Smart working statali, novità: proroga fino ad aprile. Ecco come sarà

Teresa Maddonni

28/01/2021

13/07/2021 - 13:01

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Lo smart working per gli statali potrebbe subire una proroga fino al 30 aprile con le semplificazioni per l’emergenza a oggi in vigore. Vediamo come sarà.

Smart working statali, novità: proroga fino ad aprile. Ecco come sarà

Lo smart working dei dipendenti pubblici verrà prorogato fino ad aprile, in particolare fino al 30 termine fissato a oggi per la fine dello stato di emergenza.

Si tratta di una decisione anticipata dal Messaggero e che si rende utile a seguito del caos che si sarebbe creato con il rientro in presenza dal 1° febbraio senza che alcuni elementi fondamentali pensati per rendere il lavoro dei dipendenti pubblici davvero agile, si pensi ai POLA, siano operativi.

Pertanto il ministero guidato dalla ministra Fabiana Dadone avrebbe pensato, secondo le prime indiscrezioni, di protrarre al 30 aprile le regole dello smart working attualmente in vigore per i dipendenti pubblici, regole messe nero su bianco con il decreto ministeriale del 19 ottobre.

Vediamo allora con la proroga fino ad aprile dello smart working per gli statali questo come sarà.

Smart working statali, arriva la proroga: ecco perché

Arriva la proroga per lo smart working degli statali fino ad aprile secondo le anticipazioni in merito e fino al 30.

Dopo il 31 gennaio quindi varrà ancora quanto disposto dal decreto ministeriale di ottobre. Ma perché questa ulteriore proroga dello smart working degli statali?

Il lavoro agile è fortemente richiesto nella situazione attuale di restrizioni dovuta alla pandemia, e il fatto che siamo ancora in emergenza non fa altro che determinare la tendenza a mantenere la tipologia di lavoro da casa.

Non solo, elemento fondamentale è che la riforma che si voleva attuare con dl Semplificazioni e Rilancio, entrambi da tempo convertiti in legge, è ormai in stallo.

In particolare si voleva portare i dipendenti pubblici alla soglia di smart working del 60%, ma con degli strumenti la cui creazione va tuttavia a rilento.

Sarebbe dovuto cambiare lo smart working nella PA dal 2021, ma resta ancora l’ipotesi della semplificazione per l’emergenza e il limite del 50% di impiegati da casa previsto dall’emergenza.

I POLA, Piani Organizzativi del Lavoro Agile, non sono ancora operativi e non lo saranno prima della primavera a quanto pare.

I POLA sono piani che servono a disciplinare lo smart working nella PA, il ministero ha emanato le linee guida, ma se in alcune regioni come l’Emilia-Romagna, nei ministeri o altre amministrazioni più grandi sono a buon punto, la stessa cosa non si può dire dei piccoli comuni come sottolinea il quotidiano romano. In Italia quelli con meno di 5.000 abitanti sono il 70%.

In assenza dei POLA lo smart working per i dipendenti pubblici è al 30% motivo per cui, essendo in ritardo, si deve applicare la semplificazione prevista dall’emergenza.

Smart working statali fino ad aprile: come sarà

Ma allora come sarà lo smart working degli statali fino ad aprile? Si applicano le regole in vigore fino al 31 gennaio e che pertanto vengono prorogate.

Il lavoro agile, come disposto dal decreto di ottobre, si svolge almeno al 50 per cento del personale sempre per le mansioni che possano prevederlo. Anche l’ultimo DPCM del governo, che comunque riprende quanto stabilito dal decreto del ministero, stabilisce che lo smart working per i dipendenti pubblici debba essere garantito nella maggiore percentuale possibile.

Inoltre il decreto del 19 ottobre stabilisce che per lo smart working degli statali ciascun dirigente:

  • adotta, nei confronti dei dipendenti e in particolar modo nei confronti dei lavoratori fragili ogni soluzione utile ad assicurare lo svolgimento di attività in modalità agile anche attraverso l’adibizione a diversa mansione ricompresa nella medesima categoria o area di inquadramento come definite dai contratti collettivi vigenti e lo svolgimento di specifiche attività di formazione professionale (decreto Agosto convertito nella legge n.126 del 13 ottobre 2020);
  • adotta, al proprio livello, le soluzioni organizzative necessarie per consentire lo svolgimento delle attività di formazione anche al personale che svolge attività di lavoro in presenza;
  • favorisce la rotazione del personale tesa ad assicurare, nell’arco temporale settimanale o plurisettimanale, un’equilibrata alternanza nello svolgimento dell‘attività in modalità agile e di quella in presenza, tenendo comunque conto delle prescrizioni sanitarie vigenti per il distanziamento interpersonale e adeguando la presenza dei lavoratori negli ambienti di lavoro a quanto stabilito nei protocolli di sicurezza e nei documenti di valutazione dei rischi;
  • tiene conto, nella rotazione delle eventuali disponibilità manifestate dai dipendenti per l’accesso alla modalità di lavoro agile, secondo criteri di priorità che considerino le condizioni di salute del dipendente e dei componenti del nucleo familiare di questi, della presenza nel medesimo nucleo di figli minori di quattordici anni, della distanza tra la zona di residenza o di domicilio e la sede di lavoro, nonché del numero e della tipologia dei mezzi di trasporto utilizzati e dei relativi tempi di percorrenza.

Per i dipendenti pubblici che rientrano tra i lavoratori fragili, come anche per i privati, che non possono svolgere il lavoro in modalità agile neanche con adibizione a diversa mansione, la Legge di Bilancio 2021 proroga delle tutele e l’assenza da lavoro torna a essere equiparata al ricovero ospedaliero, ma fino al 28 febbraio. Non sappiamo, ma possiamo immaginarlo, se anche in questo caso ci sarà una proroga.

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