Vaccino Covid e lavoro: quando è obbligatorio prendere permessi o ferie

Isabella Policarpio

26 Maggio 2021 - 09:06

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Per fare il vaccino contro il Covid-19 serve prendere ferie, permessi o giorni di malattia al lavoro? E quanto prima bisogna avvisare il datore di lavoro? Ecco cosa dice la normativa.

Vaccino Covid e lavoro: quando è obbligatorio prendere permessi o ferie

Se la convocazione per il vaccino coincide con l’orario di lavoro si è obbligati a prendere ferie o permessi? Oppure occorre chiedere un giorno di malattia? In questo articolo risponderemo ad uno dei dubbi più comuni della campagna vaccinale contro il Covid-19.

A meno che non si proceda alla vaccinazione direttamente in azienda, per tutti gli altri la legge non prevede “permessi speciali” per il Covid-19, dato che quella di vaccinarsi è una scelta personale e non un obbligo normativo.

Quindi chi deve assentarsi dall’ufficio per la somministrazione del vaccino cosa deve fare? L’assenza dal lavoro è retribuita oppure no? Ecco gli obblighi previsti dalla legge (per datore e dipendente) e cosa fare in caso di insorgenza di effetti collaterali.

Vaccino Covid-19: quando è obbligatorio prendere ferie o permessi

È possibile che l’appuntamento per ricevere il vaccino contro il Covid capiti in un giorno lavorativo, costringendo il dipendente ad assentarsi dal posto di lavoro per qualche ora o per l’intera giornata. In tal caso - anche se la vaccinazione è facoltativa - la Autorità hanno chiarito che il dipendente che si assenta per aderire alla vaccinazione di massa non può subire sanzioni disciplinari o essere licenziato.

Tuttavia dovrà avvisare il datore di lavoro dell’assenza con congruo anticipo.

Al momento nessuna norma nazionale ha istituito permessi o giorni di ferie retribuiti specifici per la somministrazione dei vaccini contro il coronavirus; significa che il dipendente dovrà attingere al monte ore di permessi maturati (ROL ed ex-festività), retribuiti secondo quanto stabilito dal CCNL di riferimento.

Discorso analogo per il lavoratore che deve assentarsi per la vaccinazione del figlio o dei familiari a carico: non esiste un permesso ad hoc per il Covid-19 ma, chi ne ha i requisiti, può usufruire dei permessi previsti dalla legge 104/92 (in caso di assistenza a disabili) o, in alternativa, dei permessi maturati per motivi familiari, del congedo parentale o godere delle ferie.

Vaccino insegnanti e personale ATA: quali permessi prendere

Nemmeno per il personale docente il Ministero ha previsto un permesso ad hoc per l’inoculazione dei vaccini contro il Covid. Per questo, salvo diverse disposizioni regionali, insegnanti e personale ATA devono fare riferimento ai permessi previsti nel CCNL Scuola.

Nel dettaglio, il personale con contratto a tempo indeterminato ha diritto a 3 giorni di permesso retribuiti per motivi familiari e personali, e la vaccinazione riterrebbe tra questi ultimi. Mentre al personale assunto a tempo determinato spettano fino a 6 giorni di permesso per i medesimi motivi, tuttavia non retribuiti.

Quando non servono ferie o permessi per vaccinarsi contro il Covid

Non sempre il dipendente è costretto ad assentarsi dal lavoro per la somministrazione del vaccino. Il “Protocollo nazionale”, siglato il 6 aprile 2021, ammette la possibilità per i datori di lavoro di aderire alla campagna vaccinale direttamente in azienda: in tal caso i dipendenti possono fare il vaccino nel corso della giornata lavorativa, senza chiedere permessi, ferie o giorni di malattia e conservando la retribuzione ordinaria.

Ciò è scritto nero su bianco all’articolo 15 del documento del Ministero della Salute:

“Se la vaccinazione viene eseguita in orario di lavoro, il tempo necessario alla medesima è equiparato a tutti gli effetti all’orario di lavoro” .

Tale possibilità è esclusa per coloro che non aderiscono alla vaccinazione aziendale ma si attengono al calendario della Regione di residenza.

Quando chiedere la malattia

Come abbiamo visto, chi si assenta dal lavoro per ricevere il vaccino (per sé o i familiari a carico) deve attingere alla banca ore di permessi maturati mentre, in nessun caso, è possibile chiedere un giorno di malattia.

Tuttavia l’astensione retribuita per malattia può essere richiesta in caso di febbre o altri sintomi nelle ore o nei giorni a seguire la somministrazione del siero. Sarà il medico di base a decidere il numero di giorni di assenza dal lavoro necessari alla totale guarigione.

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