Risarcimento danni maltempo, chi paga e come farne richiesta al Comune

Ilena D’Errico

20 Maggio 2023 - 18:58

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Il maltempo può causare gravissimi danni: allagamenti, frane e inondazioni. Ecco chi deve pagare il risarcimento in questi casi.

Risarcimento danni maltempo, chi paga e come farne richiesta al Comune

Il maltempo, soprattutto se le condizioni sono particolarmente forti e durature, causa danni importanti a persone e cose. Non è una novità, in particolare per l’Italia che è affetta da un notevole rischio idrogeologico sul territorio. La situazione dell’Emilia-Romagna, poi, ha di nuovo ricordato come ancora oggi gli eventi atmosferici siano in grado di portare morti e distruzione.

È chiaro che queste problematiche si collegano a un’importante perdita quantificabile dal profilo economico e i fondi necessari per normalizzare la situazione sono davvero ingenti. Ecco perché è giusto sapere che in alcuni casi è previsto un risarcimento danni per i cittadini che hanno subito ingiustamente le conseguenze del maltempo.

Risarcimento danni causati dal maltempo, chi paga

Il principio del risarcimento danni è sempre lo stesso indipendentemente dagli ambiti di applicazione, ossia la responsabilità. Così come avviene per gli incidenti stradali o gli illeciti, per esempio, anche per i danni del maltempo il risarcimento deve essere pagato da chi ne ha colpa.

Soltanto che riguardo al maltempo l’attribuzione della responsabilità non è sempre facile. Ovviamente, nessuno è responsabile del maltempo in quanto tale perché le manifestazioni meteorologiche non sono controllabili (e prevedibili solo in una certa misura). Si può, tuttavia, essere responsabile dei danni che ha causato il maltempo.

La responsabilità ricade ovviamente sugli enti territoriali che hanno il compito di custodire e salvaguardare il territorio. È quindi il Comune (ma in genere tutti gli enti pubblici a seconda dei compiti) a dover pagare il risarcimento per i danni dal maltempo, ma soltanto se sono causati da un’omessa custodia.

La regola generale per valutare la sussistenza di una richiesta risarcitoria è quella dell’ordinarietà. Se la diligenza ordinaria e la manutenzione corrette avrebbero potuto evitare i danni causati dal maltempo, allora l’ente che era predisposto a questo compito è tenuto a pagare il risarcimento danni.

Risarcimento danni alluvione e frane

Il risarcimento danni per alluvione e frane segue il meccanismo di responsabilità appena illustrato ed è perciò dovuto dal Comune quando i danni sono dovuti alla cattiva gestione territoriale. La Cassazione ha peraltro ribadito più volte che l’insolita quantità di piogge non è sufficiente per escludere la responsabilità comunale. Si tratta, in sostanza, di rischi di cui il Comune deve tenere conto adottando le misure preventive necessarie.

Ad esempio, il Comune deve risarcire i danni alluvionali se non sono stati effettuati gli interventi di manutenzione come la pulizia degli acquedotti. Il principio del “caso fortuito” che esonera gli enti territoriali da qualsiasi responsabilità, infatti, è valido soltanto in casi di assoluta imprevedibilità. In altre parole, il Comune è tenuto a gestire il territorio come prescritto dalla legge. Se lo fa, non deve risarcire i danni causati da eventi atmosferici che hanno superato le misure precauzionali adottate.
I cittadini possono comunque richiedere i sussidi pubblici previsti per fronteggiare le calamità naturali da parte dello Stato.

Risarcimento per neve e ghiaccio

La Corte di Cassazione (sentenza n. 5859/18) si è espressa anche sui danni causati dal ghiaccio e dalla neve, in particolare sul risarcimento per cadute e scivolate. Il principio giurisprudenziale seguito dalla Corte è semplice: il Comune è esonerato dal risarcimento danni se la lastra di ghiaccio era visibile e poteva essere evitata con un minimo di diligenza.

Questo significa che, pur riconoscendo la responsabilità del Comune - in qualità di custode delle strade - il privato cittadino è tenuto a guardare dove mette i piedi e a prestare attenzione.

E allora quando una caduta sul ghiaccio è risarcibile? Per avere diritto al risarcimento, l’infortunato deve dimostrare che il ghiaccio non era visibile e pertanto impossibile da evitare anche usando l’ordinaria diligenza, ad esempio quando la lastra di ghiaccio è ricoperta da foglie.

Come denunciare danni da grandine?

Se la grandine ha ammaccato l’automobile, rotto il parabrezza o causato altri danni talvolta è possibile ottenere il risarcimento dalla compagnia assicurativa, allegando foto e documenti che dimostrino la presenza e l’entità del danno. Per aumentare le possibilità di ottenere un risarcimento è consigliabile presentare una denuncia alle Forze dell’ordine, ai Vigili del Fuoco o Protezione Civile e procurarsi il bollettino dell’Osservatorio Meteo più vicino per certificare che la grandinata sia avvenuta nel giorno e nell’ora indicata dal richiedente.

Precisiamo, però, che la copertura assicurativa per grandine è accessoria e non tutti gli automobilisti ne sono dotati. Questa si acquisisce stipulando una polizza specifica contro gli eventi atmosferici che garantisce la copertura in caso di frane, valanghe, trombe d’aria, allagamenti e altre calamità.

Come chiedere il risarcimento al Comune

La prima cosa da fare se si intende chiedere il risarcimento dei danni in Comune è scattare delle foto che dimostrano l’entità del danno e l’esistenza del pericolo. Le immagini devono essere immortalate il prima possibile, dato che con il passare delle ore le prove potrebbero sparire (si pensi ad una lastra di ghiaccio che si scioglie nelle ore più calde).

Per dimostrare il danno si possono anche riportare le testimonianze di vicini e persone che hanno assistito all’evento. In presenza di danni fisici si può allegare alla richiesta di risarcimento il certificato medico o l’eventuale verbale della di accertamento della Polizia o dei vigili.

A questo punto si deve scrivere una raccomandata a/r da indirizzare al Comune della località di residenza o da recapitare personalmente all’Ufficio Protocollo del Comune. L’oggetto della comunicazione deve recare:

“richiesta di risarcimento per danni causati da calamità naturale”

Può essere utile descrivere dettagliatamente la tipologia di danno subito e il bene danneggiato e, se effettuate, allegare le fatture delle spese di riparazione già effettuate.
Ottenere il risarcimento danni dal Comune per danni provocati dal maltempo non è sempre facile, ma vale la pena tentare. Non dimenticate però le opportune cautele in caso di maltempo. Infatti il risarcimento potrebbe essere escluso qualora il cittadino richiedente abbia avuto un comportamento negligente o spericolato.

Risarcimento per calamità naturale

Può capitare che i danni a cose, persone, attività commerciali o abitazioni non siano causate dalla scarsa manutenzione del Comune ma da eventi naturali di portata straordinaria e non prevedibili, cioè da vere e proprie calamità naturali.

In questi casi la procedura per richiedere il risarcimento dei danni è la stessa: tramite lettera raccomandata o a mano presso l’ufficio comunale competente, allegando foto, video, ogni elemento di prova del danno e certificati medici, se presenti.

Il risarcimento tuttavia potrebbe essere subordinato al riconoscimento dello stato di calamità naturale da parte della Regione. In ogni caso, la Cassazione ha stabilito che l’onere della prova ricade sull’ente territoriale in questione.

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