Verbale d’invalidità: cos’è, come richiederlo e cosa fare quando arriva

Simone Micocci

26 Maggio 2022 - 11:32

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Il verbale d’invalidità è quel documento essenziale per coloro che vogliono accedere alle tutele che lo Stato riconosce a coloro a cui vengono accertate minorazioni psico-fisiche.

Verbale d’invalidità: cos’è, come richiederlo e cosa fare quando arriva

Il verbale d’invalidità è quel documento che viene rilasciato a coloro che effettuano un accertamento dell’invalidità civile, della cecità civile, della sordità o dell’handicap. Nel verbale d’invalidità, quindi, viene indicato l’esito dell’accertamento ed è da questo documento che dipende l’accesso alle agevolazioni e alle tutele che lo Stato riconosce a persone con handicap o con invalidità riconosciuta.

Con il verbale d’invalidità, quindi, viene definito lo status dell’interessato, nonché il grado - o la percentuale - d’invalidità riconosciuta.

Sono diversi i dubbi a riguardo: ad esempio c’è chi si chiede come leggere il verbale d’invalidità, oppure chi non lo ha ancora ricevuto vuole sapere quando arriva. E ancora, non tutti hanno chiaro cosa fare dopo che arriva il verbale d’invalidità, ossia come fare per effettuare la richiesta delle relative agevolazioni, come possono essere ad esempio le pensioni d’invalidità civile.

Risponderemo a queste domande nelle seguente guida, dove passo dopo passo faremo chiarezza su come richiedere il verbale d’invalidità, come leggerlo e come utilizzarlo per far valere i propri diritti.

Come richiedere il verbale d’invalidità

Come prima cosa è necessario presentare la domanda di riconoscimento dell’handicap o dell’invalidità. A tal proposito, i passi da seguire sono:

  • rivolgersi a medici specialistici per l’accertamento delle patologie invalidanti;
  • recarsi dal medico di famiglia, con tutta la documentazione in proprio possesso, affinché questo possa compilare la certificazione medica con cui viene effettuata la diagnosi e viene descritto lo stato di salute dell’interessato. Il certificato viene inviato telematicamente all’Inps;
  • entro 90 giorni dal rilascio del suddetto certificato bisogna presentare la domanda per il riconoscimento di disabilità e handicap, la quale si può inviare online dal sito dell’Inps (clicca qui), oppure rivolgendosi agli intermediari autorizzati (come patronati, o anche le associazioni di categoria);
  • aspettare la chiamata a visita, ossia quell’accertamento che verrà effettuato dalla commissione medico legale delle Asl, integrata con un medico dell’Inps. In alcune regioni, ossia laddove sia stato sottoscritto il protocollo per l’affidamento dell’accertamento sanitario all’Istituto, è direttamente il centro medico legale dell’Inps a occuparsi della visita.

Una volta avvenuta la visita, e qualunque sia l’esito, viene dunque rilasciato il verbale d’invalidità, il quale ci mette qualche giorno per arrivare.

Quando e come arriva il verbale d’invalidità

Il rilascio del verbale d’invalidità non avviene nell’immediato: i tempi di consegna possono essere più o meno lunghi, ma generalmente si va da un minimo di 30 giorni, dalla data della visita, a un massimo di 60 giorni.

Questo viene inviato in forma cartacea al domicilio del richiedente, o se richiesto, al patronato che ha fatto da intermediario nella richiesta. Ma il verbale è disponibile anche in modalità digitale, direttamente nel cassetto postale accessibile dall’area personale MyInps.

Cosa fare se il verbale d’invalidità non arriva

Se dopo 60 giorni il verbale d’invalidità non è ancora arrivato allora è il caso di inviare un sollecito. Il primo consiglio che vi diamo è controllare che il verbale non sia disponibile sul cassetto postale; se non c’è allora potete chiamare il numero verde dell’Inps e chiedere se a loro il documento risulta inviato o meno, e in caso di risposta negativa si può utilizzare il servizo online “Inps risponde” per inviare un sollecito. Inutile presentarsi nella sede Inps competente, visto che del verbale d’invalidità se ne occupano gli uffici della commissione medica (che non ricevono).

Come leggere il verbale d’invalidità

Una volta arrivato, il verbale d’invalidità va compreso. Partiamo dall’esito, ossia la parte più importante. Solitamente le definizioni utilizzate dalla commissione sono le seguenti:

  • non invalido: assenza di patologia o con una riduzione delle capacità inferiore ad 1/3. In questo caso dunque, non vi è il riconoscimento dell’invalidità;
  • invalido con riduzione permanente della capacità lavorativa (che può essere in misura superiore ad 1/3, 2/3 o al 74%);
  • invalido con totale o permanente inabilità lavorativa 100% e impossibilità a deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore, oppure con necessità di assistenza continua non essendo in grado di svolgere gli atti quotidiani della vita.

Detto questo, avrete notato che il verbale d’invalidità è suddiviso in quattro parti, di cui:

  • nella prima sono indicati i dati anagrafici e amministrativi del richiedente, nonché la tipologia dell’accertamento (ad esempio se si tratta del primo oppure di una visita di revisione o aggravamento) e la data in cui è avvenuto il controllo;
  • nella seconda è invece indicato il giudizio diagnostico, con allegata l’anamnesi, ossia le condizioni mediche desunte dai certificati medici riportati;
  • nella terza parte c’è invece il risultato vero e proprio dell’accertamento ed è qui che viene riportato se l’invalidità accertata è soggetta a revisione (e in tal caso viene specificato il quando) oppure se è definitiva;
  • nella quarta parte ci sono invece le firme del presidente, del segretario, del medico Ulss, del medico del lavoro e del medico di categoria.

Bisogna ricordare che esistono due tipologie di verbale. Per favorire la riservatezza dei dati personali, infatti, viene inviato un verbale completo di tutte le informazioni riferite alla patologia e un altro che invece manca di tutti i dati sensibili ma è comunque sufficiente per accedere alle prestazioni e alle tutele riconosciute agli invalidi civili, ciechi civili e sordi.

Cosa fare dopo che arriva il verbale d’invalidità

Una volta ricevuto il verbale d’invalidità bisogna come prima cosa vedere qual è lo stato riconosciuto così da capire quali sono le prestazioni e le agevolazioni a cui si ha diritto. A tal proposito, ecco una guida utile su quali sono le agevolazioni riconosciute in caso d’invalidità civile accertata nell’apposito verbale.

Ad esempio, in caso di invalidità con percentuale superiore al 74% si potrebbe avere diritto a una pensione d’invalidità civile. Tuttavia non se ne ha diritto in automatico dopo il riconoscimento dello stato d’invalidità visto che l’accesso a tale misura è condizionato dal rispetto di determinati requisiti reddituali. Per questo motivo, una volta ottenuto il verbale l’utente deve trasmettere online i dati socio-economici e reddituali necessari all’Inps per valutare la richiesta di concessione dei benefici assistenziali dell’indennità civile. La richiesta può essere presentata online, direttamente dal sito Inps (qui il servizio), oppure facendosi aiutare da caf, patronati e associazioni di categoria.

Verbale d’invalidità smarrito: cosa fare

Una copia del verbale d’invalidità è sempre disponibile nel cassetto postale presente sull’area MyInps, quindi in caso di smarrimento del verbale cartaceo sarà molto semplice recuperarlo.

Chi invece non è in possesso dello Spid e quindi non può accedere alla propria area personale può effettuare una richiesta all’Inps, ad esempio contattando il numero verde dell’Istituto, affinché questa possa provvedere a un nuovo invio (sempre per mezzo di raccomandata).

Attenzione, dal momento che il verbale d’invalidità - almeno una delle due copie - contiene dati sensibili, in caso di smarrimento è comunque opportuno presentare denuncia alle autorità.

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