Riunione Bce: rialzo tassi al 3,5%. L’inflazione fa più paura della crisi banche

Violetta Silvestri

16/03/2023

17/03/2023 - 08:44

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Riunione Bce: tassi in aumento di 50 punti base come da attese. Lagarde ha ribadito in conferenza stampa che l’inflazione è ancora elevata. Nessun dettaglio sui prossimi rialzi.

Riunione Bce: rialzo tassi al 3,5%. L’inflazione fa più paura della crisi banche

Riunione Bce giovedì 16 marzo: i tassi di interesse salgono di 50 punti base come da attese.

Nel comunicato Bce si legge che l’inflazione è ancora troppo elevata e si prevede che rimmarà tale ancora per un po’. Nelle proiezioni economiche aggiornate, le stime sui prezzi sono al ribasso e quelle della crescita per il 2023 al rialzo.

Massima attenzione è rivolta al quadro finanziario generale, anche se la Bce ha sottolineato che il settore bancario europeo è resiliente e solido.

Lagarde, nella consueta conferenza stampa con i giornalisti, ha specificato che è prematuro dare indicazioni su come proseguirà il percorso dei tassi di interesse e che le prossime decisioni saranno completamente orientate dai dati.

Riunione Bce: avanti con rialzo tassi. Lotta all’inflazione non è finita

“..Troppo alta per troppo tempo”: questa è la visione sull’inflazione da parte della Bce, che in questa riunione di marzo ha deciso di non sorprendere e proseguire con un costo del denaro più alto di 50 punti base.

Diversamente da quanto accaduto a febbraio, questa volta l’Eurotower non ha dato nessuna indicazione su come si muoverà nell’incontro di maggio. La situazione finanziaria generale, infatti, è riconosciuta come incerta e pertanto previsioni premature su eventuali incrementi futuri dei tassi potrebbero destabilizzare. Saranno soltanto i dati, man mano osservati, a suggerire le mosse da farsi.

Proprio sul tema delle turbolenze di questi giorni, la nota Bce ha sottolineato: “Il Consiglio direttivo sta monitorando da vicino le attuali tensioni di mercato ed è pronto a reagire se necessario per preservare la stabilità dei prezzi e la stabilità finanziaria nell’area dell’euro. Il settore bancario dell’area dell’euro è resiliente, con solide posizioni patrimoniali e di liquidità.”

Durante la conferenza stampa è intervenuto sulla questione anche il vice presidente Luis de Guindos, evidenziando che le banche dell’Eurozona sono resilienti con una solida posizione di liquidità. De Guindos ha inoltre sostenuto che i tassi più elevati erano positivi per i margini delle banche e ha aggiunto che l’esposizione al Credit Suisse “era abbastanza limitata”. Ciò è avvenuto dopo che un rapporto pubblicato 30 minuti prima dell’evento, riportava che De Guindos aveva affermato che alcune banche potrebbero essere vulnerabili.

In ogni caso, il comunicato ufficiale ha precisato che, se necessario, la Banca centrale europea è in possesso degli strumenti per poter dare liqudità al sistema finanziario dell’Eurozona.

Ottimismo è emerso sulla ripresa economica della regione a moneta unica, vista con rischi al ribasso e sostenuta da uno shock energetico in allontamento. Tuttavia, la guerra in Ucraina e gli incerti effetti della riaprtura cinese potrebbero disturbare la crescita. La pressione del dragone potrebbe spingere ancora i prezzi.

Proiezioni economiche Bce su inflazione e Pil

Come previsto, la Banca centrale europea ha pubblicato gli aggiornamenti sulle proiezioni economiche rispetto agli ultimi diramati nell’incontro di dicembre.

Nello specifico, per l’inflazione questo è il prospetto:

  • 5,3% nel 2023;
  • 2,9% nel 2024;
  • 2,1% nel 2025

Con l’aggiunta, che: le pressioni sui prezzi di fondo rimangono forti. L’inflazione al netto di energia e cibo ha continuato ad aumentare a febbraio e lo staff della BCE prevede che raggiungerà una media del 4,6% nel 2023, che è superiore a quanto previsto nelle proiezioni di dicembre. Successivamente, si prevede che scenderà al 2,5% nel 2024 e al 2,2% nel 2025.

Sul tema crescita, il Pil aumenterà di:

  • 1,0% nel 2023;
  • 1,6% nel 2024 e nel 2025

La resilienza dell’economia, un mercato del lavoro forte, il miglioramento della fiducia e una ripresa dei redditi reali daranno le spinte necessarie alla crescita. Tuttavia, si è precisato che negli anni 2024 e 2025 la ripresa è in peggioramento rispetto alle stime di dicembre poiché ci sarà l’effetto dei tassi alti sulla crescita.

La Bce ha comunque specificato che tali proiezioni sono state elaborate prima delle turbolenze finanziarie legate alle banche.

Riunione Bce oggi, conferenza e dati aggiornati

Conferenza conclusa

Lagarde ha terminato la sua conferenza stampa.

Uso di TPI

Lagarde ha sottolineato che “non è stato ancora determinato se il TPI sia necessario, ma potrebbe esserlo a un certo punto.”

De Guindos sulle banche

De Guindos è intervenuto sul settore bancario dell’Eurozona: “le banche sono resilienti e il capitale è più alto di prima. Le posizioni di liquidità delle banche sono solide e le riserve di liquidità sono di alta qualità. Tassi più elevati sono positivi per i margini delle banche”.

Precisazioni sulla decisione

Lagarde ha insistito che non esiste un compromesso tra la stabilità dei prezzi e la stabilità finanziaria.
Inoltre, la liquidità in euro è perfettamente gestita. Data l’incertezza, meglio prendere una decisione che riteniamo solida. Siamo pronti a fornire nuove strutture se necessario.

Consenso sulla decisione odierna

Largo consenso sulla decisione, con soli 3-4 voci contrarie che chiedevano più tempo.

Importanza dei dati

Lagarde ha insistito che l’osservazione dei dati sarà fondamentale per le prossime decisioni, che dipenderanno dai nuovi dati. Ad oggi non si può dire fin dove arriverà il percorso dei tassi.

Iniziano le domande

Lagarde ha iniziato a rispondere alle domande dei giornalisti.

Le prospettive per l’Eurozona

Lagarde ha avvertito su possibili rischi e risvolti positivi. I rischi per le prospettive di crescita sono orientati al ribasso, ma il rischio di un conflitto russo potrebbe spingere verso l’alto l’inflazione.

L’attenuarsi dello shock energetico potrebbe portare a una crescita più elevata man mano che le aziende si adeguano. Tuttavia, un rimbalzo più forte in Cina potrebbe dare un nuovo impulso ai prezzi delle materie prime e alla domanda estera.

Inflazione a lungo termine

Si sottolinea che la maggior parte delle previsioni di inflazione a lungo termine si aggira intorno al 2%, il che giustifica un monitoraggio continuo alla luce della recente volatilità.

Allerta inflazione

Per Lagarde, le pressioni sui prezzi rimangono forti e si osserva un rafforzamento delle pressioni salariali. L’inflazione dei servizi è causata da precedenti aumenti dei prezzi dell’energia.

Considerazioni sull’economia Eurozona

Lagarde ha sottolineato che l’economia si riprenderà nei prossimi trimestri, la produzione industriale dovrebbe riprendere e il mercato del lavoro forte.

Proiezioni crescita

Stime per il Pil dell’Eurozona:

  • +1,0% 2023;
  • +1,6% 2024;
  • +1,6% 2025

Proiezioni inflazione

Le stime sull’inflazione sono così aggiornate:

  • 5,3% nel 2023;
  • 2,9% nel 2024;
  • 2,1% nel 2025

Lagarde inizia la conferenza

Lagarde ha iniziato a parlare in conferenza stampa, sottolineando subito che l’inflazione è vista alta ancora per molto tempo.

Conferenza stampa Lagarde

Sta per iniziare la conferenza stampa di Lagarde, prevista alle ore 14.45.

Comunicato su decisione della Bce

Si prevede che l’inflazione rimarrà troppo alta per troppo tempo. Pertanto, il Consiglio direttivo ha deciso oggi di aumentare di 50 punti base i tre tassi di interesse chiave della BCE, in linea con la sua determinazione a garantire il tempestivo ritorno dell’inflazione all’obiettivo a medio termine del 2%. L’elevato livello di incertezza rafforza l’importanza di un approccio dipendente dai dati per le decisioni sui tassi ufficiali del Consiglio direttivo, che saranno determinate dalla sua valutazione delle prospettive di inflazione alla luce dei dati economici e finanziari in arrivo, della dinamica dell’inflazione sottostante e la forza della trasmissione della politica monetaria.

Il Consiglio direttivo sta monitorando da vicino le attuali tensioni di mercato ed è pronto a reagire se necessario per preservare la stabilità dei prezzi e la stabilità finanziaria nell’area dell’euro. Il settore bancario dell’area dell’euro è resiliente, con solide posizioni patrimoniali e di liquidità. Comunque,lo strumentario politico della BCE è completamente attrezzato per fornire sostegno di liquidità al sistema finanziario dell’area dell’euro, se necessario, e per preservare l’agevole trasmissione della politica monetaria.

Le nuove proiezioni macroeconomiche degli esperti della BCE sono state finalizzate all’inizio di marzo, prima del recente emergere delle tensioni sui mercati finanziari. Pertanto, queste tensioni implicano ulteriore incertezza sulle valutazioni di base dell’inflazione e della crescita. Prima di questi ultimi sviluppi, il profilo di base dell’inflazione complessiva era già stato rivisto al ribasso, principalmente a causa di un contributo dei prezzi dell’energia inferiore a quanto previsto in precedenza. Il personale della BCE vede ora un’inflazione media del 5,3% nel 2023, del 2,9% nel 2024 e del 2,1% nel 2025. Allo stesso tempo, le pressioni sui prezzi di fondo rimangono forti. L’inflazione al netto di energia e cibo ha continuato ad aumentare a febbraio e lo staff della BCE prevede che raggiungerà una media del 4,6% nel 2023, che è superiore a quanto previsto nelle proiezioni di dicembre. Successivamente, si prevede che scenderà al 2,5% nel 2024 e al 2,2% nel 2025,

Le proiezioni di base per la crescita nel 2023 sono state riviste al rialzo a una media dell’1,0% a seguito sia del calo dei prezzi dell’energia sia della maggiore resilienza dell’economia al difficile contesto internazionale. Il personale della BCE prevede quindi un’ulteriore ripresa della crescita, all’1,6%, sia nel 2024 che nel 2025, sostenuta da un mercato del lavoro robusto, dal miglioramento della fiducia e da una ripresa dei redditi reali. Allo stesso tempo, la ripresa della crescita nel 2024 e nel 2025 è più debole di quanto previsto a dicembre, a causa dell’inasprimento della politica monetaria.

Tassi di interesse chiave della BCE
Il Consiglio direttivo ha deciso di aumentare di 50 punti base i tre tassi di interesse di riferimento della BCE. Di conseguenza, il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principale e i tassi di interesse sulla linea di rifinanziamento marginale e sulla linea di deposito saranno aumentati rispettivamente al 3,50%, 3,75% e 3,00% a partire dal 22 marzo 2023.

Programma di acquisto di asset (APP) e programma di acquisto di emergenza pandemica (PEPP)
Il portafoglio APP sta diminuendo a un ritmo misurato e prevedibile, in quanto l’Eurosistema non reinvestisce tutti i pagamenti principali dei titoli in scadenza. Il calo ammonterà in media a 15 miliardi di euro al mese fino alla fine di giugno 2023 e il suo ritmo successivo sarà determinato nel tempo.

Per quanto riguarda il PEPP, il Consiglio Direttivo intende reinvestire i pagamenti di capitale dei titoli in scadenza acquistati nell’ambito del programma almeno fino alla fine del 2024. In ogni caso, il futuro roll-off del portafoglio PEPP sarà gestito in modo da evitare interferenze con il orientamento di politica monetaria appropriato.

Il Consiglio direttivo continuerà ad applicare flessibilità nel reinvestimento dei rimborsi in scadenza nel portafoglio PEPP, al fine di contrastare i rischi per il meccanismo di trasmissione della politica monetaria legati alla pandemia.

Operazioni di rifinanziamento
Poiché le banche stanno rimborsando gli importi presi in prestito nell’ambito delle operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine, il Consiglio direttivo valuterà regolarmente in che modo le operazioni mirate di prestito contribuiscono al suo orientamento di politica monetaria.

***

Il Consiglio direttivo è pronto ad adeguare tutti i suoi strumenti nell’ambito del suo mandato per garantire che l’inflazione ritorni al suo obiettivo del 2% nel medio termine e per preservare il buon funzionamento della trasmissione della politica monetaria. Il toolkit della BCE è completamente attrezzato per fornire sostegno di liquidità al sistema finanziario dell’area dell’euro, se necessario. Inoltre, lo strumento di protezione della trasmissione è disponibile per contrastare dinamiche di mercato ingiustificate e disordinate che rappresentano una seria minaccia per la trasmissione della politica monetaria in tutti i paesi dell’area dell’euro, consentendo così al Consiglio direttivo di adempiere più efficacemente al suo mandato di stabilità dei prezzi.

Decisione sui tassi

Tutti e tre i tassi della Bce aumentano di 50 punti base.

Attesa per decisione sui tassi

Tra un’ora la Bce renderà pubblica la decisione sui tassi con l’aggiornamento sul Calendario Economico.

Rendimenti Btp e Bund salgono

In attesa della decisione sui tassi Bce, il rendimento del Btp decennale sale al 4,1%. Anche il Bund tedesco decennale rende di più, con un 2,2%.

Euro dollaro

L’EUR/USD sta estendendo i guadagni sopra 1,0600. La coppia sta trovando il suo equilibrio in mezzo a una svolta positiva per la propensione al rischio, mentre i timori per la crisi del Credit Suisse diminuiscono. Tutti gli occhi sono puntati sulla decisione di rialzo dei tassi della Bce.

Inflazione Italia

I dati definitivi sull’inflazione in Italia a febbraio hanno indicato una crescita dei prezzi su base annuale del 9,1%, in rallentamento su stime a +9,2% e sul precedente +10,0%. A livello mensile i prezzi sono aumentati dello 0,2% (stime a +0,3%).

Apertura Borse europee

I principali indici europei aprono in rialzo, in attesa della riunione Bce e della decisione sui tassi e confortate dall’intervento della Banca centrale svizzera per sostenere Credit Suisse.

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