Come diventare dipendente pubblico: la guida completa per chi aspira al posto statale

Claudio Garau

21/12/2021

Diventare dipendente pubblico resta il desiderio di moltissimi, in quanto il posto fisso consente di pianificare meglio il proprio futuro. Concorsi ed altri percorsi di assunzione

Come diventare dipendente pubblico: la guida completa per chi aspira al posto statale

Rispetto a tanti altri contratti di lavoro, quello sottoscritto dal dipendente pubblico o dipendente statale è sempre stato particolarmente ambito, per una serie di vantaggi che la legge gli riserva rispetto ad altri lavoratori, quali ad es. i liberi professionisti. Ebbene, il dipendente pubblico è il soggetto che compie lavori di vario tipo per la PA e di cui si trova indicazione nel relativo contratto, ma soprattutto è una figura che può contare su alcuni interessanti benefit. Pensiamo alle mensilità extra (tredicesima e quattordicesima) e anche ai bonus in base alla posizione dirigenziale rivestita.

Inoltre, le banche solitamente si fidano maggiormente di un dipendente pubblico, perché in grado di assicurare una maggiore solidità economica rispetto ad altre categorie di lavoratori. In altre parole, per chi lavora per lo Stato, è meno impegnativo ottenere prestiti e finanziamenti.

Oggigiorno più che mai - visto anche il delicato periodo che stiamo vivendo a causa della pandemia e considerato l’incerto futuro - sono sempre tantissimi i cittadini, giovani e meno giovani, che vorrebbero entrare all’interno della PA, ottenendo un contratto che di fatto apre le porte ad un posto di lavoro stabile e garantito.

Di seguito, intendiamo dunque soffermarci su quelli che sono i percorsi che consentono di diventare dipendente pubblico: quante sono le alternative? come si fa? e quali sono le novità introdotte dal recente Decreto Reclutamento? Scopriamolo di seguito in questa sintetica guida pratica.

Come diventare dipendente pubblico: il contesto di riferimento

Lavorare nella Pubblica Amministrazione significa offrire un importantissimo contributo, che si concretizza nel mettere a disposizione le proprie competenze in uno degli enti pubblici, i quali offrono - in vario modo - servizi alla cittadinanza.

Al di là del percorso svolto per diventare dipendente pubblico, requisiti fondamentali sono il compimento della maggiore età e l’essere cittadini italiani o comunque facenti parte dell’Unione europea.

La norma fondamentale in tema di lavoro nella PA si trova all’interno del testo della Costituzione. Si tratta dell’art. 97, il quale stabilisce l’obbligo di concorso per chi vuole entrare a lavorare nella Pubblica Amministrazione, salvo i casi stabiliti dalla legge vigente.

Insomma, vero è che il percorso più tipico per entrare a lavorare nella PA e diventare dipendente pubblico, è quello che implica il superamento di un concorso pubblico, che può essere per soli titoli o anche per esami (prove scritte ed orali). È possibile consultare i bandi indetti periodicamente dalle Amministrazioni centrali e periferiche dello Stato, accedendo al portale web della Gazzetta Ufficiale, sezione Concorsi ed Esami.

Fonte di riferimento per quanto riguarda le procedure dei concorsi pubblici è peraltro il decreto del Presidente della Repubblica n.487 del 1994, che quanto meno menzioniamo e che riporta “norme sull’accesso agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni”.

Interessante altresì notare cosa dice l’art. 35 del d. lgs. n. 165 del 2001, il quale include “Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche”, ossia il ben noto Testo unico sul pubblico impiego. Nell’articolo è chiarito che per lavorare nella PA è obbligatorio sottoporsi a procedure selettive, mirate all’accertamento della professionalità richiesta.

In linea generale, dunque, il concorso pubblico è la via maestra da seguire, per ottenere un impiego di questo tipo. Ma, come suggerito in Costituzione, non è la sola percorribile.

Come diventare dipendente pubblico: il lavoro a tempo determinato

Precisiamo subito che sussistono dei casi riconosciuti dalla legge, per cui è possibile lavorare nella PA con contratto a tempo determinato, e dunque in modo temporaneo, senza la necessità di affrontare il concorso.

In particolare, sono situazioni in cui prevalgono ragioni contingenti, quali il bisogno di una consulenza individuale o di una collaborazione esterna. Pensiamo ai contratti di prestazione d’opera intellettuale, ma anche ai contratti di somministrazione che servono, ad esempio, a sostituire un’impiegata con posto fisso, momentaneamente assente per maternità.

Come diventare dipendente pubblico: l’iter per disabili e categorie protette

I lavoratori che presentano situazioni di invalidità acclarata possono accedere all’impiego nella PA, senza obbligo di sostenere il concorso. Ci riferiamo ai casi degli invalidi civili - iscritte alle liste del collocamento mirato o obbligatorio - con riduzione della capacità lavorativa accertata e superiore ad una determinata soglia percentuale.

Il Testo Unico sul pubblico impiego, in particolare, dispone che l’assunzione presso un’amministrazione pubblica possa aversi anche senza selezione ad hoc, ma esclusivamente laddove si tratti di profilo o qualifica per cui è richiesto il mero requisito della scuola dell’obbligo.

Normativa di riferimento è la nota legge n. 68 del 1999, che include un apparato di norme per la tutela del diritto del lavoro dei disabili/invalidi. Questa legge è richiamata proprio dal citato Testo Unico, il quale infatti chiarisce che le “assunzioni obbligatorie da parte delle amministrazioni pubbliche, aziende ed enti pubblici dei soggetti di cui alla legge 68/1999 (Norme per il diritto al lavoro dei disabili) avvengono per chiamata numerica degli iscritti nelle liste di collocamento mirato, previa la sola verifica della compatibilità dell’invalidità con le mansioni da svolgere”.

La previsione in oggetto ha portata generale, nel senso che si applica non solo agli invalidi civili, ma anche a tutte le altre categorie, che hanno diritto di iscriversi al collocamento mirato e dunque di godere di agevolazioni nell’ottenimento di un posto di lavoro.

Come diventare dipendente pubblico: le assunzioni per chiamata diretta

In altre situazioni, sussiste la possibilità di diventare dipendente pubblico, senza passare dal concorso. Si tratta di quei casi in cui l’assunzione presso la Pubblica Amministrazione si compie non con concorso pubblico, ma attraverso il meccanismo dell’assunzione per chiamata diretta. Nel dettaglio, insieme alla chiamata numerica per gli iscritti al collocamento mirato - sopra citata - abbiamo anche quella di ambito individuale. Essa vale nei confronti dei soggetti che rientrano in una di queste categorie:

  • testimoni di giustizia;
  • familiari di vittime del terrorismo e della criminalità organizzata;
  • coniugi superstiti dei deceduti sul lavoro;
  • coniuge e figli del personale di forze armate, forze dell’ordine, corpo nazionale dei vigili del fuoco e personale della polizia locale deceduto nell’espletamento del servizio pubblico.

Come si può notare da quanto visto finora, sono diversi i percorsi di accesso al lavoro in ambito pubblico, e quelli che non implicano il concorso sono in buona parte rivolti a soggetti ’svantaggiati’ da un determinato punto di vista.

Come diventare dipendente pubblico: le novità incluse nel Decreto Reclutamento

Abbiamo accennato all’inizio ad un cruciale testo che è divenuto legge da pochi mesi: ci riferiamo al Decreto Reclutamento, ossia una normativa che intende rinnovare buona parte degli iter previsti per diventare dipendente pubblico, secondo principi di razionalizzazione, speditezza e snellezza delle procedure.

Anzi, vero è che grazie al Decreto Reclutamento, le possibilità di lavorare nella PA sono state incentivate. Ecco di seguito una sintetica lista delle novità incluse nel citato Decreto, fermamente voluto dal Ministro per la PA e base essenziale del percorso di attuazione degli obiettivi di cui al PNRR.

Grazie al Decreto Reclutamento - decreto legge n. 80 del 2021, appunto convertito in legge - le autorità hanno definito nuovi percorsi rapidi, trasparenti e rigorosi per il reclutamento di profili tecnici e gestionali, obbligatori per portare a termine il Piano nazionale di ripresa e resilienza del Governo, con il quale rinnovare il paese e garantirsi l’assegnazione degli aiuti economici UE.

Vero è che il provvedimento legislativo indica anche nuovi concorsi per la copertura di migliaia e migliaia di posti di lavoro nel pubblico impiego.

Insomma, per i prossimi anni, tecnici e consulenti lavoreranno alacremente all’attuazione del Piano, grazie alle regole di cui al Decreto Reclutamento. Si tratta di un nuovo modo di diventare dipendente pubblico: percorsi semplificati e straordinari per assumere a tempo determinato figure specifiche e per conferire incarichi di consulenza in modo trasparente, con grande attenzione al merito e alle competenze. Non solo, il Decreto contiene misure atte ad incentivare le assunzioni dei giovani con competenze e curriculum all’altezza.

Le iniziative di cui al Decreto sono mirate al rafforzamento della capacità amministrativa e alla realizzazione del PNRR, e avranno altresì lo scopo di realizzare finalmente le riforme strutturali della PA e della giustizia.

Pertanto non sorprende che nel Decreto si faccia espresso riferimento a procedure di selezione digitali, rapide e che tengono in adeguata considerazione titoli e specializzazione tecniche.

Interessante notare che nel testo è incentivata la possibilità di diventare dipendente pubblico a tempo indeterminato, grazie ad una riserva fino al 40% dei posti nei concorsi delle PA, prevista a vantaggio di chi ha svolto incarichi a tempo determinato per lavorare al PNRR. Ciò appare conforme a quanto richiesto dalla Commissione europea, al fine di non smarrire nel tempo le competenze acquisite dalle PA dopo il 2026. Entro questa data, infatti, gli incarichi a tempo - triennali con possibile rinnovo di altri tre anni - per il raggiungimento degli obiettivi di cui al PNRR, dovranno concludersi.

Il cd. Portale del Reclutamento è e sarà il punto di riferimento per quanto riguarda l’assunzione di figure ad elevata specializzazione con concorsi digitali e rapidi, ma anche per quanto attiene alla redazione di elenchi di professionisti disposti in una graduatoria e reclutabili in base ad un colloquio.

Infine, il Decreto ha anche la funzione di potenziare le vie di accesso alla PA per i giovani, prevedendo la possibilità di compiere percorsi di apprendistato ad hoc.

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