Gli Usa hanno abolito l’aborto? Facciamo chiarezza

Luna Luciano

25 Giugno 2022 - 01:07

condividi

Abolito il diritto all’aborto a livello nazionale negli Stati Uniti: l’aborto non sarà più tutelato. Ogni Stato potrà applicare le proprie leggi. Che cosa significa realmente? Facciamo chiarezza.

Gli Usa hanno abolito l’aborto? Facciamo chiarezza

Quando è la politica a decidere del corpo delle donne, abolendo un diritto fondamentale e anni di lotte. Le donne negli Stati Uniti non potranno più decidere liberamente del proprio corpo. È questa l’estrema conseguenza dell’abolizione della storica sentenza “Roe vs Wade”, con cui nel 1973 la Corte suprema degli Stati Uniti aveva legalizzato l’aborto a livello nazionale. Uno scenario che ricorda le cupe atmosfere del Racconto dell’ancella di Margaret Atwood.

La revoca di un diritto fondamentale, al centro per anni nelle lotte femministe, segna oggi una delle pagine più tristi della storia dei diritti umani. “La Costituzione non conferisce il diritto all’aborto”. È questo ciò che si legge nella sentenza della Corte Suprema nel caso di Dobbs v. Jackson Women’s Health Organization.

La decisione, presa da una Corte divisa con 6 voti a favore e 3 contrari, è stata immediatamente contestata: migliaia di persone si sono riversate nelle strade al grido di “My body, my choice”. La sentenza revoca quindi un diritto riconosciuto a livello nazionale, con il risultato che l’aborto non sarà più tutelato a livello federale, ciò vuol dire che la sentenza non comporterà l’eliminazione in tutti gli stati americani. Data la confusione che tale sentenza può comportare cerchiamo di fare chiarezza.

Usa, abolito il diritto all’aborto a livello nazionale: cosa accadrà adesso?

Si ritorna indietro di 50 anni negli Stati Uniti. È stato abolito il diritto all’aborto a livello nazionale negli Usa. La sentenza stabilita dalla Corte Suprema, presa in occasione nel caso “Dobbs v. Jackson Women’s Health Organization”, ha confermato la legge del Mississippi che proibisce l’interruzione di gravidanza dopo 15 settimane. A fare ricorso era stata l’unica clinica rimasta nello Stato a offrire l’aborto.

Con la nuova sentenza, la Corte Suprema ha riconosciuto che la “Costituzione non conferisce il diritto all’aborto” e quindi che “l’autorità di regolare l’aborto torna al popolo e ai rappresentanti eletti”. Ciò vuol dire che d’ora in poi i singoli Stati potranno applicare le loro leggi in materia: gli Stati più conservatori saranno liberi di limitare o eliminare completamente il diritto ad abortire. Si ritorna indietro agli anni in cui l’aborto era quindi disciplinato da ciascuno Stato, all’epoca in oltre la metà degli Stati l’aborto era considerato reato; in oltre 10 era legale solo se costituiva pericolo per la donna, in caso di stupro, incesto o malformazioni fetali.

Con tale (vergognosa) sentenza il rischio è quello di registrare un aumento degli aborti clandestini. Ancora. Le donne saranno costrette a lunghissimi viaggi, senza alcuna assistenza, per raggiungere un confine oltre il quale poter liberamente abortire.

Usa, quali sono gli stati che aboliranno il diritto all’aborto?

Il caso Dobbs v. Jackson Women’s Health Organization è stato per mesi al centro di furiose polemiche, dopo la pubblicazione di una bozza della sentenza che prevedeva l’abolizione del diritto all’aborto su scala nazionale. Eppure, la Corte Suprema alla fine ha emesso il terribile verdetto, stabilendo che un diritto fondamentale delle donne non sarà più tutelato a livello nazionale. D’ora in poi ogni Stato potrà decidere per i loro corpi.

Purtroppo, sono già in molti gli Stati americani che attendono l’entrata in vigore della sentenza. Le previsioni parlano di 26 Stati pronti, a breve, a limitarlo o vietarlo quasi completamente.

Nei prossimi 30 giorni almeno 13 Stati repubblicani applicheranno leggi stringenti sull’aborto e potranno vietarlo eccetto nei casi in cui la vita della madre è in pericolo:

  • Arkansas;
  • Idaho;
  • Kentucky;
  • Mississippi:
  • Missouri, il quale ha annunciato di essere il primo stato a vietare l’aborto;
  • North Dakota;
  • Louisiana;
  • Oklahoma;
  • South Dakota;
  • Tennessee;
  • Texas;
  • Utah;
  • Wyoming.

Altri 9 stati hanno redatto leggi per mettere al bando l’aborto, ma queste non entrerebbero in vigore subito:

  • Georgia,
  • Arizona,
  • Iowa,
  • Michigan,
  • South Carolina,
  • Wisconsin,
  • West Virginia,
  • Alabama
  • Ohio

Infine, altri quattro stati (Florida, Indiana, Montana e Nebraska) sono considerati dagli analisti come propensi a vietarlo dopo la sentenza della Corte Suprema. Una situazione agghiacciante che mette a repentaglio la libertà e la vita di migliaia di donne.

Usa, dopo aborto: contraccezioni e rapporti omosessuali

Dopo l’aborto, sarà la volta dei contraccettivi e dei matrimoni omosessuali. Sarebbe questo il piano del giudice ultraconservatore Clarence Thomas della Corte Suprema. Il giudice ha affermato che bisognerebbe rivedere alcune passate decisioni in materia di accesso alla contraccezione, relazioni e nozze omosessuali, prendendo di mira le sentenze “Griswold” (che riconosce il diritto alla contraccezione), “Lawrence” (che ha legalizzato il sesso omosessuale, cancellando le leggi sulla sodomia) e “Obergefell” (che aveva stabilito il diritto dei gay al matrimonio).

Una posizione che per fortuna al momento non ha trovato riscontro negli altri giudici della Corte Suprema. Eppure, in un clima simile, mentre l’emergenza climatica avanza, e il diritto all’aborto non è più tutelato, è impossibile non pensare allo scenario del famoso romanzo Il Racconto dell’ancella di Margaret Atwood. Il monito chiaro: bisogna tutelare e proteggere i propri diritti, perché basta poco (una sentenza) per perdere la propria libertà.

Iscriviti a Money.it

SONDAGGIO