Batterio nelle pizze Buitoni, è allarme in Francia: la conferma del ministero della Salute

Alessandro Nuzzo

31/03/2022

Le autorità sanitarie francesi hanno confermato il legame tra le intossicazioni e le pizze surgelate Buitoni contaminate dal batterio Escherichia coli.

Batterio nelle pizze Buitoni, è allarme in Francia: la conferma del ministero della Salute

In Francia è allarme da circa un mese per la contaminazione di alcune pizze surgelate della Buitoni contaminate dal batterio Escherichia coli e che ha fatto già 41 intossicati soprattutto bambini, di cui alcuni anche gravi.

Il sospetto che ci fosse un nesso tra le pizze e i numerosi casi di intossicazione c’era da un po’. Oggi le autorità sanitarie d’oltralpe lo hanno confermato.

"Le analisi hanno confermato un legame tra diversi casi e il consumo di pizze surgelate della linea Fraîch’Up del marchio Buitoni contaminate da batteri Escherichia coli” - si legge nel comunicato pubblicato dalla Direzione Generale della Salute.

Da metà marzo è già in atto una massiccia operazione di ritiro di tutte le pizze prodotte dallo stesso marchio. Chi avesse questo tipo di pizze in casa è pregato a distruggerle senza mangiarle.

Le autorità hanno poi invitato i cittadini a rivolgersi al proprio medico se entro dieci giorni dall’avvenuta consumazione del prodotto presentano sintomi come diarrea, vomito e dolori addominali.

Batterio nelle pizze Buitoni: quali sono quelle finite sotto accusa

A finire sotto accusa sono le pizze della linea Fraîch’Up prodotte dalla Buitoni, azienda italiana fondata nel 1827 passata da qualche anno alla multinazionale Nestlé.

La linea è composta da nove gusti diversi: raclette, kebab, quattro formaggi, ecc. Dopo i primi casi Nestlé ha ritirato immediatamente dal mercato tutte le pizze della stessa linea oltre a chiudere lo stabilimento di Caudry. La linea di produzione è di circa 100-150mila pizze a settimana.

Dall’analisi di una pizza cruda e surgelata trovata in casa di una famiglia che ha avuto un caso di intossicazione si è scoperta la presenza nell’impasto del batterio Escherichia coli.

Il pericolo per questa linea di pizze è che viene prodotta con pasta fresca non precotta che lievita molto durante la cottura. Questo tipo di impasto richiede tempi di cottura più lunghi, circa 17-19 minuti con il forno a 240°.

I rischi ci sarebbero per chi non fa cuocere per bene queste pizze visto che il batterio è sensibile al calore. E si tratta di rischi seri visti i numerosi casi di intossicazione soprattutto tra i bambini, anche gravi.

41 casi accertati, 34 in corso di valutazione

La contaminazione ha colpito tantissime persone, soprattutto bambini. Sino ad ora si contano 41 casi accertati di intossicazione e 34 sono in corsi di valutazione. Uno dei casi più gravi riguarda un bambino di 4 anni finito per 12 giorni in rianimazione.

Ma il sospetto riguarda anche 2 morti verificatesi in Francia da inizio anno per la sindrome emolitico uremica, una malattia che provoca insufficienze renali causata spesso dall’Escherichia coli e che può essere letale per i bambini.

Al momento non ci sono prove che i due bambini deceduti si siano intossicati mangiando una pizza della stessa linea contaminata, ma il sospetto esiste.

Che cos’è il batterio Escherichia coli e quali sintomi provoca

Il batterio dell’Escherichia coli è il più noto della famiglia Escherichia. È parte integrante del nostro intestino e in genere è innocuo. Ne esistono però alcuni che mettono a rischio la salute umana causando vomito, diarrea e crampi addominali.

L’infezione può avvenire ingerendo acqua o cibo contaminati, soprattutto frutta e verdura cruda non lavata adeguatamente, oppure latte non pastorizzato, carne non cotta e altri alimenti non cotti a dovere.

Il batterio è infatti sensibile al calore e la cottura dei cibi permette di distruggerlo.

In alcuni casi può avvenire anche per il contatto da persona a persona soprattutto quando i soggetti infetti non si lavano correttamente le mani.

I principali sintomi sono nausea, vomito e diarrea. Ma possono esserci anche infezioni del tratto urinario. L’arma per prevenire l’intossicazione è la prevenzione.

Essa deve avvenire evitando cibi non cotti o non pastorizzati, lavando molto bene alimenti, posate, utensili da cucina e le mani.

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