Residenza e domicilio, qual è la differenza e quando coincidono

Ilena D’Errico

13 Maggio 2023 - 12:49

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Residenza e domicilio: i punti in comune, la differenza, quando coincidono e perché è necessario distinguerli.

Residenza e domicilio, qual è la differenza e quando coincidono

Spesso nel parlare comune si tende a utilizzare i termini residenza e domicilio come sinonimi o perlomeno accomunandoli nel significato. In realtà, dal punto di vista legale esiste una differenza sostanziale fra questi due concetti, anche se nel concreto definiscono poco più che un indirizzo civico. Difatti, quando bisogna fornire i propri dati anagrafici viene chiesto di fornire rispettivamente la residenza e il domicilio, oppure di dichiarare che coincidono. Vediamo quindi cosa cambia e a cosa serve questa differenza.

Cos’è il domicilio

Il domicilio di una persona corrisponde alla sede principale dei suoi affari e interessi, così come stabilito dall’articolo 43 del Codice civile. In buona sostanza, nel domicilio si concentra la vita professionale con tutto ciò che la riguarda: dagli accertamenti fiscali del medico fino all’apertura della successione.

L’elezione del domicilio serve appunto a comunicare l’indirizzo al quale si è reperibili in relazione alla vita professionale e perciò può essere piuttosto utile in caso di trasferte o viaggi di lavoro. Il domicilio, infatti, è temporaneo: può essere modificato in qualsiasi momento ma non consente di accedere ai diritti per i residenti.

Bisogna poi ricordare che non ci sono particolari requisiti per l’elezione del domicilio, per esempio non serve assolutamente spostarlo nel proprio studio lavorativo. Qualsiasi luogo in cui il soggetto può ricevere le comunicazioni è idoneo per la legge, tanto che quando si intraprende una causa civile è uso eleggere il domicilio (speciale) presso l’avvocato.

Cos’è la residenza

La residenza indica il luogo in cui si vive abitualmente, niente più dell’indirizzo di casa. L’articolo 43 del Codice civile la definisce infatti come dimora abituale, intendendo così l’abitazione non occasionale e non limitata a periodi specifici. Nel complesso, la residenza unisce la permanenza stabile in un determinato luogo insieme alla volontà di permanervi in modo stabile.

La differenza fra domicilio e residenza

La differenza tra domicilio e residenza è che il primo attiene alla vita professionale, mentre la seconda all’abitazione. Ovviamente si tratta di una semplificazione riduttiva, perché da questa minima sottigliezza derivano una serie di cambiamenti importanti dal punto di vista legale. La residenza può essere soltanto una ed è fondamentale per accedere a una serie di diritti fondamentali, fra cui:

  • Il diritto di voto;
  • l’assistenza sociale e sanitaria;
  • il rilascio di certificati anagrafici;
  • l’istruzione e la sanità pubblica;
  • il matrimonio.

Il domicilio, invece, non comporta particolari diritti ma ha più che altro una funzione di utilità per la persona che desidera separare le comunicazioni professionali da quelle private, soprattutto se il luogo prioritario di lavoro e quello di residenza sono differenti. Il luogo di domicilio è necessario:

  • All’apertura della tutela;
  • alla successione;
  • alla dichiarazione di fallimento dell’imprenditore.

Oltretutto, esistono diversi tipi di domicilio:

  • Il domicilio volontario, stabilito dalla persona dove preferisce;
  • il domicilio legale, stabilito dalla legge in circostanze particolari (ad esempio per i minori e gli incapaci);
  • il domicilio generale, corrispondente alla sede principale degli affari comunicata dalla persona o coincidente con la residenza;
  • il domicilio speciale, eletto dal soggetto in modo specifico per determinati affari o atti (proprio come l’ipotesi dell’elezione del domicilio dall’avvocato). È quindi possibile avere più di un domicilio speciale.

Bisogna poi ricordare che è possibile fornire anche un domicilio digitale, sostanzialmente comunicando all’Anagrafe nazionale della popolazione residente un indirizzo di posta elettronica certificata.

Quando domicilio e residenza coincidono

Domicilio e residenza possono tranquillamente coincidere ed è anzi ciò che capita per la maggior parte delle persone, la loro distinzione è infatti solo facoltativa. Stabilire domicilio e residenza in due luoghi separati può avere una funzionalità pratica, soprattutto per chi svolge una professione autonoma, ma non è mai obbligatorio.

Eleggendo un domicilio diverso dalla propria residenza è infatti possibile evitare di ricevere a casa le comunicazioni che riguardano l’ambito lavorativo e viceversa, dato che il domicilio non deve essere necessariamente reso noto alle Pubblica amministrazione salvo espressa richiesta.

Punti in comune fra residenza e domicilio e a cosa serve distinguerli

Molto intuitivamente è facile capire i punti di contatto fra la residenza e il domicilio, ancor di più una volta conosciuta la definizione esatta per questi concetti. Entrambi hanno la funzione di rendere una persona reperibile, soprattutto per eventuali comunicazioni da parte della Pubblica amministrazione o dell’autorità giudiziaria, ma non solo. Sia il domicilio che la residenza servono quindi a collegare un soggetto a un luogo fisico, con la possibilità di distinguere fra la vita privata e quella professionale.

Purché il soggetto sia reperibile, la distinzione tra domicilio e residenza è puramente facoltativa e permette di ricevere le comunicazioni anche quando si passa molto tempo fuori casa oppure di indirizzarle a una persona diversa per motivi professionali.

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