Serve il green pass per votare?

Redazione

13/10/2021

13/10/2021 - 17:57

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Per andare a votare ai ballottaggi delle elezioni amministrative 2021 del 17 e 18 ottobre serve il green pass? Ecco quali sono le regole per gli elettori e per i componenti del seggio.

Serve il green pass per votare?

Il 17 e 18 ottobre si vota per i ballottaggi delle elezioni amministrative 2021. Saranno chiamati alle urne gli elettori di Roma, Torino e Trieste ma anche di altri capoluoghi di provincia e di tanti comuni sopra i 15mila abitanti. Ma serve il green pass per andare a votare?

Con l’introduzione dell’obbligo di certificazione verde per accedere anche ai luoghi di lavoro dal 15 ottobre le misure sono leggermente cambiate rispetto al primo turno. Vediamo quali sono le regole, se serve esibire il green pass all’ingresso del seggio, quali sono le novità per gli scrutatori e i presidenti di seggio e cosa succede in caso di quarantena o ricovero per Covid-19 degli elettori.

Ballottaggio comunali, serve il green pass per votare? 


La risposta è no. Agli elettori non sarà richiesto di mostrare il green pass per accedere al seggio ed esercitare il diritto di voto. La questione non è stata neanche posta visti i possibili limiti costituzionali di una simile misura essendo il diritto di voto sancito dalla Carta e quindi indiscutibile.

Così come non viene richiesto il green pass per andare a messa e frequentare i luoghi di preghiera per non limitare il diritto all’esercizio della libertà religiosa che è un primario diritto costituzionale, allo stesso modo permettere solo ai cittadini in possesso di green pass di andare a votare sarebbe stato costituzionalmente problematico.

Ricordiamo, però, che gli elettori fuori sede che devono raggiungere via treno, pullman, aereo o nave il proprio Comune di residenza per votare, devono avere il green pass per poter salire a bordo del mezzo, pena una sanzione e l’obbligo di scendere alla prima fermata disponibile.

Chi deve avere il green pass alle elezioni amministrative

Il discorso cambia per presidenti di seggio e scrutatori che, a differenza degli elettori e dei rappresentanti di lista, ricoprono un ruolo di servizio amministrativo, anche se temporaneo.


Il testo del decreto-legge pubblicato in Gazzetta Ufficiale che prevede l’obbligo di green pass dal 15 ottobre al 31 dicembre per il personale delle autorità amministrative e degli enti pubblici si applica anche “a tutti i soggetti che svolgono a qualsiasi titolo la propria attività lavorativa o di formazione o di volontariato presso le amministrazioni anche sulla base di contratti esterni”.

Da ciò si deduce perché al primo turno delle amministrative (3 e 4 ottobre) ai presidenti di seggio e agli scrutatori non è stato richiesto il green pass. Dovevano invece essere in possesso di green pass i componenti delle sezioni elettorali ospedaliere e dei seggi speciali che raccolgono i voti degli elettori positivi al Covid-19 in trattamento ospedaliero o domiciliare e chi coloro che sono in quarantena per contatto stretto con caso Covid o in isolamento fiduciario.

Scrutatori e presidenti di seggio devono avere il green pass al ballottaggio?

Con l’entrata in vigore, a partire dal 15 ottobre, del decreto che introduce l’obbligo di green pass per tutti i dipendenti pubblici cambiano anche le regole per tutti i componenti del seggio elettorale. A differenza del primo turno dovranno avere ed esibire la certificazione verde essendo di fatto equiparati ai dipendenti pubblici. Per il secondo turno del 17 e 18 ottobre tutti gli scrutatori e i presidenti di seggio dovranno avere il green pass.

Elezioni 2021 e Covid: il protocollo del Viminale

In vista delle elezioni amministrative che riguardano più di 1.100 comuni tra cui Roma, Milano, Bologna, Napoli e Torino, Ministero della Salute e Viminale hanno sottoscritto il protocollo sanitario con le misure anti-Covid per lo svolgimento in sicurezza delle operazioni di voto. Inoltre con il decreto-legge 17 agosto 2021 n.117 sono state stabilite le modalità per consentire a chi è positivo al Covid-19 o in quarantena di votare da casa o dall’ospedale.

Tutte le regole e le novità sulle misure di prevenzione per elettori in quarantena e scrutatori alle sezioni speciali, sono riassunte nella circolare del Ministero della Salute del 2 settembre. Ecco le cose da sapere.

Come votare alle elezioni 2021 se si è positivi al Covid o in quarantena

Una novità del decreto è l’istituzione di altre sezioni ospedaliere nelle strutture sanitarie che ospitano reparti Covid-19 con posti letto da 100 a 199 posti che si aggiungono a quelli già previsti dalla normativa vigente. Inoltre, tramite seggi speciali, si può provvedere alla raccolta del voto domiciliare per gli elettori positivi al Covid-19 che si stanno curando a casa o che sono in quarantena o isolamento fiduciario, e per quelli ricoverati in ospedale.

Nei Comuni in cui non ci sono strutture sanitarie con reparti Covid-19 è possibile istituire seggi speciali presso gli uffici elettorali di sezione di riferimento. In pratica vengono raccolte le schede di voto delle persone sottoposte a trattamento domiciliare o in condizioni di quarantena o di isolamento fiduciario per Covid-19 e poi inserite nelle urne degli uffici elettorali di sezione di riferimento.

Il voto a domicilio

Per il voto a domicilio è necessario che un funzionario medico designato dai competenti organi dell’azienda sanitaria locale attesti, mediante certificazione, che il cittadino è positivo sintomatico in trattamento domiciliare, in quarantena (contatti stretti ovvero persone esposte a SARS-CoV-2 ma asintomatiche e senza conferma di positività per il patogeno virale, nonché soggetti provenienti da aree a rischio per i quali le vigenti disposizioni prevedono l’obbligo di quarantena) o in isolamento fiduciario.

È obbligatorio l’uso della mascherina chirurgica, il distanziamento di almeno 1 metro, e l’igienizzazione delle mani con soluzione idroalcolica. La scheda, dopo la votazione, deve essere messa in un’apposita busta e le matite devono essere sanificate al termine dell’operazione di voto. Le schede possono essere introdotte all’interno delle urne delle sezioni “ordinarie” in quanto ciò non implica rischi per il personale addetto al successivo spoglio delle stesse.

Nel caso di strutture residenziali sociosanitarie e socioassistenziali che accolgano unicamente soggetti SARS-CoV-2 negativi, in considerazione del fatto che si tratta di persone particolarmente fragili e vulnerabili, il personale di seggio addetto alla raccolta del voto, oltre ad essere obbligatoriamente provvisto di green pass, al fine di prevenire una eventuale trasmissione del virus dall’esterno ai residenti e al personale già presenti nella struttura residenziale, assicura l’uso di mascherine chirurgiche sia per gli operatori di seggio che per il votante, il mantenimento del distanziamento e la frequente igienizzazione delle mani.

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