Rimborso IMU per i coniugi fino dal 2017, ecco come richiederlo

Patrizia Del Pidio

16 Gennaio 2023 - 15:44

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Rimborso dell’IMU per i coniugi con diversa residenza dal 2017 al 2022: ecco come richiederlo e i tempi di attesa per ottenerlo.

Rimborso IMU per i coniugi fino dal 2017, ecco come richiederlo

Dopo la sentenza della Corte Costituzionale dello scorso 13 ottobre che ha dichiarato illegittimo vincolare l’esenzione dal pagamento dell’IMU all’intero nucleo familiare, sono moltissimi i coniugi con diversa residenza che negli ultimi 5 anni hanno pagato somme non dovute. E che ora attendono istruzioni su come poter recuperare quanto versato illegittimamente. Andando indietro nel tempo e tenendo in considerazione anche l’acconto IMU del 2022 si arriverà a poter richiedere il rimborso dell’IMU pagata e non dovuta fino al 2017.

Si può recuperare l’IMU 2022 in compensazione

Per quel che riguarda le somme versate e non dovute nel corso del 2022, a giugno come acconto, è stato possibile già recuperarle in sede di saldo in compensazione. E questa era la strada più veloce per recuperare parte delle somme. In tutti gli altri casi, invece, sarà necessario chiedere un rimborso al Comune a cui l’IMU è stata versata.

Ma chi è interessato dalla novità della sentenza in questione?Riguarda i coniugi che hanno due abitazioni principali e, quindi, una diversa residenza. Sia nello stesso Comune che in Comuni differenti che non hanno potuto beneficiare, negli ultimi anni, della doppia esenzione dell’IMU.

La sentenza della Corte Costituzionale, invece, ammette che anche i coniugi con diversa residenza possano non pagare l’IMU su nessuna delle abitazioni di proprietà in cui almeno uno dei due ha la residenza. Per le somme pagate in eccesso negli ultimi 5 anni è possibile, quindi, chiedere un rimborso al proprio Comune, ma come?

Rimborso con richiesta al Comune

La domanda di rimborso va presentata ai Comuni entro 5 anni dalla data in cui è stata versata l’imposta. Attualmente, quindi, è possibile chiedere il rimborso per le somme pagate e non dovute dal 2017 al 2022. Esistono già moduli per presentare domanda di restituzione nei Comuni che solitamente si utilizzano per chiedere la restituzione di importi versati in più per errore

SI potranno, quindi, utilizzare gli stessi moduli inserendo oltre ai propri dati, l’imposta dovuta ed il rimborso richiesto, anche l’anno di riferimento. Nella domanda è bene indicare anche le motivazioni che sono alla base della domanda che si presenta. Descrivere brevemente la situazione, quindi, indicando che sulla base della pronuncia 209 del 13 ottobre 2023 della Corte Costituzionale si chiede il rimborso delle somme versate in eccesso.

Tempi di rimborso che potrebbero essere anche molto lunghi

Presentata la domanda al Comune bisognerà, poi, armarsi di pazienza perchè i tempi di lavorazione della pratica potrebbero essere anche abbastanza lunghi. La procedura operativa che adotteranno i Comuni in tal senso, infatti, non è ancora chiarissima e ogni Comune opererà in base a procedure diverse. In ogni caso si dovrà procedere, caso per caso, alla verifica dei requisiti di residenza doppia nelle diverse abitazioni in possesso del nucleo per i periodi per cui si richiede il rimborso.

I Comuni, quindi, dovranno procedere a ritroso negli anni andando ad incrociare dati in loro possesso anche con le informazione che potranno trarre dalle eventuali bollette delle utenze domestiche delle diverse abitazioni. Un compito che richiederà tempo e che fa capire fin da subito che non sarà molto veloce ottenere il rimborso di quanto versato e non dovuto negli anni passati.

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