Il sistema finanziario di oggi è solo un castello di carte (che è iniziato a crollare)
Andrea Cecchi
30 marzo 2023

L’oro è una commodity tangibile e sicura per proteggersi dal sistema economico-finanziario attuale, un castello di carte che è iniziato a crollare.
Avevo già avvisato per tempo che un vero e proprio tsunami finanziario stava per abbattersi sui mercati. Molti lettori avevano commentato il pezzo con scetticismo ed ero stato accusato persino di aver usato toni di eccessivo catastrofismo. Come abbiamo visto, lo tsunami si è abbattuto veramente, poche settimane dopo la pubblicazione. Non occorrono doti di veggenza. I segnali di fragilità erano ormai ben visibili ed era soltanto questione di tempo prima che tutto il castello di carta iniziasse a collassare.
Il nostro sistema è solo un castello di carte
Ed è proprio un castello di carta quello con cui abbiamo a che fare.
La carta è infatti una promessa di pagamento, con una firma. Pagare carta con carta non risolve il problema ma lo somma. Il sistema può andare bene per un po’ di tempo, ma si regge esclusivamente sulla fiducia. Gli equilibri economici globali stanno attraversando una fase di grande cambiamento e il baricentro del potere economico si sta spostando sempre più rapidamente verso Oriente e soprattutto verso la Cina. Il sistema dollaro/riserva e la Cina come motore di produzione hanno fatto comodo a entrambe le nazioni. Gli USA hanno vissuto molto agiatamente inondando il mondo di dollari e la Cina ne ha beneficiato conquistando il quasi monopolio di tutte le produzioni industriali.
Gli USA pagano con assegni scoperti post datati chiamati dollari o Treasuries. La Cina li accetta lo stesso in pagamento perché sennò deve chiudere le fabbriche dove lavorano centinaia di milioni di cinesi.
Nel frattempo, la patata bollente fatta di questi trilioni di dollari viene passata di mano alla velocità di una partita di rugby dove ognuno cerca di prendere roba vera rifilando la carta straccia a qualcun’altro.
Chi ha la roba vera da vendere esige un compenso più alto alimentando la spirale inflazionistica e la necessità di nuovi dollari.
Quanto può durare ancora?
Adesso il dollaro americano è arrivato al capolinea.
Gli Stati Uniti lo sanno molto bene ed è per questo che ne stanno stampando a trilioni. È come quando in banca ti hanno già protestato un assegno e ti rimangono ancora alcuni carnet. Succede che inizi a staccare assegni a più non posso, tanto ormai è finita. Chi riceve l’assegno ancora non lo sa che è scoperto, specie se è postdatato e il bluff può durare un altro po’, ma non molto a lungo. Tutti questi dollari di assegni scoperti protestati sono la pompa che sostiene i mercati azionari. Il collasso a catena delle banche è stato tamponato con 400 miliardi di dollari creati dal nulla in una settimana. Quasi mezzo trilione. Considerando che ci sono voluti 185 anni della storia economica degli Stati Uniti d’America per arrivare alla cifra di 1 trilione di dollari di debito e che adesso un trilione (mille miliardi) è praticamente un budget mensile, occorre veramente fermarsi e riflettere su quanto tutto questo sia sostenibile, ed è quello che stanno facendo la Cina e tutti i BRICS.
Quando viene meno la fiducia nel mezzo di pagamento, occorre cambiare strategia. Smettere di fare credito ad un cliente non più affidabile ed accettare solo strumenti di pagamento credibili.
Perché investire in oro
Ecco che torna a brillare l’oro. L’unico sistema che ha sempre messo tutti d’accordo perché l’oro è l’unico asset a non avere rischio controparte. L’oro non è una promessa di pagamento. L’oro è il pagamento, l’equalizzatore!
Il suo valore è riconosciuto in tutto il mondo. È liquidabile in qualsiasi valuta, presente o futura. Le banche centrali ne stanno accumulando a tonnellate sotto forma di riserve auree, perché sanno che esso sarà il valore su cui ricostruire i nuovi equilibri economici e monetari globali. Chi ha capito quello che sta accadendo ha ancora tempo per poter accumulare le proprie riserve auree personali e per la propria famiglia, mettendosi in salvo. Addirittura, per adesso, neanche si paga l’IVA. Tutte le crisi lasciano sul campo tantissime vittime e pochissimi vincitori. Basta fare una scelta di campo e decidere se essere dalla parte di chi vincerà o di chi potrebbe perdere tutto.
Partecipa alla discussione
Altri blog

The Advisor
Di Jacopo Paoletti

BCFormula®
Di Mauro Finiguerra e Lara Zampini e Alberto Michelis

Marketing Rising Stars
Di Luigi Caputo
1 commento
dighi74
2 mesi fa
da fine 2014 inizi 2015 accumulo bitcoin, e oggi ne accumulo ancora non comprandoli più interi. ma a frazioni. I miei 3 figli hanno 3 paper wallet dove invio loro le mance di natale e compleanni. Rispetto all’oro vedo in btc qualcosa di più velocemente scambiabile, più scarso e con un inflazione controllata che se la domanda dovesse continuare ad aumentare ne vedrá crescere il prezzo che non è il suo vero valore, perchè il valore di bitcoin per me sta nella sua libertá di essere un’opzione in caso di crollo del sistema finanziario come noi lo conosciamo. Se in futuro arriveranno le cbdc o possibili lockdown economici beh… almeno avró qualche satoshi da parte!