Crisi di Governo: la strategia del premier Conte al Senato

Martino Grassi

17 Gennaio 2021 - 18:52

La strategia del premier Conte per continuare con il suo Governo dimostrando che il voto dei senatori di Matteo Renzi non è decisivo.

Crisi di Governo: la strategia del premier Conte al Senato

Si prospettano giornate decisive per il premier Conte che attende il voto della fiducia alla Camera per domani, con una vittoria quasi assicurata, e quello al Senato, in programma per il prossimo martedì, il cui esito sembra essere più incerto.

Sembrerebbe che Conte punti ad ottenere 158 voti favorevoli al Senato, così da poter essere riconfermate e dimostrare che il voto di Italia Viva, che ha già annunciato che si asterrà, non è determinate per ottenere la maggioranza.

Crisi di Governo, la strategia di Conte

Una strategia rischiosa quella di Conte, che spera nell’ottenimento della maggioranza anche a Palazzo Madama. Non potendo contare sul voto dei 18 senatori di Italia Viva il premier dovrà riuscire a convincere altri politici al fine di raggiungere quel 161 in grado di garantirgli la fiducia, e proseguire con il suo Governo, ma con una maggioranza diverse.

Tuttavia potrebbero bastare solamente 158 voti, dal momento che i 6 senatori a vita sono soliti votare con Governo e maggioranza, e quindi si dovrebbe ragionare sul 50% di 315 senatori e non di 321. Al momento comunque sembra che 147 preferenze siano certe con i 92 senatori del Movimento 5 Stelle, 35 del Partito Democratico, 5 di Leu, 6 di Autonomie e altri 9 esponenti del gruppo Misto (Buccarella, Cario, De Bonis, Di Marzio, Fantetti, Fattori, Lonardo, Merlo, Ruotolo). In sostanza quindi al premier mancherebbero solamente 14 voti, 11 nell’eventualità in cui tutti i senatori a vita votino la fiducia.

Italia Viva verso la spaccatura?

Intanto non mancano i disertori di Italia Viva e già si iniziano a vedere le prime crepe all’interno del partito di Matteo Renzi. Una delle ipotesi infatti è proprio quella che vede la fine di IV.

Nella giornata di sabato 16 gennaio, Vito De Filippo ha deciso di abbandonare il partito di Renzi per andare nelle fila del PD, ed anche Michela Rostan ha già annunciato che confermerà la fiducia al premier. L’ipotesi è che altri componenti di Italia Viva possano fare la stessa scelta. La Rostan infatti non condivide le scelte di Matteo Renzi: “Era giusto incalzare il governo nei suoi punti deboli, nelle incertezze e negli errori compiuti nella gestione della pandemia, sia quella sanitaria sia quella sociale ed economica; era giusto chiedere un maggiore impegno, una maggiore collegialità, un maggiore rispetto delle regole democratiche. Ma la crisi, no.

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