Rimborso Irpef 2023, quando arriva? Le tempistiche per modello 730 e Redditi Pf

Simone Micocci

17/05/2023

06/06/2023 - 14:03

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Quando arriva il rimborso Irpef? Dipende da quando è stata inviata la dichiarazione dei redditi, nonché dal modello utilizzato (se 730/2023 o Redditi PF). Ecco il calendario con le tempistiche.

Rimborso Irpef 2023, quando arriva? Le tempistiche per modello 730 e Redditi Pf

Una volta inviata la dichiarazione dei redditi è lecito chiedersi, laddove ne sia risultato un credito in favore del contribuente, quando arriva il rimborso Irpef erogato dall’Agenzia delle Entrate (ma in alcuni casi anticipato dal datore di lavoro).

La risposta alla domanda su quando arriva il rimborso Irpef può variare però a seconda delle circostanze, ad esempio se è presente o meno il sostituto d’imposta, come pure per il modello utilizzato per la dichiarazione dei redditi: le tempistiche per il modello 730/2023, infatti, differiscono da quelle del modello Redditi Pf. Molto poi dipende da quando viene inviata la dichiarazione dei redditi: è ovvio, infatti, che prima si procede con l’adempimento e prima arriverà il rimborso. E differenze ci sono anche tra lavoratori e pensionati.

Va detto che nel migliore dei casi un eventuale rimborso potrebbe arrivare già nella busta paga di luglio 2023: nel peggiore, invece, bisognerà attendere più di un anno.

A tal proposito, visto che siamo in pieno periodo di dichiarazione dei redditi - con l’invio del modello 730/2023 precompilato autorizzato dall’11 maggio - è bene fare chiarezza su qual è il calendario dei pagamenti per il rimborso Irpef, sia se effettuato direttamente in busta paga (o sulla pensione) che quando pagato direttamente dall’Agenzia delle Entrate - così che il contribuente possa avere le idee chiare riguardo all’arrivo dei soldi.

Modello 730/2023: quando arriva il rimborso Irpef

La presentazione del modello 730 consente al Fisco di effettuare il calcolo esatto delle imposte dovute dal contribuente, sulla base della totalità dei redditi percepiti e delle detrazioni fiscali riconosciute.

Qualora il ricalcolo delle imposte dovute evidenzi un credito per il contribuente (che quindi avrà pagato più tasse in busta paga o sulla pensione rispetto a quanto effettivamente dovuto), quest’ultimo avrà diritto a un rimborso Irpef.

Sebbene non siano cambiate le regole generali che regolano i rimborsi fiscali, da un paio di anni ormai è entrata in scena la nuova tempistica per i conguagli Irpef. Anche per il rimborso del 730/2023 non vi c’è una data unica per tutti, ma un termine mobile legato alla data di presentazione della dichiarazione dei redditi.

Nel dettaglio, ci sono sei slot temporali, e sei diverse periodicità per l’accredito dei rimborsi Irpef.

I primi a ricevere la somma riconosciuta - calcolata in base all’imposta dovuta, detrazioni e deduzioni fiscali - sono coloro che hanno presentato il modello 730 entro il 31 maggio 2023. Per questi il rimborso Irpef arriverà nel mese di luglio e, per i lavoratori dipendenti, direttamente in busta paga.

Infatti, entro il 15 giugno 2023 i datori di lavoro riceveranno i prospetti di liquidazione relativi ai modelli 730 presentati entro il termine del 31 maggio, consentendo così di pagare il rimborso direttamente a luglio.

I tempi per l’arrivo dei rimborsi Irpef si legano quindi ai nuovi termini entro i quali il risultato finale della dichiarazione dei redditi trasmessa viene comunicato all’Agenzia delle Entrate. A tal proposito, il calendario da prendere come riferimento è il seguente:

  • entro il 15 giugno dovranno essere comunicati i risultati finali delle dichiarazioni presentate entro il 31 maggio;
  • il 29 giugno, per quelle presentate dal 1° al 20 giugno;
  • il 23 luglio, per quelle presentate dal 21 giugno al 15 luglio;
  • il 15 settembre, per quelle presentate dal 16 luglio al 31 agosto;
  • il 2 ottobre, per quelle presentate dal 1° settembre al 2 ottobre.

I rimborsi emersi dal modello 730 saranno erogati sul primo stipendio utile, a partire dal mese successivo a quello in cui il datore di lavoro ha ricevuto il prospetto di liquidazione. Le stesse regole si applicheranno anche nel caso d’invio del modello 730 precompilato. Potrebbe quindi capitare di ricevere il rimborso del 730 nel mese di ottobre o anche a novembre; tutto dipenderà da quando viene inviata la dichiarazione.

Stesse tempistiche anche per i conguagli a debito.

Il termine mobile per rimborsi e conguagli si applicherà anche ai pensionati: l’Inps e tutti gli enti pensionistici effettueranno le operazioni di addebito o accredito a partire dal secondo mese successivo a quello di ricezione del prospetto di liquidazione. Ciò significa che per i pensionati il rimborso non arriverà prima di agosto 2023 (a patto d’inviare la dichiarazione entro il termine del 31 maggio).

C’è però un’eccezione a tutto questo: nel caso di rimborsi Irpef che superano i 4.000 euro, infatti, l’Agenzia delle Entrate potrebbe effettuare dei controlli preventivi e di conseguenza i tempi per il rimborso Irpef potrebbero essere più lunghi.

Rimborso 730/2023: conguaglio Irpef senza sostituto d’imposta

Regole specifiche sono inoltre previste per i rimborsi Irpef di chi presenta il modello 730 senza sostituto d’imposta.

Il rimborso del 730, fermo restando le nuove regole sui tempi di accredito, verrà riconosciuto mediante accredito diretto su conto corrente. In questo caso il conguaglio andrà a buon fine solo se l’intestatario (o uno degli intestatari) del conto è la stessa persona che è titolare del rimborso.

Contrariamente, l’Agenzia delle Entrate provvederà (per importi per un massimo di 1.000 euro) a inviare una comunicazione al titolare del rimborso per 730 invitandolo a presentarsi presso un ufficio postale per la riscossione dell’importo a conguaglio Irpef in contanti.

Per importi superiori a 1.000 euro comprensivi d’interessi sarà emesso invece un assegno emesso da Poste Italiane.

Quando arriva il rimborso in questo caso? L’Agenzia delle Entrate fa in modo che l’accredito avvenga entro il 31 dicembre dell’anno in cui è stata presentata la dichiarazione dei redditi, con la possibilità che questo termine slitti di qualche mese in caso d’importi elevati. Il termine ultimo è marzo 2024.

Rimborso Irpef per chi presenta il modello Redditi Pf

Più lunghi i tempi per coloro che presentano dichiarazione dei redditi senza sostituto d’imposta con il modello Redditi Pf. Per questo modello, infatti, i tempi di liquidazione sono successivi a quelli del modello 730/2023 e il rischio è che bisognerà aspettare fino all’anno dopo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione dei redditi, persino oltre il 30 marzo 2024 (data ultima per il rimborso del 730/2023 senza sostituto d’imposta).

Conguaglio Irpef: come pagare il debito d’imposta emerso dal modello 730/2023

Non solo rimborsi: la presentazione del modello 730/2023 potrebbe far emergere anche un debito Irpef.

Come noto, infatti, in sede di presentazione del modello 730/2023 viene effettuato il ricalcolo delle imposte dovute. Dal ricalcolo può derivare un credito per il contribuente (il quale quindi avrebbe diritto a un rimborso) ma anche un debito. Un caso frequente è quello dei lavoratori che nel corso dell’anno hanno percepito redditi da diversi datori di lavoro o di chi deve restituire il bonus Renzi.

Quindi, potrebbe capitare che dall’invio della dichiarazione dei redditi emerga un debito Irpef. In questo caso bisognerà provvedere a corrispondere la somma dovuta.

Per lavoratori dipendenti o pensionati il rimborso al fisco verrà disposto dal proprio sostituto d’imposta mediante addebito Irpef in busta paga o nella rata della pensione. Chi presenta il modello 730 senza sostituto dovrà invece provvedere autonomamente al pagamento della quota necessaria per il conguaglio Irpef a debito.

Le opzioni riservate per ripianare i conti con il fisco sono i seguenti: addebito su conto corrente mediante indicazione del proprio Iban o versamento mediante modello F24 dell’Agenzia delle Entrate.

Per i contribuenti senza sostituto d’imposta che hanno utilizzato un intermediario (Caf, commercialista) per presentare il 730 possono operare il conguaglio anche versando l’importo mediante F24 ricevuto dall’intermediario abilitato.

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