«Vaccinate i bambini, con il Covid rischio complicanze gravi o letali». Intervista a Russo, Società Italia Pediatria

Emiliana Costa

17/01/2022

17/01/2022 - 14:00

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Impennata di contagi tra i bambini nella fascia d’età 5-11 anni. In una settimana +48mila casi. L’allarme di Russo (Sip): «Vaccinate i più piccoli, con il Covid rischio complicanze gravi o letali».

«Vaccinate i bambini, con il Covid rischio complicanze gravi o letali». Intervista a Russo, Società Italia Pediatria

Il contagio da Covid-19, spinto anche dalla variante Omicron, viaggia veloce tra gli under 18, quasi «risparmiati» nelle prime fasi della pandemia. A essere maggiormente esposti sono i bambini tra i 5 e gli 11 anni. È in questa fascia d’età, infatti, che si è registrato il più alto numero di casi: 392mila da marzo 2020. Con un’impennata di contagi nell’ultimo periodo. Nella sola settimana tra il 28 dicembre 2021 e il 5 gennaio 2022, sono stati registrati 48mila nuovi positivi.

Tuttavia, la vaccinazione dei bambini nella fascia pediatrica 5-11 anni procede a rilento: solo il 18% ha ricevuto la prima dose. Nonostante i rischi legati all’infezione da Sars-Cov-2 non siano trascurabili neanche tra i più piccoli. Ne abbiamo parlato con Rocco Russo, coordinatore del tavolo tecnico vaccinazioni della Società Italiana di Pediatria (Sip).

C’è un record di ricoveri tra i bimbi. Omicron colpisce i più piccoli?

Omicron non predilige i più piccoli, il problema è che i bambini sono più esposti all’infezione di Sars-Cov-2 perché non possono beneficiare dei vaccini e non possono mettere in atto in maniera efficace quegli interventi di protezione, come distanziamento e mascherina.

Qual è il target dei bambini ricoverati?

Dai dati emerge che la fascia di età più esposta è quella pediatrica 5-11 anni. Nella settimana 28 dicembre-5 gennaio sono stati registrati 48mila nuovi casi, con 100 ospedalizzazioni in più. Si tratta soprattutto di bambini non ancora vaccinati.

Perché allora la vaccinazione tra i bimbi procede a rilento?

Mentre l’adolescente è stato un grande catalizzatore del processo di vaccinazione, (spingendo i genitori a immunizzarlo per partecipare alla vita sociale), la fascia 5-11 anni è a completo appannaggio di mamma e papà. Che spesso ritengono erroneamente che l’infezione non crei grandi problemi ai più piccoli. Ma è una valutazione errata. Il numero di casi e ricoveri dimostra che il virus circola. Dall’inizio della pandemia, 39 bambini nella fascia 5-11 anni sono finiti in terapia intensiva e 9 sono deceduti.

La vaccinazione è quindi fondamentale.

Essere vaccinati e avere la possibilità di essere protetti riduce il rischio della terapia intensiva e della morte. Non solo. I bambini contagiati sono a rischio di gravi complicanze, tra cui la malattia infiammatoria cronica sistemica, una reazione autoimmunitaria scatenata dal virus. Che può causare forme gravi e decessi. E i piccoli pazienti Covid sono particolarmente esposti. La vaccinazione protegge da questo rischio. Un altro problema importante può essere il long Covid, un prolungamento dei sintomi dell’infezione. Inoltre è importante bloccare le vie di fuga del virus, impedendogli di riprodursi.

Il Covid può favorire l’insorgere del diabete nei bambini?

È vero. Dalla ricerca è emerso che il virus Sars-Cov-2 ha una particolare affinità con il pancreas. Ci può essere dunque un aumento di casi di diabete tra i bambini che sono stati contagiati.

Ci sono controindicazioni per i vaccini ai bambini?

Al momento, dai dati americani (dove sono stati immunizzati oltre 8milioni di bambini), non emerge alcun tipo di grave compromissione dello stato generale dei più piccoli. I benefici della vaccinazione sono decisamente maggiori rispetto ai rischi. Gli effetti collaterali sono rappresentati da lievi sintomi, come cefalea o dolore nella zona di inoculo. Da gestire come normali trattamenti sintomatici. Nessun problema grave.

Come curare in casa un bimbo non ospedalizzato?

Non esistono farmaci migliori. La terapia sintomatica (il primo sintomo è la febbre) consiste nell’utilizzo di normali farmaci antifebbrili, come paracetamolo e ibuprofene. Il genitore deve poi vigilare sullo stato del bambino. Tra i sintomi di una compromissione respiratoria ci sono rientramenti intercostali e al giugulo e una tosse molto forte. L’importante è avere sempre un contatto con il proprio medico di fiducia.

Come rassicurare le mamme e invitarle a far vaccinare i bambini?

Ai genitori dico di affidarsi alle raccomandazioni di organi istituzionali nazionali e internazionali, come Aifa ed Ema. Il vaccino è il farmaco più sorvegliato al mondo, soprattutto in questo periodo. A fronte di questa super visione, i rischi sono quasi nulli. Noi stiamo combattendo una guerra contro il virus e il vaccino è un’arma fondamentale. Il genitore deve avere la consapevolezza di poter beneficiare per il figlio di questo intervento di protezione aggiuntivo, sicuro ed efficace.

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