Conte nei guai? Il mistero del piano Colao non firmato dalla sua consulente economica

Fiammetta Rubini

9 Giugno 2020 - 17:48

La consulente economica del premier non avrebbe firmato il piano Colao perché ultraliberista.

Conte nei guai? Il mistero del piano Colao non firmato dalla sua consulente economica

È giallo sul piano Colao, il programma di iniziative per il rilancio “Italia 2020-2022” della task force guidata dall’ex manager di Vodafone Vittorio Colao. Dopo la polemica scoppiata tra le stanze della politica per il testo del documento trapelato prima sui media che in Parlamento, un’altra questione infiamma Palazzo Chigi.

Stando a quanto riportato da diverse fonti d’informazione, il piano Colao per la ripartenza dell’Italia dopo l’emergenza Covid non è stato firmato dalla consigliera economica del premier Conte, la nota economista Mariana Mazzucato. Questa situazione potrebbe causare non pochi disagi e problemi al presidente del Consiglio, che l’ha scelta per lavorare alle misure di contrasto agli effetti della pandemia sul tessuto economico, per poi entrare ad aprile nella task force di Colao. La Mazzucato si sarebbe rifiutata di firmare il piano di rilancio poiché “ultraliberista”.

Piano Colao: il rebus della firma di Mazzucato

La mancata firma di Mazzucato sul piano della task force non è stata confermata né smentita da fonti interne a Palazzo Chigi. Non è improbabile che le misure inserite nel testo, di “impronta troppo liberista”, siano state oggetto di divergenza tra i membri della task force, considerando che l’economista italo-americana sostiene da sempre la necessità di un forte intervento dello Stato nell’economia del Paese.

In molti suoi libri Mazzucato sostiene infatti che è sbagliato considerare l’impresa privata l’unica forza innovativa e lo Stato una macchina pesante e farraginosa incapace di slancio e dinamicità. Lo Stato può rivelarsi invece, secondo l’economista, “l’imprenditore più innovatore, audace, prolifico, che finanzia la ricerca e produce le tecnologie rivoluzionarie, che può essere motore dinamico di settori come la green economy, le telecomunicazioni, le nanotecnologie e la farmaceutica”, tesi non abbracciata da tutti gli esperti della task force di Conte.

Chi è Mariana Mazzucato

Mariana Mazzucato nasce a Roma nel 1968 ma cresce negli Stati Uniti, dove la famiglia si trasferisce dopo che il padre accetta un incarico come fisico presso il Plasma Physics Laboratory dell’Università di Princeton. Mariana si laurea in Storia e Relazioni internazionali all’università Tufts, nel Massachusetts, seguono un master e un dottorato in economia alla New School for Social Research di New York.

Intraprende la carriera accademica tra Stati Uniti e Regno Unito. Dopo aver ottenuto la cattedra RM Phillips in Economics of Innovation in SPRU, l’Università del Sussex, incarico precedentemente tenuto dai principali pensatori dell’innovazione tra cui Christopher Freeman, nel 2017 diventa professore di Economia dell’innovazione e del valore pubblico all’Università di Londra. Ha fondato l’Institute for Innovation and Public Purpose (IIPP), che ancora dirige.

A febbraio 2020 Conte la nomina sua consigliera economica per lavorare alle misure di contrasto dei danni economici causati dal coronavirus. Da aprile, in qualità di esperta in materia economica, si unisce alla task force della cosiddetta Fase 2 per la ricostruzione economica del Paese.

I suoi libri e le sue ricerche le sono valsi diversi premi e riconoscimenti. Tra i più recenti citiamo, nel 2018, il Premio Leontief per l’avanzamento delle frontiere del pensiero economico vinto per la sua ricerca sulla promozione dell’innovazione da parte dei governi e, nel 2019, il premio Madame de Staël per i valori culturali di All European Academies e per i suoi contributi sui ruoli dei governi nella promozione dell’innovazione.

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