Trader o investitore? Due facce della stessa medaglia

David Pascucci

09/06/2022

09/06/2022 - 10:27

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Essere trader o investitore? Due facce della stessa medaglia che hanno punti in comune e grandi differenze, ecco quali sono.

Trader o investitore? Due facce della stessa medaglia

Di recente si sente spesso parlare di inflazione e in molti ne sottovalutiamo l’importanza sia a livello economico, sia per quanto riguarda le scelte di investimento.

Trader e Investitore, l’origine dei due termini

Il termine trader ha origine dall’ inglese “to trade”, in italiano “commerciare, negoziare”. Il termine Investitore ha origine dal latino “investire”, ossia “addossare un onere”. Già da qui possiamo notare la prima differenza tra trader e investitore, ossia il trader non investe ma commercia, scambia e negozia. L’investitore invece “addossa un onere”, o meglio investe di responsabilità qualcuno che dovrà dargli indietro qualcosa (un dividendo, una cedola). Con pazienza e calma abbiamo già visto la prima differenza che troviamo a partire dall’etimologia delle parole stesse.

Il profilo di un trader

Fare il profilo di un trader è abbastanza complesso. Ebbene sì, proprio perché il trader commercia, negozia, ha a che fare con una moltitudine di “prodotti” e guadagna grazie allo scambio attivo. Immaginiamo un commerciante titolare di un negozio di vendita di prodotti specializzati, per fare un esempio, articoli sportivi. Questo commercia scarpe, tute o attrezzatura sportiva. Esistono anche commercianti che hanno negozi di sole scarpe sportive, o di sola attrezzatura sportiva (ad esempio sport da combattimento).

Ecco, il trader (commerciante) può essere più o meno specializzato in diversi prodotti, quindi in diversi mercati. Esistono pertanto trader specializzati in obbligazioni, in derivati, in azioni, nel Forex, su singoli titoli, singoli cambi e così via. Come vediamo, ogni trader decide il suo mercato e si specializza nel fare trading su quei mercati.

Il profilo di un Investitore

L’investitore ha un profilo più semplice. Per ritornare all’esempio di prima dei negozi, l’investitore è colui che magari investe nel negozio (nel trader), oppure acquisisce quote del negozio stesso, “investe” in prodotti che potrebbero acquisire valore nel tempo ma, soprattutto, ne preservano il capitale nel lungo termine.

L’investitore ha un profilo di rischio naturalmente più basso del trader proprio perché il suo interesse è quello di preservare il suo capitale e tenerlo lontano dalla svalutazione dovuta all’inflazione. Per farvi capire ancora la differenza tra trader e investitore, basti pensare che molti investitori (come lo stesso Warren Buffett) si servono di trader bancari (ad esempio i traders delle banche di investimento) per comprare titoli.

Si può essere trader e investitori al tempo stesso?

Se si è trader è più facile essere anche investitori, molto difficile il contrario. Chi ha una mentalità da investitore, difficilmente diventa anche trader, al massimo potrà investire su un trader per diversificare ulteriormente il suo portafoglio (Hedge Funds). Il trader è solitamente anche un investitore in quanto non investe tutta la sua quota di risparmio, bensì ne utilizza solo una fetta per poter fare trading e il resto verrà investito ovviamente in prodotti di diversa natura rispetto a quelli su cui fa trading.

Ad esempio, un trader sul Forex avrà da parte un portafoglio diversificato con asset meno rischiosi rispetto al rischio assunto nel suo conto trading, ad esempio può avere un “portafoglio” diversificato in azioni e obbligazioni in modo bilanciato. Il trader potrebbe anche evitare di avere portafogli di lungo, rimanere liquido per diverso tempo per poi investire col suo timing. L’investitore ha un portafoglio costante che incassa dividendi e cedole e al massimo può investire in prodotti con più alto rischio con quote di capitale adeguate al rischio assunto senza stravolgere quello che viene definito il suo “portfolio”.

Meglio diventare Trader o Investitore?

Come abbiamo visto sia il trader che l’investitore sono figure altamente specializzate e richiedono delle skills diverse. Per fare un esempio a livello figurato, molto approssimativo ma efficace, potremmo dire che l’investitore è il medico di chirurgia generale mentre il trader è il medico specializzato in neurochirurgia.

Anche se sono profili attinenti allo stesso campo di azione, si differenziano principalmente nella tipologia di attività. L’attività di trading richiede sicuramente una mole temporale maggiore e una specializzazione più approfondita su singoli strumenti. Questa specializzazione porta ovviamente a un ritorno sugli investimenti logicamente più alto nel breve termine rispetto all’investitore. L’investitore ha bisogno sì di una formazione di alto livello, ma la mole di lavoro è concentrata in modo diverso rispetto al trading. L’orizzonte temporale dell’investitore è molto più lungo di quello del trader.

In sostanza, se si vuole un ritorno “immediato”, ci si deve specializzare su singoli strumenti, con uno sforzo costante e duraturo per quanto riguarda l’aggiornamento professionale, allora ci si deve concentrare sulla formazione in ambito trading. Se si vuole costruire un portafoglio in modo lento, con una formazione ampia e magari più concentrata sulla gestione del rischio di lungo periodo per vedere i rendimenti più in là nel tempo, allora bisogna studiare da investitori. Ripetiamo, sono due facce della stessa medaglia, in pratica due approcci diversi di “navigare” i mercati finanziari.

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