Grillo e Conte si contendono il M5S: ecco per chi fa il tifo Draghi

Alessandro Cipolla

29 Giugno 2021 - 11:07

La contesa tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo sul futuro del M5S sarà, probabilmente, decisa dal voto degli attivisti: Mario Draghi potrebbe sperare in una rottura tra i due per blindare il Governo.

Grillo e Conte si contendono il M5S: ecco per chi fa il tifo Draghi

Resta in bilico il futuro del Movimento 5 Stelle, dopo le bordate di Beppe Grillo al nuovo statuto scritto da Giuseppe Conte e la risposta dell’ex Presidente del Consiglio, che ha invocato il voto degli iscritti.

Tutto ora è nelle mani del garante, che difficilmente potrà evitare di dare la parola agli attivisti, sarebbe una abiura della democrazia diretta, ma che così facendo può andare incontro a una cocente sconfitta.

Conte comunque durante la conferenza stampa ha illustrato alcuni cambiamenti per venire incontro a Grillo: mandato a termine per il capo politico con il garante che può invocare la sfiducia. I due ruoli però resterebbero ben distinti, così come il nodo della comunicazione sarebbe ancora tutto da sciogliere.

In questo scenario dove si continua a parlare di una possibile rottura tra i due, con tanto di piano B per Giuseppe Conte ovvero un nuovo partito, è lecito domandarsi per chi faccia il tifo Mario Draghi, considerando che il Movimento 5 Stelle è l’azionista di maggioranza del suo Governo.

Sfida Conte-Grillo: per chi tifa Draghi?

Mario Draghi in questo momento si trova in una posizione invidiabile: una maggioranza extra large dove nessun partito è indispensabile e una opposizione quasi assente, visto che Fratelli d’Italia martella solo su alcuni temi avendo buona parte del centrodestra nel Governo.

L’ex numero uno della BCE al momento non corre il rischio di finire sotto “ricatto” numerico da parte di uno dei partiti che compongono la sua maggioranza, così come manca una vera voce critica nei riguardi del suo operato.

Questa bambagia potrebbe però terminare se Giuseppe Conte dovesse diventare il prossimo capo politico del Movimento 5 Stelle, che rimane sempre il maggior gruppo presente in Parlamento ma, da quando è nato il governo Draghi, in sostanza non tocca più palla.

Nelle ultime ore il Governo ha praticamente cancellato il blocco dei licenziamenti e mandato in soffitta il Cashback. Se Conte fosse stato già a capo dei 5 Stelle, di certo in questo momento ci sarebbe un aspro scontro politico in atto.

Mario Draghi avrebbe così tutto l’interesse a tenere lontano il suo predecessore dalla scena politica, soprattutto considerando che stiamo andando verso la campagna elettorale delle amministrative, per non parlare poi di quando si inizierà a sentire l’odore delle elezioni politiche.

Resta in ballo poi la questione del possibile “Papeete di Conte”, ovvero una possibile crisi agostana che porterebbe il Movimento 5 Stelle a sfilarsi dal Governo. Mario Draghi a quel punto si ritroverebbe nelle mani di Matteo Salvini, visto che senza la Lega il suo Governo non avrebbe i numeri per andare avanti.

C’è da dire però che uno strappo di questo genere, sebbene auspicato da diversi parlamentari pentastellati, metterebbe in crisi i rapporti con il PD e soprattutto sarebbe uno schiaffo a Beppe Grillo, che molto si è speso in prima persona per far entrare il Movimento nel Governo.

In sostanza, una rottura definitiva tra Conte e Grillo potrebbe far tirare un bel sospiro di sollievo a Draghi, visto che anche se l’avvocato dovesse fare un proprio partito si tratterebbe sempre di una forza depotenziata rispetto al Movimento 5 Stelle.

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