Taglio al green pass, si riduce la durata: validità per 9 mesi, anche dopo la terza dose

Stefano Rizzuti

17 Novembre 2021 - 09:48

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Il governo ridurrà la validità del green pass: si passerà da 12 a 9 mesi, se non addirittura 6. Arriva anche l’obbligo di terza dose per il personale sanitario e delle Rsa.

Taglio al green pass, si riduce la durata: validità per 9 mesi, anche dopo la terza dose

Green pass più breve, proroga dello stato d’emergenza, obbligo di terza dose per i sanitari ma nessun’altra misura restrittiva, almeno per il momento. È questo il piano del governo per contenere la quarta ondata di Covid-19: il ministro della Salute, Roberto Speranza, si appresta a portare due provvedimenti in Consiglio dei ministri nei prossimi giorni.

Il primo riguarda l’estensione alla terza dose dell’obbligo vaccinale per il personale sanitario e delle Rsa. Il secondo accorcia la validità del green pass: si passerà, probabilmente, da 12 a 9 mesi a partire da dicembre. Nove mesi sarà anche la validità della terza dose.

Inoltre, spiega Repubblica anticipando le decisioni future del governo, sempre a dicembre verrà prorogato lo stato d’emergenza: l’ipotesi più probabile è che la scadenza - attualmente fissata a fine anno - possa essere prolungata di altri sei mesi.

Terza dose obbligatoria per sanitari e Rsa

Per il personale sanitario arriva l’obbligo di terza dose: verrà dato loro un mese di tempo per mettersi in regola. Quindi potranno ricevere la terza dose al massimo sette mesi dopo il completamento del ciclo vaccinale primario. Per gli operatori sanitari e delle Rsa che hanno ricevuto la seconda dose più di sei mesi fa ci saranno anche in questo caso 30 giorni per ricevere il richiamo del vaccino anti-Covid.

Taglio del green pass: validità di 9 mesi

La riduzione della durata del green pass sembra cosa certa. Nei prossimi giorni, anticipa il Corriere della Sera, il Comitato tecnico scientifico dovrebbe esprimersi sulla questione: quasi certamente la validità verrà ridotta a nove mesi, anche se c’è chi ipotizza addirittura un taglio a sei mesi. Strada, comunque, più difficilmente percorribile.

Bisognerà poi capire in che modo cambiare la scadenza per chi ha già la certificazione verde. In particolare si dovrà decidere se inviare un nuovo codice e quindi un nuovo certificato o se procedere in altro modo. Il problema riguarderebbe comunque poche persone.

I primi vaccinati in Italia, quelli di inizio 2021, sono soprattutto anziani e sanitari, ovvero categorie per cui è già prevista il booster. Con la terza dose riceveranno quindi la nuova certificazione.

Il problema potrebbe presentarsi per il personale scolastico under 60: sono stati tra i primi vaccinati ma non rientrano ancora nella terza dose (anche se da dicembre si aprirà agli over 40 e la platea si assottiglierà). Potrebbero quindi essere inseriti tra la categorie che possono ricevere il richiamo.

I tamponi rapidi e il green pass

Al momento il governo non sembra prevedere un intervento sull’utilizzo dei tamponi per accedere al green pass, nonostante le richieste di vari esperti di rilasciare la certificazione solamente a guariti e vaccinati.

L’unica opzione attualmente allo studio è quella di ridurre la validità del tampone rapido: per gli antigenici si potrebbe scendere da 48 a 24 ore. Difficile pensare di eliminare questo strumento considerando l’importantissimo apporto delle farmacie ai test attraverso i tamponi rapidi.

Per ora niente lockdown dei non vaccinati

La pressione delle Regioni per ora non convince il governo che sembra escludere un lockdown dei non vaccinati. Fino a che l’Italia resterà tra zone bianche e gialle l’ipotesi non dovrebbe essere presa in considerazione. Diverso il discorso se si arriverà a parametri da zona arancione o rossa.

Solamente in quel caso si potrebbero valutare nuove restrizioni: o misure più limitanti per i non vaccinati o l’eliminazione del tampone dai requisiti per ottenere il green pass. Inoltre in vista del Natale potrebbe essere introdotta la quarantena dai Paesi in cui la circolazione del virus è più alta.

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