Se hai già preso il Covid dovresti prevenire un nuovo contagio, ecco perché

Luna Luciano

11 Novembre 2022 - 23:39

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Se si è risultati positivi al Covid sarebbe meglio prevenire in futuro nuovi contagi, in quanto aumentano le probabilità di avere complicanze. È questo ciò che emerge da uno studio. Ecco cosa dice.

Se hai già preso il Covid dovresti prevenire un nuovo contagio, ecco perché

Aver contratto il Covid-19 in passato non mette al sicuro le persone da nuovi contagi, anzi sarebbe meglio evitare in tutti i modi un secondo contagio. È questo ciò che è emerso da uno studio condotto da un gruppo di ricercatori della facoltà di Medicina dell’Università di Washington.

Stando ai dati riportati dagli studiosi, infezioni plurime del virus Sars-Cov-2 aumenterebbero i rischi per il paziente di andare incontro a numerose complicazioni, sia nella fase acuta dell’infezione, sia nei mesi a seguire dopo la guarigione.

Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica Nature Medicine, è il primo ad aver valutato su larga scala le possibili conseguenze di più infezioni da Coronavirus. Per i ricercatori, specialmente in un momento delicato come questo in cui gli Stati abbandonano progressivamente le norme anti-Covid, è quanto mai fondamentale prevenire i contagi. Davanti a un simile studio è quanto mai importante approfondire i dati: ecco in cosa consiste lo studio e quali sono i risultato e come prevenire nuovi contagi.

Infezioni plurime da Covid: in cosa consiste la ricerca

Se si è a lungo discusso degli effetti del long-Covid, questa nuova ricerca cerca di studiare cosa accade in caso di “ri-contagio” aggiungendo un nuovo tassello per avere un quadro più chiaro delle reinfezioni. Spesso infatti si parla solo di come un secondo contagio veda solitamente una sintomatologia più lieve, grazie alla generazione di anticorpi, ma questo non si verifica sempre, come comprovato dallo studio. Anzi, i pazienti possono andare incontro a numerose complicazioni.

Per avere uno studio il più dettagliato possibile, il gruppo di ricercatori dell’Università di Washington ha lavorato su un ampio set di dati riportati nel database del Dipartimento per gli Affari dei veterani degli Stati Uniti, che fornisce assistenza sanitaria ai militari del Paese. Gli studiosi hanno quindi monitorato per mesi le condizioni di salute a 30 giorni e sei mesi di distanza dall’infezione di:

  • 5 milioni di persone mai entrate a contratto il Sars-CoV-2;
  • 440mila adulti che hanno avuto il Covid-19 una sola volta;
  • 40mila adulti che hanno avuto il Covid-19 due, tre o più volte.

Infezione Covid, bisogna prevenire nuovi contagi: ecco perché

Stando ai dati dello studio, chi è già stato positivo al Covid dovrebbe evitare futuri contagi perché i rischi di complicazioni tendono ad aumentare con infezioni plurime.

Dalla ricerca è emerso infatti, che:

  • il rischio di decesso è il doppio nei pazienti con infezioni plurime rispetto a pazienti contagiati una sola volta.
  • il rischio di ricovero è tre volte superiore pazienti con infezioni plurime rispetto a pazienti contagiati una sola volta.

Non solo, i pazienti con infezioni plurime hanno una maggiore probabilità di sviluppare problematiche croniche a carico:

  • dell’apparato respiratorio;
  • dell’apparato cardiovascolare;
  • dell’apparato digerente;
  • dell’apparato muscolo-scheletrico

A questi si aggiungono anche possibili problemi di coagulazione del sangue. Davanti a una casistica che vede aumentare i rischi all’aumentare delle infezioni da Covid-19, l’epidemiologo clinico all’Università di Washington e coordinatore della ricerca, Ziyad Al-Aly ha voluto sottolineare come “le misure per la prevenzione del contagio meritano di essere mantenute in vigore” specialmente in vista del sopraggiungere dell’inverno e della diffusione dell’influenza.

Infezioni plurime da Covid: come prevenire un nuovo contagio

Stando allo studio statunitense i ricercatori raccomandano di utilizzare la mascherina nei luoghi chiusi e fare il possibile per vaccinare con il booster anziani e persone fragili, in modo da prevenire il contagio.

È anche vero però che lo studio non chiarisce se le complicazioni siano dovute a un’azione diretta del virus o al peggioramento di condizioni cliniche preesistenti al momento del contagio. In ogni caso occorre ricordare che una sola ricerca non basta per confermare tale tesi. Per poter garantire la veridicità di uno studio è necessario che altre ricerche - su campioni anche più ampli - confermino quanto evidenziato in questa indagine.

Un solo lavoro non cancella l’esperienza di questi anni. Grazie alla protezione offerta dai vaccini, infatti, si tende a considerare le reinfezioni meno rischiose, ma è sempre importante non abbandonare le utili precauzioni, specialmente se si è in stretto contatto con categorie a rischio.

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