Semestre bianco: quando inizia, cos’è e significato

Isabella Policarpio

02/08/2021

02/08/2021 - 11:19

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Dal 3 agosto Mattarella non potrà più sciogliere le Camere, per effetto del semestre banco: spieghiamo cos’è e a cosa serve.

Semestre bianco: quando inizia, cos’è e significato

Sta per iniziare il semestre bianco 2021, durante il quale il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, non potrà sciogliere anticipatamente le Camere. Lo prevede l’articolo 88 della nostra Costituzione.

Significa che, per i prossimi 6 mesi e fino all’elezione del nuovo Capo dello Stato, non sarà possibile indire elezioni anticipate.

Tale regola fu inserita per evitare che il Presidente uscente potesse procedere a nuove elezioni per avvantaggiare una maggioranza politica favorevole alla sua rielezione.

Scopriamo cos’è e cosa c’è da sapere sul cosiddetto “semestre bianco”.

Quando inizia il semestre bianco di Mattarella e cos’è

Martedì 3 agosto 2021 segna l’inizio del semestre bianco di Sergio Mattarella, eletto il 31 gennaio 2015; ciò perché il mandato del Presidente della Repubblica, come stabilito dalla legge, dura 7 anni.

Il semestre bianco indica gli ultimi 6 mesi di mandato del Capo dello Stato, durante i quali i suoi poteri istituzionali sono parzialmente limitati.

Cos’è il semestre bianco (e cosa comporta) è spiegato all’articolo 88 della Costituzione:

“Il Presidente della Repubblica può, sentiti i loro Presidenti, sciogliere le Camere o anche una sola di esse.
Non può esercitare tale facoltà negli ultimi sei mesi del suo mandato, salvo che essi coincidano in tutto o in parte con gli ultimi sei mesi della legislatura.”

Sciogliere anticipatamente le Camere è un passaggio obbligatorio per indire le elezioni anticipate, per questo durante il semestre bianco il Presidente in carica non può procedere in tal senso.

Come è cambiato il semestre bianco dal 1991

La norma sul semestre bianco ha subito una modifica nel 1991, quando venne aggiunto l’ultimo comma all’articolo 88 “Non può esercitare tale facoltà negli ultimi sei mesi del suo mandato, salvo che essi coincidano in tutto o in parte con gli ultimi sei mesi della legislatura.”

Questa modifica consente al Presidente della Repubblica uscente di sciogliere le Camere e indire nuove elezioni durante gli ultimi 6 mesi di mandato nella sola ipotesi in cui questi coincidano con l’ultimo semestre del mandato parlamentare.
Grazie a questa modifica si evitò “la paralisi istituzionale” dovuta alla coincidenza della fine della legislatura nel 1991 con gli ultimi mesi di mandato di Francesco Cossiga.

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