Mentre in Italia si discute della possibilità di rendere il green pass obbligatorio per i dipendenti pubblici, negli USA aumentano le possibilità per cui il vaccino diventi obbligatorio per gli statali.
La strada che la maggior parte dei Paesi ha deciso d’intraprendere per limitare la diffusione del Covid senza però procedere alla chiusura di attività e servizi, in vista di quella che potrebbe essere una nuova ondata autunnale, è quella di puntare sul green pass.
Dopo che questi hanno definito per quali servizi renderlo obbligatorio - qui la situazione nei singoli Paesi - adesso è arrivato il momento di affrontare uno dei temi più spinosi insieme alla scuola: il lavoro.
Da giorni, infatti, in Italia ci si interroga sulla possibilità di rendere il green pass obbligatorio a lavoro; un obbligo che - come confermato dal Ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta - potrebbe anche essere esteso a tutti i dipendenti pubblici.
A riguardo vale la pena guardare a cosa sta succedendo negli Stati Uniti, dove sembra che già nelle prossime ore verrà ufficializzata la decisione d’introdurre degli obblighi per coloro che lavorano nella Pubblica Amministrazione.
Pubblica Amministrazione: negli USA vaccino o tampone obbligatorio
Negli Stati Uniti stanno per essere introdotte delle regole molto importanti per quanto riguarda i lavoratori della Pubblica Amministrazione. Mentre il dibattito in Italia è ancora aperto - nonostante il Ministro Brunetta abbia confermato di essere favorevole all’idea dell’obbligo del green pass per tutti i dipendenti pubblici - negli USA oggi verrà dato un importante annuncio, relativo a un sistema che potrebbe essere preso come modello da molti altri Paesi.
Nel dettaglio, sembra che Joe Biden - con la speranza di stabilire un modello per le aziende private lasciando loro la libertà di decidere se obbligare i dipendenti a immunizzarsi - comunicherà ai lavoratori del pubblico impiego che d’ora in avanti per potersi recare sul posto di lavoro sarà necessario o dimostrare di essere negativi al virus, presentando un tampone, oppure essere vaccinati.
Si tratta di milioni di lavoratori federali, i quali dunque avrebbero due opportunità davanti a loro:
- sottoporsi al vaccino;
- sottoporsi a test regolari e al rispetto di rigorose distanze sociali, mascheramento e restrizioni di viaggio.
Chi si rifiuterà di rispettare le suddette regole rischia - come svelato da una fonte anonima vicina alla presidenza - persino il licenziamento.
Non si tratta di una decisione ancora ufficiale, ma l’agenzia di stampa Associated Press che ha dato la notizia si dice certa che l’annuncio del Presidente arriverà già oggi.
E in Italia?
Al momento siamo più indietro rispetto agli Stati Uniti in quanto non sembrano maturi i tempi per una tale decisione. Prima di tutto, infatti, il Governo deve decidere sull’obbligo del green pass a scuola, dunque per insegnanti e ATA, e una decisione a riguardo non verrà presa prima della prossima settimana.
Dopodiché, anche analizzando quelli che sono i dati sui dipendenti pubblici vaccinati, si deciderà se estendere un eventuale obbligo di green pass a tutta la Pubblica Amministrazione. Il Ministro incaricato di decidere, Renato Brunetta, si è detto favorevole all’idea ma resta da capire cosa ne pensa la Cabina di regia guidata da Mario Draghi.
Una cosa è certa: se è vero che il green pass è utile per tutelare il diritto alla salute dell’intera collettività - garantito dall’articolo 32 della Costituzione - sarebbe un paradosso avere dei dipendenti pubblici, che svolgono appunto un servizio di “pubblica utilità”, non immunizzati e quindi con il rischio di poter essere contagiosi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA