Stipendi più alti, il piano del governo: tredicesima detassata, riduzione Irpef e fringe benefit per alzare i salari

Stefano Rizzuti

4 Maggio 2023 - 16:01

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Il governo Meloni vuole aumentare gli stipendi non solo con il taglio del cuneo fiscale, ma anche con la detassazione della tredicesima, la riduzione delle aliquote Irpef e fringe benefit più alti.

Stipendi più alti, il piano del governo: tredicesima detassata, riduzione Irpef e fringe benefit per alzare i salari

La prima mossa il governo Meloni l’ha già messa in campo: un maxi-taglio del cuneo fiscale per i redditi sotto i 35mila euro che porterà un aumento in busta paga di alcune decine di euro per milioni di lavoratori. Ma sul fronte degli stipendi l’esecutivo vuole andare oltre e mettere insieme una serie di interventi che possano realmente migliorare la condizione dei lavoratori dal punto di vista salariale.

Seppure la conferma del taglio del cuneo fiscale per il 2024 sia tutt’altro che scontata, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, punta a introdurre diverse misure che possano sostenere il potere d’acquisto delle famiglie. E una mini-rivoluzione potrebbe partire proprio nel prossimo anno, tra le nuove aliquote Irpef e le novità su tredicesima e fringe benefit.

Il governo ha già annunciato molti degli interventi che vuole predisporre per i prossimi mesi, partendo dal nuovo sgravio contributivo (del 6% e del 7%) che partirà da luglio. A questo si affiancano l’innalzamento del tetto di esenzione dei fringe benefit e l’introduzione dell’Assegno di inclusione al posto del Reddito di cittadinanza, stabiliti dal decreto Lavoro. Che altro farà il governo sul fronte degli stipendi?

Non solo il cuneo fiscale, innalzati anche i fringe benefit

Il taglio del cuneo fiscale è di certo l’intervento più importante sul fronte della busta paga dei lavoratori: serviranno circa 4 miliardi per portare lo sgravio contributivo, da luglio a dicembre, al 6% per chi ha redditi inferiori ai 35mila euro e al 7% per chi guadagna meno di 25mila euro annui. L’aumento medio sarà di 100 euro al mese, ma considerando anche i precedenti tagli del cuneo in vigore dal 2022.

Il decreto Lavoro è intervenuto anche sui fringe benefit: la soglia di esenzione è stata alzata a 3mila euro per i lavoratori con figli minori. La soglia viene elevata rispetto agli attuali 258,23 euro e permette ai datori di lavoro di rimborsare alcune spese (per esempio le bollette) ai lavoratori senza prelievi previdenziali e fiscali.

Tredicesima con meno tasse per aumentare gli stipendi

Un’altra opzione al vaglio del governo è stata annunciata dal viceministro dell’Economia, Maurizio Leo. L’idea è quella di abbassare la tassazione sulla tredicesima per i lavoratori dipendenti. Secondo Leo una retribuzione straordinaria, come la tredicesima, potrebbe essere assoggetta “a una tassazione più bassa per mettere più soldi nelle tasche degli italiani nell’ultimo mese dell’anno”. Resta, però, l’incognita sulle risorse a disposizione.

Stipendi, la riduzione delle aliquote Irpef

Ancora più rilevante sarà, dal punto di vista delle risorse necessarie, la partita sulla riduzione delle aliquote Irpef, prevista all’interno della delega fiscale. Leo ha spiegato che la flat tax resta un obiettivo da raggiungere entro la fine della legislatura, ma per il momento ci si accontenterà di una riduzione da quattro a tre aliquote Irpef.

Per riuscirci il governo ha bisogno di molte risorse, necessarie a far aumentare gli stipendi di milioni di lavoratori dipendenti. Dove trovare i soldi? Il governo punta sui crediti d’imposta: sono 227 e valgono circa 36 miliardi: con una revisione e qualche taglio, a giudizio del viceministro, sarà possibile trovare le risorse per ridurre l’Irpef.

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