Attenzione agli all you can eat: secondo l’indagine di Altroconsumo mancano di igiene

Luna Luciano

12/02/2022

Pesce crudo a basso prezzo: la formula dell’all you can eat dei ristoranti giapponesi finisce sotto un’inchiesta di Altroconsumo: l’igiene non è sempre impeccabile. Ecco cosa dice l’indagine.

Attenzione agli all you can eat: secondo l’indagine di Altroconsumo mancano di igiene

Pesce scarso e igiene non sempre impeccabile. La formula all you can eat finisce sotto un’inchiesta di Altroconsumo, e i risultati non sono dei migliori.

Sashimi, sushi e non solo. Nei ristoranti cinesi e giapponesi si possono assaporare diverse ricette orientali, dagli involtini di primavera alla zuppa di miso e grazie alla formula all you can eat è possibile continuare a ordinare fino a saziarsi, pagando una quota fissa. Eppure gran parte dei piatti giapponesi è a base di pesce crudo, come è possibile quindi offrire questi piatti a prezzi stracciati?

Se è vero che l’all you can eat punti tutto sulla quantità dei menù serviti, bisogna guardare alla qualità, ed è per questo che Altroconsumo ha deciso d’investigare sulla qualità degli alimenti e sulle condizioni d’igiene di questi ristoranti. Ecco cosa è emerso da questa indagine.

Attenzione agli all you can eat: l’indagine di Altroconsumo

Per testare la qualità degli alimenti e il rispetto delle norme di sicurezza anti-Covid, Altroconsumo ha deciso di avviare un’inchiesta tra fine agosto e lìinizio di settembre 2021. L’indagine è stata condotta su ben 20 locali tra Milano e Roma in maniera scrupolosa. Essendo un campione comunque al quanto ristretto è importante non generalizzare.

Infatti come ha ricordato la stessa associazione dei consumatori molto dipende dalla professionalità dei gestori, e quindi se è possibile cenare in ristoranti molto attenti e scrupolosi sulla qualità dei piatti serviti, oltre alla quantità, è comunque altrettanto possibile cenare in ristoranti dove di certo l’igiene non è impeccabile, anzi. Per questo motivo durante l’indagine Altroconsumo ha valutato non solo la pulizia e l’igiene, ma anche la qualità del cibo.

Attenzione agli all you can eat: igiene non impeccabile

Fondamentale è di certo la pulizia e l’igiene dei luoghi in cui si decide di desinare, è per questo motivo che tra i parametri considerati da Altroconsumo sono presenti la pulizia dei tavoli, dei servizi igenici e delle norme anti-Covid. Ecco cosa è emerso.

  • Norme anti-Covid. È stato riscontrato uno scarso rispetto delle norme di sicurezza in almeno un terzo dei ristoranti visitati, dove infatti non è stato né richiesto né controllato il green pass. Una grave mancanza per l’associazione. Solo un ristorante ha misurato la temperatura. In questo modo le misure anti-pandemia si rivelano essere il vero tallone d’achille di questi ristoranti.
  • L’igiene del ristorante. In questo campo tutti i ristoranti hanno ottenuto una valutazione buona sia per l’igiene degli ambienti che dei bagni. Anche il servizio è stato positivo: i camerieri, oltre a indossare uniformi pulite, indossavano correttamente la mascherina. Nelle cucine la situazione cambia: in 5 ristoranti su 20 il personale aveva la mascherina abbassata, e in un solo caso l’addetto alla preparazione dei piatti non aveva il copricapo.
  • Pulizia tavoli e bicchieri. Durante l’indagine è stato possibile effettuare alcuni tamponi su tavoli e bicchieri per accertarne la pulizia corretta. Nella maggior parte dei casi i tamponi non hanno rilevato cariche batteriche preoccupanti: una notizia positiva. Se a Roma i ristoranti sono stati promossi, a Milano tre ristoranti sono stati bocciati: i tamponi hanno rilevato un’alta presenza di batteri.

Attenzione agli all you can eat: la qualità del cibo

Dopo la pulizia è fondamentale verificare la qualità del cibo. Infatti la formula all you can eat punta di più sulla quantità e sulla qualità. Ecco cosa è emerso.

  • La temperatura di servizio. Il primo passo è stato quello di controllare la temperatura di servizio. In quasi tutti gli all you can eat la temperatura del cuore del nigiri era superiore ai 20°, ben lontani dai 10° ottimali per le pietanze fredde. Infatti tra i 10°-50°C c’è il rischio che si sviluppino più facilmente microrganismi patogeni, pericolosi per la salute.
  • Controllo delle pietanze: alghe e nigiri. Per poter controllare l’igiene degli alimenti sono stati analizzati in laboratorio alcuni piatti tipici dei ristoranti giapponesi per rilevare la presenza dei microrganismi che indicano la corretta conservazione, sia i microrganismi patogeni pericolosi per la salute. Primo a essere stato analizzato è il piatto di goma wakame(un piatto di alghe). Nella maggior parte dei casi non è stato rilevato niente di pericoloso, solo in due casi a Milano sono stati rinvenuti la presenza di stafilococchi ed enterobatteri: segnale di igiene poco accurata. Secondo piatto sono stati i nigiri. In un caso a Roma sono state trovate tracce di Escherichia coli, un batterio che abita nella flora intestinale. La maggior parte dei piatti di nigiri di Milano è stata, invece, penalizzata per la presenza di stafilococchi.

Infine bisogna considera la quantità di pesce nei piatti: le ricette più comuni consigliano 15 g circa di pesce su 20-25 g di riso e purtroppo solo 5 ristoranti hanno superano la prova.

Attenzione agli all you can eat ma nulla di pericoloso

I ristoranti analizzati hanno rivelato che la situazione a livello di igiene non è impeccabile. A Roma due ristoranti sono stati penalizzati per la quantità scarsa di pesce e per le norme anti-Covid, a Milano invece sono tre quelli che non hanno superato la prova per problemi d’igiene del tavolo e delle pietanze. In nessun caso comunque sono stati rivenuti microrganismi patogeni, pericolosi per l’uomo. Insomma alcuni ristoranti dovrebbero migliorare l’igiene e la serietà dei controlli anti-Covid.

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