Patto Conte-PD: il premier candidato dei giallorossi in caso di elezioni?

Alessandro Cipolla

30/12/2020

Dopo una telefonata tra Giuseppe Conte e Goffredo Bettini, potente esponente del PD, sarebbe arrivato una sorta di patto: in caso di elezioni anticipate, il premier andrebbe a guidare la coalizione giallorossa con una propria lista o come capofila del Movimento 5 Stelle.

Patto Conte-PD: il premier candidato dei giallorossi in caso di elezioni?

Resta sempre alta la tensione tra le fila della maggioranza, con gli esponenti di Italia Viva che continuano a minacciare una crisi di governo se non verrà accolto Ciao, il piano per il Recovery Fund presentato a inizio settimana da Matteo Renzi.

Le voci che arrivano da Palazzo Chigi parlano di un Giuseppe Conte pronto ad accogliere alcune delle richieste dei renziani, ma se questo non dovesse bastare allora sarà il Parlamento il luogo dove ci materializzerà lo scontro finale, un po’ come avvenuto con Matteo Salvini a fine estate del 2019.

La speranza è quella di ricucire lo strappo ed evitare che la crisi arrivi in Aula, con il premier che comunque avrebbe già pronto un piano di riserva per “sostituire” eventualmente Renzi e i suoi fedelissimi con dei “responsabili” centristi che già si starebbero organizzando.

Il Fatto Quotidiano però adesso ci racconta di una lunga telefonata che sarebbe avvenuta tra Giuseppe Conte e Goffredo Bettini, uno dei più influenti esponenti del Partito Democratico, dove si sarebbe parlato delle strategie in caso di elezioni anticipate.

Conte e il PD insieme alle elezioni?

Durante il colloquio telefonico, stando al Fatto Conte e Bettini avrebbero parlato di elezioni politiche da affrontare con una coalizione giallorossa, dalla quale verrebbe esclusa per ovvie ragioni Italia Viva.

Giuseppe Conte sarebbe così il candidato premier di questa coalizione pronto a sfidare Matteo Salvini, ipotesi questa giorni fa evocata da un altro pezzo grosso del Partito Democratico come Dario Franceschini.

Resta da capire però se Conte andrebbe ad affrontare le elezioni con una propria lista oppure come guida del Movimento 5 Stelle: tutto al momento farebbe pensare a questa seconda ipotesi, ma prima i pentastellati devono fare chiarezza in merito alla composizione del loro nuovo direttorio.

Tutte queste indiscrezioni che filtrano potrebbero avere però una mission ben diversa: intimorire Matteo Renzi che teme le urne visti gli ultimi sondaggi, spingendolo così ad abbassare il tiro delle sue pretese.

Non bisogna dimenticare infatti come delle elezioni anticipate sarebbero altamenti problematiche: il Cts ha appena raccomandato il rinvio delle regionali in Calabria in programma il 14 febbraio, mentre ad agosto scatterà il semestre bianco.

Lo scenario del voto resta così improbabile anche se non impossibile ma, senza un patto tra Giuseppe Conte e il tandem PD-Movimento 5 Stelle, il rischio sarebbe quello di regalare il Paese al centrodestra proprio quando in ballo ci sono i 209 miliardi del Recovery Fund e l’elezione nel 2022 del prossimo Presidente della Repubblica.

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