Unione civile: come farla e come registrarla

Isabella Policarpio

15/11/2018

03/01/2023 - 17:30

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Le unioni civili permettono alle coppie dello stesso sesso di stabilire diritti e doveri e regolare gli effetti patrimoniali della convivenza. Ecco come fare un’unione civile.

Unione civile: come farla e come registrarla

La legge Cirinnà del 2016 ha istituito le unioni civili come strumento giuridico per ufficializzare innanzi alla legge un rapporto affettivo, e si rivolge alle persone dello stesso sesso.

L’unione civile permette di riconoscere istituzionalmente i legami di fatto, dando anche agli omosessuali gli stessi diritti e doveri.

La coppia che desidera costituire un’unione civile deve recarsi all’Ufficio di Stato civile del Comune insieme ad almeno due testimoni e dichiarare di fronte all’Ufficiale la volontà di stringere il vincolo: la legge non prevede formule particolari ma basta una semplice manifestazione di intenti da parte di entrambi. Dopo questa formalità, il documento viene registrato nell’archivio di stato civile e acquista efficacia giuridica.

Approfondiamo adesso come fare un’unione civile e quali effetti produce sul piano giuridico.

Come si costituisce un’unione civile

Dal 2016 anche in Italia le coppie dello stesso sesso possono stringere un’unione civile dando valore istituzionale al loro rapporto di convivenza.

Le unioni civili si costituiscono tra due persone dello stesso sesso che hanno compiuto il 18° anno di età attraverso una dichiarazione di intenti di fronte all’Ufficiale di Stato civile del Comune in presenza di almeno due testimoni. In questa sede le parti si assumono i doveri e accettano i diritti discendenti dall’unione civile e scelgono l’indirizzo della casa dove si svolgerà la vita familiare.

Con la costituzione dell’unione civile le parti acquistano specifici diritti e doveri l’uno nei confronti dell’altro. Nello specifico:

  • l’obbligo reciproco di assistenza morale e materiale;
  • l’obbligo alla coabitazione.

Come nel matrimonio tradizionale, anche qui le parti sono tenute, ciascuna in relazione alle proprie disponibilità economiche e capacità di lavoro, a contribuire ai bisogni della coppia. Riguardo al cognome sappiamo che nel matrimonio civile la moglie aggiunge il cognome del marito al proprio, mentre nel caso di unione civile possono indicare un cognome comune scegliendolo tra i loro.

Registrazione dell’atto

L’unione civile produce effetti solo dopo la registrazione dell’atto nell’archivio dello stato civile. Il documento che attesta la costituzione del vincolo deve contenere tassativamente:

  • i dati anagrafici delle parti;
  • l’indicazione del regime patrimoniale prescelto (comunione o separazione dei beni);
  • il luogo di residenza della coppia;
  • i dati anagrafici dei testimoni.

A differenza di quanto previsto nel il matrimonio civile e religioso, chi costituisce un’unione civile non è tenuto a rispettare l’obbligo di fedeltà. Ne deriva che nessuna relazione extraconiugale può essere chiamata in causa per chiedere lo scioglimento del vincolo.

Unione civile: quando è vietata

Esistono delle circostanze che non permettono alla coppia di fare un’unione civile. Le cause impeditive per la costituzione dell’unione civile sono:

  • quando una delle due parti è già unita in matrimonio o ha stretto un’unione civile con un altro partner;
  • quando una delle parti non ha la capacità di agire (per esempio perché minorenne);
  • quando c’è un rapporto di affinità o parentela tra le parti;
  • quando una delle parti ha ricevuto una condanna definitiva per omicidio consumato o tentato nei confronti dell’altro.

In merito allo scioglimento dell’unione civile c’è una differenza sostanziale rispetto alla disciplina del matrimonio: se le parti vogliono sciogliere l’unione civile gli effetti sono immediati e non è previsto il periodo di separazione antecedente al divorzio.

Costi dell’unione civile

Costituire un’unione civile non ha costi particolari rispetto all’ordinaria procedura del matrimonio in Comune. La variabile principale è la scelta del luogo in cui stringere l’unione in quanto ogni Comune può stabilire tariffe diverse per l’affitto della sala, in base al suo prestigio, ai giorni della settimana oppure ai periodo dell’anno.

Prendiamo ad esempio il Comune di Roma: se la celebrazione avviene nella sede del Segretariato Generale è gratuita, mentre nelle sale istituzionali Capitoline (di indiscussa bellezza) il prezzo si aggira sui 150 euro per i residenti e 1.200 euro per i non residenti, con delle maggiorazioni di prezzo nel weekend.

Invece nel caso in cui la coppia abbia costituito un’unione civile all’estero è tenuta a trascriverla, altrimenti sarà improduttiva degli effetti giuridici. In tal caso il costo varia in base all’onorario richiesto dal notaio, generalmente si va dai 500 ai 700 euro.

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