Variante Omicron: sintomi, vaccino, contagiosità e cure, ecco cosa sappiamo finora

Stefano Rizzuti

30 Novembre 2021 - 10:07

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In una serie di domande e risposte l’Iss fornisce una guida sulla variante Omicron: ecco cosa sappiamo finora su contagiosità, sintomi, gravità e protezione indotta dal vaccino.

Variante Omicron: sintomi, vaccino, contagiosità e cure, ecco cosa sappiamo finora

Sulla variante Omicron si hanno ancora poche informazioni e gli studi sono in corso, ma la dichiarazione di ’Variant of concern’ (di preoccupazione) ha suscitato l’allarme in gran parte del mondo e soprattutto in Europa.

La variante identificata con il codice B.1.1.529 desta preoccupazione soprattutto per le tante mutazioni presenti: proprio questo elemento mette in dubbio la protezione offerta dai vaccini. Da quando si parla di questa variante, scoperta in Botswana e Sudafrica, le domande che vengono poste sono tante e riguardano la contagiosità, i sintomi, la gravità, la letalità e l’efficacia dei vaccini.

La variante Omicron è stata isolata per la prima volta l’11 novembre ed è ancora presto per avere dei dati realmente affidabili a riguardo. La ricerca sta andando avanti in questi giorni e per ottenere risposte definitive bisognerà attendere giorni se non settimane. Intanto per rispondere a tutte le domande l’Istituto superiore di sanità ha predisposto una sorta di guida, delle faq con cui rispondere ai quesiti più frequenti sull’Omicron.

Cos’è la variante Omicron

La variante Omicron è stata individuata per la prima volta l’11 novembre in Botswana e il 14 novembre in Sudafrica. Ha 32 mutazioni e proprio per il loro alto numero è stata dichiarata variant of concern, considerando il rischio di impatto delle mutazioni sul comportamento del virus.

La variante Omicron è arrivata anche in Italia: i primi casi sono stati scoperti in Campania e riguardano un uomo di 55 anni, la moglie e i figli. Molti Paesi, soprattutto dell’Ue, hanno subito sospeso i voli dal Sudafrica e altri territori del continente africano per provare ad arginare la diffusione della variante in Europa. Decisione presa anche dall’Italia.

Variante Omicron, quali sono i sintomi

Al momento non esistono informazioni che dicano che i sintomi dell’Omicron siano diversi da quelli delle altre varianti. Inoltre i primi casi registrati riguardano soprattutto studenti universitari, quindi persone giovani che solitamente sviluppano la malattia in forma più lieve. Per avere più notizie sulla sintomatologia, comunque, bisognerà aspettare qualche giorno o settimana.

Contagiosità: quanto è trasmissibile la variante Omicron?

Le informazioni finora registrate non sono sufficienti per chiarire se la variante Omicron sia più contagiosa delle altre, compresa la Delta. Per ora si hanno segnalazioni su un numero di positivi in crescita in Sudafrica (dove circola l’Omicron), ma sono ancora in corso studi per capire se l’incremento dipenda dalla variante o da altri fattori.

La gravità e la letalità della variante B.1.1.529

Non ci sono evidenze che l’Omicron causi una forma di malattia più grave rispetto ad altre varianti. Per il momento i dati preliminari dicono che il tasso di ricoveri è salito in Sudafrica, ma questo potrebbe essere dovuto anche a un aumento complessivo dei contagiati. È ancora presto, quindi, per avere una risposta sulla gravità e la letalità di Omicron.

Il vaccino Covid funziona contro Omicron?

L’Organizzazione mondiale della sanità sta stimando il possibile impatto della variante sulla protezione indotta dai vaccini anti-Covid. Gli esperti sudafricani hanno dichiarato che finora non hanno motivi per pensare che la variante buchi i vaccini, ma gli studi sono in corso.

L’Iss, comunque, ricorda che i vaccini restano fondamentali per ridurre il rischio di malattia grave e morte e per questo invita ad aumentare la copertura vaccinale anche con la terza dose. Moderna e Pfizer, le due case produttrici dei vaccini a mRna, stanno lavorando per capire se modificare il preparato per contrastare la variante.

Omicron, l’efficacia dei tamponi e le cure

I tamponi molecolari sono in grado di rilevare l’infezione anche con la variante Omicron, assicura l’Iss. Sono invece in corso studi per capire quale sarà l’impatto della variante su test diversi come gli antigenici rapidi, su cui non ci sono ancora certezze.

Per quanto riguarda i trattamenti e le cure, restano efficaci corticosteroidi e antagonisti dell’IL6 per i casi di pazienti gravi. Altri trattamenti verranno valutati nel caso in cui si registri una perdita d’efficacia dovuta alle mutazioni.

Le indicazioni dell’Iss

L’Istituto superiore di sanità fornisce anche alcune raccomandazioni per proteggersi dalla variante Omicron. Si tratta delle stesse indicazioni già fornite per le altre varianti: mantenere la distanza di almeno un metro, indossare le mascherine (soprattutto al chiuso e negli ambienti affollati), frequente igienizzazione delle mani e ventilazione degli ambienti chiusi. Inoltre si raccomanda di prenotare la dose booster del vaccino o la prima dose per chi non è ancora immunizzato.

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