Tirocinio, apprendistato e praticantato: quali sono le differenze

Caterina Gastaldi

25 Febbraio 2023 - 13:31

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Tirocinio, apprendistato, e praticantato non sono la stessa cosa. Si tratta di contratti differenti, possibili in situazioni diverse: ecco come funzionano.

Tirocinio, apprendistato e praticantato: quali sono le differenze

Tirocinio, apprendistato, e praticantato hanno molte differenze tra di loro. Si potrebbe pensare, a prima vista che si tratti più o meno dello stesso tipo di collaborazione lavorativa o contratto, ma la realtà è differente.

Queste tre tipologie di collaborazioni infatti hanno scopi e regole differenti, e non andrebbero confusi tra di loro. Se è vero che tutte e tre queste esperienze lavorative, solitamente, si incontrano all’inizio della propria carriera, a parte hanno ben poche similitudini. Diritti e doveri delle persone coinvolte cambiano a seconda che si tratti di un tirocinio, un apprendistato, oppure un praticantato, così come cambiano i risultati che se ne possono ottenere.

Vediamo quindi quali sono le differenze principali, qual è lo scopo di ognuna, e come funzionano.

Tirocinio, apprendistato, praticantato

Quando si accetta un contratto o una collaborazione di lavoro in una di queste forme è bene essere consapevoli fino in fondo di cosa si tratta, per poter essere anche a conoscenza dei propri diritti e possibili futuro.

In breve:

  • il tirocinio, o stage, è un periodo che può durare minimo due mesi, fino a un anno. Viene svolto appoggiandosi a un ente di formazione, prevede regole apposite e richiede la presenza di un progetto formativo. Si tratta infatti di un periodo di formazione professionale, che non è detto si concluda con l’assunzione del tirocinante. Prevede un’indennità minima, e non è considerato un rapporto lavorativo;
  • l’apprendistato è un contratto di lavoro a tempo indeterminato. L’apprendista quindi ha tutti i diritti previsti per i normali lavoratori, come i giorni di malattia o di ferie. L’apprendistato si può cominciare al massimo a 29 anni e 364 giorni di età, al contrario del tirocinio, dove non esistono limiti;
  • il praticantato, infine, non è un rapporto di lavoro, bensì un percorso di formazione pratica. Il fine di questo percorso è l’iscrizione a uno specifico albo professionale, permettendo l’accesso all’esame. Il praticamente generalmente non è pagato, tranne che in casi particolari in cui è richiesto specificatamente dall’albo e ha una durata di 18 mesi. Anche in questo caso il praticantato non ha limiti di età.

Caratteristiche del tirocinio

Quando si parla di tirocinio, in realtà ci si riferisce a due diverse tipologie:

  • tirocinio curriculare: è un percorso svolto da studenti iscritti a scuole e corsi di studi, come una laurea. Permette di ottenere i crediti formativi necessari per la laurea, per esempio, e non è sempre previsto una retribuzione;
  • tirocinio extracurriculare: è prevista un’indennità ed è rivolto a coloro che hanno già concluso il loro percorso di studi e devono svolgere un periodo di formazione in azienda.

In entrambi i casi si tratta di un percorso formativo, che può essere finalizzato o meno all’assunzione (cosa che capita di frequente per i tirocini extracurricolari).

Il tirocinio non è mai considerato un rapporto di lavoro (subordinato o meno), e per questo il tirocinante non ha una serie di diritti, come ferie e malattia, o contributi Inps, ma non deve neanche avere le stesse responsabilità dei dipendenti, e deve sempre avere a disposizione una figura di riferimento.

Caratteristiche dell’apprendistato

L’apprendistato è a tutti gli effetti un contratto di lavoro a tempo indeterminato. Questi contratti prevedono che, oltre allo stipendio, l’apprendista ottenga anche un periodo di formazione garantita. Dopo questo periodo, il rapporto prosegue come contratto a tempo indeterminato, se l’apprendista non si dimette.

L’apprendistato, al contrario delle altre due possibilità, ha un limite massimo di età. Tranne particolari eccezioni, gli apprendisti possono avere al massimo 29 anni e 364 giorni. Questo limite non sussiste per il tirocinio e il praticantato.
L’apprendista, essendo un lavoratore dipendente a tutti gli effetti, accede anche a tutti i diritti previsti dal caso.

Esistono tre tipologie di apprendistato:

  • apprendistato professionale o contratto di mestiere, finalizzato all’apprendimento di una professione;
  • apprendistato di alta formazione e ricerca, per il conseguimento di un titolo di studio, come un master;
  • apprendistato per qualifica e diploma professionale, per permettere agli studenti che svolgono un percorso di studi di avere anche esperienza pratica e alternare le due.

Caratteristiche del praticantato

Infine, il praticantato non è un rapporto di lavoro. Lo scopo del praticantato è sempre e solo quello di permettere l’ingresso a una professione ordinistica, come quella di avvocato.

Alcune professioni infatti richiedono un periodo di praticantato per poter entrare a far parte dell’ordine o dell’albo professionale. Il periodo deve essere di 18 mesi, necessari per apprendere le conoscenze richieste per svolgere quel lavoro. Conclusi i 18 mesi richiesti si potrà accedere all’esame previsto.

Normalmente il periodo di praticantato non è pagato, tranne che in casi particolari quando richiesto specificatamente dalla professione in questione. Non permette di avere le stesse coperture previste per un lavoratore dipendente, e anche se a prima vista può somigliare a un tirocinio, le due esperienze non sono interscambiabili.

Il praticantato deve essere svolto presso uno studio professionale e, al contrario dell’apprendistato, non ha limiti di età.

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