Fare fuori Conte per rompere l’asse PD-M5S: questo il vero obiettivo di Renzi?

Alessandro Cipolla

02/02/2021

Con Giuseppe Conte via da Palazzo Chigi, verrebbe meno il collante dell’asse tra il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle, minando la possibilità di una futura alleanza elettorale: tra le tante trame di questa crisi di governo, è questa la vera mission da parte di Matteo Renzi?

Fare fuori Conte per rompere l’asse PD-M5S: questo il vero obiettivo di Renzi?

Se non si riuscisse a trovare alcuno sbocco politico a questa crisi di governo e si dovesse tornare a votare, una coalizione di centrosinistra allargata al Movimento 5 Stelle e guidata da Giuseppe Conte, probabilmente vincerebbe le elezioni anche con Matteo Renzi fuori da questa alleanza.

Guardando gli ultimi sondaggi, questo è il dato che emergerebbe considerando i dettami del Rosatellum, l’attuale legge elettorale. Naturalmente durante la campagna elettorale tutto potrebbe succedere, ma di certo per il centrodestra non ci sarebbe una vittoria scontata.

Ecco che allora un grosso aiuto a Salvini potrebbe arrivare proprio dall’altro Matteo, sempre che Renzi riesca alla fine a far traslocare definitivamente Conte da Palazzo Chigi dopo averlo spinto a rassegnare le dimissioni aprendo di fatto la crisi di governo.

Senza più “l’avvocato del popolo” a guidare il governo, potrebbe così a mo’ effetto domino anche iniziare a traballare l’asse tra il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico, attualmente sine conditio qua non per il centrosinistra se vuole coltivare speranze di vittoria elettorale.

Renzi, il PD e Conte

Con Nicola Zingaretti segretario e Goffredo Bettini grande manovratore, il Partito Democratico sembrerebbe aver intrapreso una direzione politica ben precisa: cercare di costruire una alleanza elettorale con il Movimento 5 Stelle, sia a livello locale che nazionale.

In caso di elezioni anticipate e di un simposio giallorosso, nella ipotetica coalizione di centrosinistra ci sarebbe spazio per una possibile lista Conte, per una di sinistra e per i Verdi. Lo stesso avvocato sarebbe il candidato premier naturale e frontman della campagna elettorale.

A rimanere fuori sarebbe inevitabilmente Matteo Renzi, soprattutto dopo che Italia Viva ha innescato questa crisi di governo in piena pandemia: visti i sondaggi, l’ex sindaco di Firenze rischierebbe seriamente di non superare la soglia di sbarramento.

Far cadere l’ipotesi di un Conte-ter, offrendo in contemporanea la poltrona di Palazzo Chigi a un big del PD o dei 5 Stelle, potrebbe di fatto spaccare i due partiti minando così la strada di una alleanza strutturale giallorossa.

Il vero colpaccio sarebbe però il ritiro dalla scena politica di Giuseppe Conte, anche se al momento appare molto probabile che in un futuro, anche abbastanza prossimo, possa nascere un movimento.

Oltre a Matteo Renzi che potrebbe mirare ad avere un rapporto previlegiato con i dem, chi di certo vedrebbe di buon occhio una uscita di scena da parte del premier è Matteo Salvini, considerando anche la buona popolarità che sembrerebbe godere Giuseppe Conte tra i cittadini.

Se non il principale, uno dei motivi che hanno spinto Renzi ad avviare questa crisi di governo potrebbe essere proprio questo: fare fuori Conte per allontanare il PD dal Movimento 5 Stelle, con i sentiti ringraziamenti anche da parte del centrodestra.

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