Tari: quali Comuni sono obbligati al rimborso sulla quota variabile?

Francesco Oliva

13 Novembre 2017 - 07:30

condividi

Quali sono i Comuni e le città italiane obbligati al rimborso della Tari per errore di calcolo sulla quota variabile?

Tari: quali Comuni sono obbligati al rimborso sulla quota variabile?

Tari: rimborso non solo sull’IVA ma anche sulla quota variabile calcolata in eccesso da parecchi Comuni italiani.

Ma quali sono ad oggi le città in cui il rimborso della Tari per la quota variabile calcolata male dovrà essere obbligatoriamente erogato ai cittadini? Ancora non si può rispondere ufficialmente a questa domanda perché la situazione è in continua evoluzione. In questo articolo proviamo a fare il punto della situazione, evidenziando le principali tappe di questa incredibile vicenda.

Il rimborso della Tari per gli errori commessi dai Comuni nel calcolo della quota variabile apre scenari davvero inquietanti: da un lato per le casse stesse dei Comuni, dall’altro, soprattutto, per ciò che ne consegue per la (già scarsa) fiducia dei cittadini nelle istituzioni.

Tari 2017, rimborso sicuro in sette Comuni italiani secondo i dati Codacons. Ma il numero ufficiale delle città potrebbe lievitare enormemente

Secondo i dati resi noti dal Codacons nei giorni scorsi, i Comuni nei quali vi sono stati certamente degli errori nel calcolo della Tari sono i seguenti:

  • Milano;
  • Genova;
  • Ancona;
  • Siracusa;
  • Catanzaro;
  • Rimini;
  • Napoli.

Si tratta tuttavia di dati da verificare ancora ufficialmente, anche se alla luce delle dichiarazioni di Baretta (sottosegretario all’Economia) la situazione potrebbe essere davvero molto più grave.

Rimborso quota variabile Tari: le principali tappe della vicenda

Il caso della Tari nasce dalla risposta del sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta ad un’interrogazione parlamentare dei deputati pentastellati Scagliusi e L’Abbate.

I parlamentari avevano chiesto al Governo di sapere se vi erano stati errori nel calcolo della Tari da parte dei Comuni, soprattutto alla luce delle ripetute segnalazioni dei cittadini.

Secondo il sottosegretario all’Economia:

“se una singola utenza è composta, ad esempio, da un appartamento, un garage ed una cantina, la parte variabile va considerata una sola volta e, di conseguenza un diverso modus operandi dei Comuni non trova alcun supporto normativo”

In altre parole, nel caso in cui un’abitazione avesse delle pertinenze - ad esempio un giardino, un garage ed una cantina - la quota variabile della tari dovrà essere sempre e comunque calcolata solo una volta. In caso contrario i cittadini avranno diritto ad ottenere il rimborso integrale della quota pagata in eccesso.

Caos tari e richiesta di rimborso: la posizione del Ministero dell’Economia

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha fatto sapere che nei prossimi giorni uscirà uno schema interpretativo univoco a livello nazionale. Con questa sorta di guida, il Mef spera che i Comuni si uniformino nelle modalità di calcolo della Tari.

A questo proposito appare abbastanza ovvio che occorrono almeno due elementi: il primo è una reale uniformità normativa a livello nazionale; il secondo è una normativa meno astrusa e più comprensibile (visto che ormai neanche le istituzioni riescono più a comprenderla in modo compiuto...).

Argomenti

# Tares
# Tari
# MEF

Iscriviti a Money.it