Superbonus e bonus edilizi, quando conviene ancora avviare i lavori e quando no

Stefano Rizzuti

11/04/2023

11/04/2023 - 13:16

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Conviene ancora avviare i lavori accedendo al Superbonus dopo il decreto che ha messo fino alla cessione del credito e allo sconto in fattura? Ecco i pro e i contro.

Superbonus e bonus edilizi, quando conviene ancora avviare i lavori e quando no

Il Superbonus al 110% sta sparendo, sostituito da quello al 90%. Così come sta sparendo, per la maggior parte dei bonus edilizi, anche la cessione del credito e il conseguente sconto in fattura. Per i condomini e le villette il Superbonus è rimasto solo parzialmente: chi non ha presentato la Cilas (la comunicazione d’inizio lavori) entro il 16 febbraio perde lo sconto al 110%.

Resta solo il 90%, senza neanche lo sconto in fattura, ma solamente con la detrazione in quattro anni. Nella speranza, non sempre semplice, che si abbia sufficiente capienza fiscale per riavere indietro la spesa sostenuta. Dopo il decreto Superbonus, quindi, conviene ancora effettuare questi lavori?

Il Superbonus al 90% può ancora essere una buona occasione, ma non in tutti i casi, soprattutto considerando l’impossibilità per alcuni contribuenti di recuperare le spese con le detrazioni. Vediamo, allora, quando conviene ancora e quando no avviare adesso i lavori di ristrutturazione su condomini e villette.

Quando conviene ancora il Superbonus

Sicuramente il Superbonus conviene ancora a chi ha presentato la Cilas entro il 16 febbraio e può, quindi, usufruire della cessione del credito e dello sconto in fattura. Iniziare i lavori è conveniente anche per le case popolari, le onlus, le cooperative e le aree colpite da sisma o inondazioni: fino al 2025 potranno avere accesso allo sconto in fattura.

Ancora, il Superbonus conviene per chi ha già avviato i lavori nel 2022 e non ha ancora usufruito della cessione del credito: il termine per inviare la comunicazione alla piattaforma dell’Agenzia delle Entrate, precedentemente fissato al 31 marzo, è stato prorogato al 30 novembre. Sarà sufficiente pagare 250 euro e trovare un soggetto a cui cedere il credito per ottenere lo sconto immediato.

Superbonus, lavori adesso: sì o no?

Ma se, invece, bisogna decidere se avviare o meno i lavori adesso, cosa conviene fare? Sicuramente una spinta a favore dell’avvio dei lavori di ristrutturazione può essere data dalla direttiva Ue sulle case green: rimandare ora, con uno sconto che comunque esiste, potrebbe voler dire fare dopo i lavori senza la certezza di uno sconto.

C’è però il rovescio della medaglia: i lavori dovrebbero finire entro la fine dell’anno. Perché nel 2024 è possibile che i costi diventino più alti: il bonus, infatti, potrebbe scendere al 70%. E, come spiega il Corriere della Sera, diventerebbe più conveniente ricorrere all’ecobonus ordinario, che per il condominio è al 75% e ha vincoli meno stringenti.

In sostanza, in questo caso conviene avviare i lavori se si ha un’impresa affidabile e veloce. Se la Cilas non è stata presentata entro il 16 febbraio, inoltre, bisogna mettersi d’accordo nei condomini per avviare i lavori: ipotesi più semplice se si tratta di famiglie con alti redditi e grande capienza fiscale, non potendo più ricorrere alla cessione del credito. Altrimenti la strada si complica.

Se, invece, la Cilas è stata presentata a inizio anno ed entro il 16 febbraio, bisognerà comunque anticipare una parte della cifra anche con la cessione del credito, anche se in parte minima, come ricorda ancora il Corriere.

Superbonus, perché conviene ancora

Ci sono alcune ragioni che sicuramente depongono a favore dell’avvio di lavori di ristrutturazione anche con il bonus ridotto e senza cessione del credito. Innanzitutto raggiungere gli obiettivi sull’efficientamento energetico, soprattutto in considerazione della direttiva Ue sulle case green. Ma ci sono anche conseguenze più concrete, come l’abbattimento delle bollette: per esempio installare una caldaia nuova o sostituire gli infissi può portare a una riduzione delle tariffe del gas.

Quando non conviene più il Superbonus

Ci sono, invece, altre ragioni che fanno propendere per una risposta negativa sull’effettiva convenienza dell’avvio dei lavori con il Superbonus adesso. Sicuramente chi deve stare più attento, non potendo ricorrere allo sconto in fattura, sono quei contribuenti che non hanno redditi alti e rischiano quindi di non avere sufficiente capienza fiscale: in questi casi è meglio far bene i conti e capire se si riesce effettivamente a recuperare la spesa. Inoltre bisogna considerare anche l’eventualità che i lavori finiscano oltre il 2023: in tal caso si rischia di perdere parte dello sconto.

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