido ed efficiente di farlo.
A fronte dell’attuale situazione dei mercati, comprese le tensioni geopolitiche tra Cina e Stati Uniti, la flessibilità della politica monetaria della FED (per un periodo limitato), le sfide demografiche che affronta la maggior parte delle economie sviluppate del mondo e l’elevato livello di indebitamento della stragrande maggioranza dei paesi occidentali, è possibile concludere che lo scenario è complesso per poter soddisfare rigorosamente le nostre aspettative e stime macroeconomiche future.
© RIPRODUZIONE RISERVATA