Tasse, pressione fiscale Italia al 42,1%: redditi da lavoro tartassati, fisco soft sulle società

Anna Maria D’Andrea

5 Dicembre 2019 - 15:58

condividi

Tasse, pressione fiscale al 42,1% in Italia, che si colloca al settimo posto nella classifica dei Paesi Ocse. I redditi da lavoro sono i più colpiti dal Fisco, mentre la pressione fiscale sulle società si rivela più morbida della media.

Tasse, pressione fiscale Italia al 42,1%: redditi da lavoro tartassati, fisco soft sulle società

In Italia la pressione fiscale è del 42,1%: è l’Ocse a fotografare il peso delle tasse sui contribuenti, dipendenti ed autonomi.

Il Bel Paese occupa il settimo posto nella classifica Ocse dei Paesi con pressione fiscale più alta. Il primo posto è occupato dalla Francia, seguita da Danimarca e Belgio.

I dati forniti dall’Ocse con il report Revenue Statistics 2019, pubblicato il 5 dicembre, mostrano come il peso della pressione fiscale in Italia resti tra i più elevati nei Paesi aderenti all’Organizzazione, dove la media è del 34,3%.

Se, in media, le tasse in Italia sono più elevate degli altri Paesi appartenenti all’Ocse, è soltanto sulle società che si evidenzia una controtendenza. La percentuale di entrate derivanti da imposte su redditi e profitti delle società è inferiore alla media, mentre al contrario si conferma elevatissima sui redditi da lavoro.

Tasse, pressione fiscale Italia al 42,1%: redditi da lavoro tartassati, fisco soft sulle società

Il rapporto dell’Ocse fotografa una situazione immutata per quel che riguarda il livello di pressione fiscale in Italia. Il rapporto tra imposte e PIL non è cambiato tra il 2017 ed il 2018, assestandosi al 42,1%.

Nonostante gli annunci, è ancora lontana una riduzione del peso del Fisco sui redditi da lavoro dipendente ed autonomo. Dal 2000, la pressione fiscale in Italia è progressivamente aumentata, passando dal 40,6% al 42,1%.

Il rapporto pubblicato dall’Ocse il 5 dicembre 2019 rivela un incremento nel livello medio di pressione fiscale registrato nelle economie avanzate: la media OCSE è salita - dal 2000 al 2018 - dal 33,8% al 34,3%, un livello che si presenta di gran lunga inferiore rispetto a quello registrato in Italia.

A far alzare l’asticella della pressione fiscale in Italia sono le tasse sul reddito personale, l’Irpef, che grava in maniera importante sui redditi da lavoro sia di dipendenti e pensionati che degli autonomi. Si confermano elevatissimi anche i contributi previdenziali ed il cuneo fiscale, nonché le entrate relative alle tasse su beni e servizi.

Le tasse sulla proprietà, le cosiddette patrimoniali (tra cui rientrano Imu e Tasi) non superano la media dell’Ocse.

Un dato interessante riguarda invece l’imposta sul reddito e sugli utili societari, inferiore in Italia rispetto alla media dei Paesi Ocse.

Pressione fiscale, Italia al settimo posto. Francia, Danimarca e Belgio in testa alla classifica Ocse

L’edizione 2019 delle statistiche Ocse rivela che il rapporto imposte/PIL dei Paesi sviluppati resta fissato al 34,3% era del 34,3% nel 2018, praticamente invariato rispetto al 34,2% nel 2017.

Ad occupare il tutt’altro che invidiabile podio dei Paesi con il livello di pressione fiscale più elevato sono Francia (46,1%), Danimarca (44,9%) e Belgio (44,8%). Al lato opposto della classifica si collocano invece cinque Paesi Ocse che hanno registrato rapporti tra imposte e PIL inferiori al 25%: Messico, Cile, Irlanda, Stati Uniti e Turchia.

Il resoconto fornito dall’Organizzazione è utile per evidenziare ancora una volta la situazione particolare dell’Italia. Come evidenziato in precedenza, a caratterizzare il nostro Paese è il fisco morbido sulle società; al contrario, secondo la media Ocse, le entrate relative alle imposte sul reddito delle società hanno continuato a crescere dal 2014, raggiungendo il 9,3% delle entrate fiscali totali nell’OCSE nel 2017.

Il Fisco italiano corre in controtendenza, anche per quel che riguarda la quota di contributi previdenziali.

La media Ocse ha registrato un calo consistente negli ultimi anni, e si assesta ora al 26%; in Italia, i contributi sociali, previdenziali ed assicurativi, rappresentano una parte consistente del gettito fiscale, con il conseguente problema del livello elevatissimo di cuneo fiscale sui redditi da lavoro.

Argomenti

# OCSE

Iscriviti a Money.it