Taglio IVA dal 2021: le ipotesi nel piano rilancio di Conte

Rosaria Imparato

22/06/2020

12/05/2021 - 11:01

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Il taglio IVA dal 2021 è un’ipotesi fattibile? Vediamo cosa ha detto il Presidente del Consiglio Conte durante la conferenza stampa del 21 giugno per presentare il piano di rilancio, ma anche le dichiarazioni del ministro Gualtieri e della sottosegretaria Castelli. La riduzione dell’IVA potrebbe anche essere legata ai mezzi di pagamento tracciabili.

Taglio IVA dal 2021: le ipotesi nel piano rilancio di Conte

Taglio IVA nel 2021: è un’ipotesi fattibile? Ne ha parlato il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, durante la conferenza stampa del 21 giugno che ha sancito la fine degli Stati Generali e con cui ha presentato il piano di rilancio.

Durante la conferenza stampa con i giornalisti tenutasi nei giardini di Villa Doria Pamphilj, il Presidente Conte ha detto che il taglio dell’IVA è una misura costosa, ma a cui il Governo sta pensando, anche sulla scia del piano tedesco per uscire dalla crisi.

È chiaro però che Italia e Germania sono due Paesi con una situazione economica e finanziaria molto diversa, e partendo da due basi diverse anche le ipotesi per il futuro non possono che differire.

Eppure, il Presidente Conte non ha chiuso la porta alla possibilità di una riduzione dell’IVA, anzi: ne ha parlato come di una possibilità da valutare attentamente durante la prossima settimana.

L’ipotesi più attendibile per ora è che la riduzione dell’IVA farà parte della prossima Legge di Bilancio, e si tratterà di una misura temporanea, forse legata al piano cashless, quindi ai mezzi di pagamento tracciabili: ecco tutte le novità.

Taglio IVA dal 2021: le ipotesi nel piano rilancio di Conte

La questione del taglio IVA si ripresenta puntuale ogni anno, ma dopo l’epidemia da coronavirus, che ha bloccato l’economia per mesi e che fatica tuttora a riprendersi, potrebbe essere uno dei modi per rilanciare i consumi.

Durante la conferenza stampa del 21 giugno di chiusura degli Stati Generali, dopo una fitta settimana di incontri, e di presentazione del Piano Rilancio, il Presidente Conte ha dichiarato:

“Rimodulare l’IVA è solo un’ipotesi, è una misura costosa da studiare. C’è preoccupazione perché i consumi, comprensibilmente, non sono ripartiti. Non è ripartito quel clima di fiducia. Per il momento, però, non abbiamo preso decisioni. Questa settimana sarà decisiva per una prospettiva del genere.”

Dunque il taglio dell’IVA sarà una delle questioni da affrontare durante i prossimi giorni, e si spera che il risultato della discussione venga reso noto alla fine di questa settimana.

Taglio IVA dal 2021: nel piano rilancio l’Italia è come la Germania?

Ad oggi, lo ricordiamo, le aliquote IVA sono:

  • 4%, aliquota minima: si applica sui prodotti di primaria importanza, come panetteria, generi alimentari, ecc.;
  • 10%, aliquota ridotta: è la percentuale che si paga sui prodotti e servizi del settore turistico (alberghi, pizzerie, hotel, ristoranti, ecc.), ad alcuni prodotti alimentari e ad alcuni casi di recupero edilizio;
  • 22%, aliquota IVA ordinaria: è la percentuale che si paga su tutti gli altri prodotti e servizi a cui non si applicano l’aliquota minima e quella ridotta.

Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha dichiarato al festival dell’economia di Trento, tenutosi online:

“Il tema di valutare interventi anche sul lato della domanda per noi è presente, stiamo riflettendo e guardando cosa hanno fatto altri Paesi”

Il riferimento è senza dubbio al super piano di rilancio dell’economia attuato dalla Germania, con 130 miliardi di euro per ripartire e la riduzione temporanea dell’IVA dal 1° luglio al 31 dicembre 2020.

Per i prossimi sei mesi, l’IVA tedesca scenderà dal 19 al 16%, per un costo di circa 20 miliardi di euro. Anche l’aliquota ridotta subirà un calo, passando dal 7 al 5%.

Le parole del ministro Gualtieri mostrano cautela da un lato, e svelano un’ipotesi di lavoro dall’altro: è chiaro che Germania e Italia partono da due situazioni economiche completamente diverse, con situazioni di debito pubblico molto distanti e di conseguenza con margini di manovra molto differenti.

Taglio IVA, Castelli: ipotesi di riduzione temporanea legata al cashless

Anche la sottosegretaria all’Economia Laura Castelli è intervenuta sulla discussione del taglio IVA, dichiarando in un’intervista a Repubblica:

“Penso che il governo deciderà nei prossimi giorni. Dobbiamo intervenire sui settori che sono stati maggiormente colpiti da questa crisi e che tardando a ripartire, penso a tutta la filiera del turismo e della ristorazione, in primis. Ma anche all’artigianato, all’abbigliamento e all’automobile. Un’operazione che va legata al cashless, per far ripartire l’economia. Nei mesi scorsi avevamo già lavorato ad alcune simulazioni sull’IVA, saremmo pronti ad intervenire anche subito, ma la sede più corretta è sicuramente la prossima legge di Bilancio, facendo scattare l’intervento dal prossimo 1° gennaio. Una misura temporanea, con un orizzonte di due anni. Ma resta il fatto che una rimodulazione dell’IVA, al ribasso, rimane un obiettivo da inserire nella più organica riforma per la riduzione delle tasse e dell’Irpef, a cui stiamo lavorando.”

Nelle parole della sottosegretaria Castelli ci sono tante novità: il taglio dell’IVA sarebbe già “pronto” come misura, ma si aspetta la prossima manovra perché è la sede più corretta per un provvedimento di tale portata. Inoltre, il taglio dell’IVA potrebbe essere legato al piano cashless, quindi valida solo per chi paga con mezzi di pagamento tracciabili.

In ogni caso, la riduzione dell’IVA si configura come una misura temporanea (come in Germania, d’altronde), a partire dal 1° gennaio 2021 e fino al 2023, ma non è ancora chiaro a quanto potrebbe ammontare il taglio delle aliquote.

Infine, è importante anche ricordare che dal 1° luglio esordisce il taglio del cuneo fiscale, con vantaggi in busta paga per i lavoratori dipendenti, da considerare all’interno di una più vasta riforma Irpef: è tanta la carne sul fuoco, speriamo che non si bruci niente.

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