Stipendi, niente aumenti: l’Italia non ha soldi per le buste paga statali

Giorgia Bonamoneta

4 Marzo 2023 - 20:20

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Gli stipendi dei dipendenti della pubblica amministrazione non aumenteranno nel 2023. Il motivo? Non ci sono soldi. Ecco cosa sta succedendo.

Stipendi, niente aumenti: l’Italia non ha soldi per le buste paga statali

Il segretario generale della Uil ha affermato che gli aumenti degli stipendi per i dipendenti pubblici non saranno. La motivazione è: non ci sono soldi. In seguito all’incontro fra il ministro della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo e i rappresenti sindacali, è giunta la notizia e la sua motivazione sull’assenza degli aumenti.

Ha preso parola Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della Uil, che all’agenzia Ansa dopo l’incontro con il ministro della Pa Paolo Zangrillo, ha confermato che non ci saranno aumenti di stipendio per milioni di lavoratori e lavoratrici pubblici nel 2023. La notizia è che non ci sono soldi  e che i contratti dei dipendenti pubblici resteranno fermi sicuramente quest’anno e per i primi mesi dell’anno prossimo. “Quindi questo governo e il ministro, ci ha detto oggi che non ci sono soldi per i dipendenti pubblici”, ha riportato l’Ansa.

La richiesta dei sindacati sull’urgenza degli aumenti non ha ricevuto risposta, così anche i ritardi nei Trattamenti di fine rapporto e di fine Servizio (Tfr e Tfs) e il problema dei precari in alcuni settori, come quello scolastico. Ecco cosa sappiamo fino a questo momento.

Stipendi non aggiornati: niente aumenti per i dipendenti pubblici

La frase è stata pronunciata: niente aumento di stipendio per i dipendenti della Pubblica Amministrazione. La conferma arriva in seguito alla riunione tra sindacati e il ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo. Le parole, riportate da tutte le agenzie di stampa, sono quelle del segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri.

L’Ansa riporta le parole estrapolate dal dopo riunione con il ministro della Pubblica Amministrazione. Sono queste:

La notizia è che non ci sono soldi e che i contratti dei dipendenti pubblici resteranno fermi sicuramente quest’anno e per i primi mesi dell’anno prossimo. Quindi questo governo e il ministro, ci ha detto oggi che non ci sono soldi per i dipendenti pubblici.

Cosa succede agli stipendi della Pubblica Amministrazione?

Le richieste dei sindacati sono cadute nel vuoto. Bombardieri ha infatti raccontato di aver chiesto una risposta nel Def, ma che il ministro Zangrillo sia rimasto sul vago. “Per noi la priorità è il rinnovo dei contratti, i lavoratori e le lavoratrici di questo paese pagano il 10% di inflazione che da un anno riduce il potere reale d’acquisto”, ha ricordato il segretario generale della Uil.

Risposte vaghe anche per la copertura tramite le assunzioni dei dipendenti in procinto della pensione. Il ministro Zangrillo ha parlato di assunzioni totali, tra lo scorso anno e quello in corso, per un numero di 300 mila unità. Bombardieri ha però ricordato ai microfoni dei giornali che i dipendenti che andranno in pensione saranno 450 mila e che quindi mancheranno all’appello 150 mila dipendenti pubblici.

Dov’è la volontà di rilanciare il servizio pubblico e investire nella Pubblica Amministrazione, domandano i sindacati. Tra assunzioni sotto la soglia, precariato, assenza di formazione e basso valore al digitale, al lavoro agile e alla valorizzazione del capitale umano, la riunione è stata mal digerita. Zangrillo ha però ribadito la necessità di trovare risorse per i rinnovi contrattuali 2022-2024, sottolineando la sana dialettica tra le parti sociali per il bene dei 3,2 milioni di dipendenti pubblici.

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