Rottamazione cartelle o rateazione ordinaria, pro e contro di entrambe

Patrizia Del Pidio

10 Luglio 2023 - 14:26

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La rottamazione delle cartelle poteva anche non essere la soluzione più conveniente per tutti e proprio per questo ogni situazione andava valutata per capire laddove scegliere la rateazione ordinaria.

Rottamazione cartelle o rateazione ordinaria, pro e contro di entrambe

Ormai la scadenza per la presentazione della domanda per l’adesione alla definizione agevolata delle cartelle esattoriale è passata e il treno della rottamazione quater è ormai perduto, per questa sanatoria. Ma non per tutti, questo, è davvero un grosso svantaggio. In alcuni casi, infatti, scegliere la rateazione ordinaria poteva essere maggiormente conveniente rispetto all’aderire alla rottamazione 2023 e andremo a capire il perché proprio in questo articolo.

E’ pur vero che con la rottamazione venivano meno sanzioni e interessi e il debito residuo del contribuente era decisamente più basso, ma c’erano dei vincoli che, molto spesso, potevano mettere in difficoltà chi aveva debiti di portata abbastanza alta. La situazione, in ogni caso, andava valutata dal singolo contribuente di volta in volta. E tutto quello che noi possiamo fare è fornire una panoramica dei pro e dei contro di entrambe le strade che si potevano percorrere e dire a chi, ad oggi, conviene non aver aderito alla rottamazione.

Rottamazione 2023: i pro

Ovviamente per chi ha scelto la strada della definizione agevolata la cosa più importante da considerare è quella del debito residuo che si abbassa. Vengono meno sanzioni, interessi e aggio e questo, soprattutto per le cartelle esattoriali più vecchie porta ad un abbattimento del debito non indifferente.

Ci si può mettere, quindi, in regola con il Fisco pagando una cifra minore scegliendo una rateazione fino a 20 rate trimestrali, ovvero in 5 anni.

Definizione agevolata: i contro

Nonostante il debito residuo più basso sostenere le rate della definizione agevolata potrebbe essere non sempre facilissimo per il contribuente. Le prime due rate, quella di ottobre 2023 e di novembre 2023 avranno un importo consistente pari al 10% (ognuna) del debito complessivo.

Per chi ha un alto debito da saldare, quindi, significherebbe dover pagare nel giro di 1 mese migliaia di euro per poter, poi, accedere alla strada in discesa della rottamazione. Le rate successive, se si sceglie il massimo della rateazione, saranno sicuramente di importo più basso delle prime due (circa la metà dell’importo). Ma saranno comunque abbastanza consistenti essendo trimestrali.

Da mettere in conto, poi, che tra la rata che scade il 31 maggio e quella che scade il 31 luglio (per l’anno 2024 e successivi) si avranno solo due mesi e non 3 . Mentre tra quella di luglio e novembre trascorreranno 4 mesi.

Decadenza definizione agevolata

Un’altra cosa da tenere in conto per coloro che hanno scelto la rottamazione è che se si paga la prima rata con un ritardo superiore ai 5 giorni si decade dal beneficio.

E lo stesso accade anche se si paga con più di 5 giorni di ritardo anche una rata successiva alla prima. Non c’è tolleranza, quindi, se per una volta il contribuente si trova nell’impossibilità di sostenere il pagamento.

Rateizzazione ordinaria, partiamo dai contro

Ovviamente la cosa negativa di chi sceglie la rateazione ordinaria al posto della definizione agevolata è che in questo caso il debito rimane gravato da sanzioni, interessi e aggio.

Ci si trova, di fatto, a fare i conti con un importo complessivo nettamente più alto. Ma nel complesso questo è l’unico contro della rateazione ordinaria di una cartella esattoriale.

Pagamento con rateazione ordinaria, quali pro?

Per debiti molto alti si può pagare fino a 120 rate di uguale importo, suddividendo il carico da sostenere in 10 anni anziché in 5. Viene meno il peso delle prime due rate di importo maggiorato perché in questo caso le rate saranno tutte uguali e avendo cadenza mensile l’importo da pagare, ovviamente sarà nettamente più basso.

Con la rateizzazione ordinaria del debito, poi, c’è anche abbastanza tolleranza con pagamenti in ritardo ed eventuali rate non pagate. La decadenza della rateazione viene meno se non si pagano 8 rate anche non consecutive e questo permette di poter gestire, anche in momenti di crisi, la possibilità di saltare un pagamento e recuperarlo quando se ne ha la possibilità.

E’ facile comprendere che per chi non ha aderito alla rottamazione la scelta di una rateazione ordinaria potrebbe essere meno conveniente economicamente, certo, ma sicuramente lo è molto di più sul lato della tolleranza e della comodità nel pagamento delle rate che risultano anche maggiormente dilazionate.

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