Stipendi più alti nel 2023, la promessa del governo: per chi aumenteranno i salari

Stefano Rizzuti

24 Dicembre 2022 - 09:22

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Busta paga più ricca nel 2023 per gli insegnanti e i tutor scolastici: è questa la promessa del ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, che punta ad aumentare gli stipendi.

Stipendi più alti nel 2023, la promessa del governo: per chi aumenteranno i salari

Aumento di stipendio, probabilmente già nel 2023: è questa la promessa del ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, che riguarda il mondo della scuola e in particolare gli insegnanti. L’obiettivo del governo Meloni, stando alle parole pronunciate dal ministro in un’intervista a la Repubblica, è quello di fornire salari più alti ai docenti italiani dopo gli aumenti che già sono stati approvati di recente per il rinnovo del contratto dello scorso triennio.

Valditara non vuole solo aumentare gli stipendi, ma punta anche a una serie di misure anti-dispersione per il mondo della scuola, introducendo la figura del docente tutor, sperimentando le classi con solo dieci studenti e puntando sulla didattica personalizzata e sulla formazione di una commissione di esperti contro il bullismo.

Il ministro difende anche la prima manovra del governo Meloni, anche sui tagli all’istruzione (116 milioni in tre anni) che sembrano contraddire la sua volontà: a giudizio di Valditara si tratta di una diminuzione di risorse collegata agli obiettivi del governo Draghi: “Abbiamo selezionato voci che impattano il meno possibile sulla scuola”.

Per chi aumentano gli stipendi: soldi in più agli insegnanti?

La promessa di Valditara è quella di aumentare gli stipendi per pagare di più insegnanti e tutor. “Le risorse ci sono”, assicura il ministro. Che punta ad aumenti di stipendio per il mondo della scuola, a partire dagli insegnanti. Sarà materia di contrattazione con i sindacati, spiega Valditara confermando che l’obiettivo è quello di far crescere la busta paga del personale scolastico.

Scuola, in arrivo arretrati per gli insegnanti

Gli aumenti di stipendio promessi da Valditara, e su cui il governo deve ancora valutare la concreta possibilità di attuarli, vanno a sommarsi a quelli già stabiliti con il rinnovo del contratto per il triennio 2019-2021. Rinnovo che ha portato non solo agli aumenti in busta paga, ma anche all’arrivo degli arretrati per i docenti.

In particolare, come annunciato da NoiPa, gli arretrati legati al rinnovo verranno erogati dopo Natale: l’accredito sul conto corrente, quindi come avviene già per gli stipendi, arriverà tra il 27 e il 30 dicembre.

La riforma della scuola di Valditara

L’obiettivo di Valditara è di riformare il mondo della scuola, soprattutto per abbassare il tasso di dispersione. Una scuola amica, la definisce. E come ottenerla? Innanzitutto introducendo l’idea della personalizzazione dell’insegnamento, con in più l’istituzione della figura del docente tutor alle medie e alle superiori.

Peraltro proprio alle medie e al biennio delle superiori si punta a inserire le 30 ore annuali di orientamento con corsi che si potranno tenere anche nel pomeriggio. Il ministro si sofferma anche sull’idea del tutor, una figura che possa seguire individualmente i singoli alunni: persone che devono essere appositamente formate per farsi carico degli alunni più in difficoltà, suggerendo per loro percorsi specifici e dialogando con le famiglie.

Tra gli obiettivi del ministro c’è anche quello di applicare il modello sperimentato in Francia nelle banlieue, con piccole classi, da 10 alunni, invece di quelle da 20-25-30 studenti, nei contesti più complicati. Infine Valditara ricorda come sia già stata istituita una commissione di esperti per combattere il bullismo nelle scuole.

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