Back to the 2022: marketing dell’empatia (Chiara Bacilieri)

Andrea Mercanti

31 Gennaio 2022 - 13:30

Grazie al neuromarketing è possibile rilevare segnali psicologici e neurali per ottenere informazioni sulle motivazioni e preferenze dei consumatori, fattore chiave per ottenere vantaggi competitivi.

Il neuromarketing è una disciplina che mostra oggi un tasso di adozione crescente soprattutto guardando alle imprese più sensibili al tema della centralizzazione del ruolo delle persone e degli esseri umani all’interno della mission aziendale.

È sicuramente un aspetto che ogni brand dovrebbe considerare, poiché la corretta applicazione dei principi del neuromarketing permette di espletare azioni di business sempre più efficaci, tramite la valutazione, misurazione e interpretazione degli insights che un prodotto/servizio, una campagna pubblicitaria, un ambiente o una qualsivoglia attività posta in essere da un’azienda suscita nei confronti del mercato esterno.

Il vero cuore pulsante del neuromarketing non sono tanto gli strumenti e le tecniche adottati, bensì la capacità di comprendere le emozioni e i bisogni dei clienti potenziali e attuali.

Ma come può un’azienda applicare concretamente questi concetti? Quali strategie di marketing e comunicazione possono essere accolte al fine di ottenere un ritorno economico significativo?

Cerchiamo di capirlo insieme a Chiara Bacilieri, Head of Data & People Analytics di Lifeed, Advisor di Neosperience, Manager, docente, speaker, esperta di psicologia applicata al marketing e appassionata di innovazione. Sicuramente l’esperienza di acquisto e la dimensione utilitaristica vanno controbilanciate con lo scopo di raggiungere il massimo livello di soddisfazione del pubblico e per creare fedeltà e relazioni solide tra brand e utilizzatori finali.

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