La terza dose non sarà l’ultima: perché è probabile una vaccinazione ogni anno contro il Covid

Stefano Rizzuti

24 Dicembre 2021 - 17:44

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Dopo la dose booster (la terza) probabilmente sarà necessario ricevere anche una quarta somministrazione del vaccino anti-Covid. E in futuro potrebbe essere richiesto un richiamo ogni anno.

La terza dose non sarà l’ultima: perché è probabile una vaccinazione ogni anno contro il Covid

La terza dose del vaccino anti-Covid non sarà l’ultima. Ne sono convinti vari esperti. Così come prende sempre più piede l’ipotesi che dovremo ricevere un richiamo ogni anno contro il coronavirus. A sostenere questa tesi c’è anche Stefano Vella, infettivologo e docente di Salute globale all’università Cattolica di Roma.

A suo giudizio la pandemia sarà “infinita”, come ha detto in un’intervista al Corriere della Sera. Infatti il coronavirus, secondo la sua tesi, resterà fra noi ancora per molto tempo. Vella spiega anche perché questa ipotesi è probabile parlando del Covid: “È più astuto dei suoi predecessori, è cattivo ma non troppo (cioè non uccide le persone come il virus Ebola, autoeliminandosi, ma ci convive), è geniale perché si trasforma, nelle sue varianti, e continua a infettare più gente che può, per sopravvivere. Una questione darwiniana”.

Quanto emerso durante la pandemia fa pensare, secondo Vella e altri esperti, che il Covid-19 potrebbe continuare a restare fra noi ancora a lungo, circolando con diverse varianti e richiedendo altre dosi del vaccino. Non solo la quarta, quindi, ma magari un richiamo ogni anno.

Perché non bastano tre dosi del vaccino anti-Covid

Vella ritiene che ci sia una certezza sul vaccino contro il Covid e sulla guarigione: “L’immunità contro questo coronavirus non dura, sia quella stimolata dall’infezione vera e propria, sia quella determinata dai vaccini. Da qui l’esigenza di pensare a richiami successivi”.

Mancano le certezze, invece, sull’efficacia dei vaccini nel prevenire la diffusione del virus, soprattutto in presenza di varianti contagiose come la Omicron: “Al momento non abbiamo dati che dimostrino che gli attuali vaccini siano davvero efficaci: funzionicchiano”. E per questo, spiega, si sta pensando di aggiornarli.

La terza dose non sarà l’ultima

Le tesi di Vella vengono condivise anche da Massimo Galli, ex direttore di Malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano. All’Adnkronos Salute Galli afferma: “Mi sento di dire, anche se mi spiace dirlo, che in una situazione in cui in un anno abbiamo avuto tre diverse varianti che hanno preso la scena, l’ultima delle quali molto diversa dal virus sul quale sono stati realizzati i vaccini, la terza dose non sarà l’ultima dose necessaria”.

Quarta dose e un vaccino ogni anno

Secondo Vella servirà una quarta dose per “pompare” il sistema immunitario e farlo reagire al virus. Meglio di niente, a suo avviso, nell’emergenza. Ma non basterà: “In prospettiva dovremmo immaginare di vaccinarci ogni anno, come si fa con l’influenza”.

Questa considerazione trova riscontro anche nelle parole di Galli, secondo cui è possibile che il virus si evolva portando a una situazione in cui “periodicamente toccherà ripetere una vaccinazione impostata magari con nuovi vaccini mirati sulla variante predominante, un po’ sul modello influenza”. Di fatto vorrebbe dire un vaccino ogni anno.

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