Fotovoltaico gratis nel 2024 con il reddito energetico: a chi spetta?

Patrizia Del Pidio

3 Marzo 2024 - 09:14

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Quali Regioni hanno già emanato bandi per il reddito energetico 2024? Vediamo quando e per chi è possibile avere l’impianto fotovoltaico gratis grazie ai contributi a fondo perduto.

Fotovoltaico gratis nel 2024 con il reddito energetico: a chi spetta?

Fotovoltaico gratis con reddito energetico 2024, ma per chi? L’aumento dei costi dell’energia elettrica e del gas registrati lo scorso anno a cui si aggiunge la fine del mercato tutelato per la maggior parte dei consumatori, sta spingendo sempre più italiani all’istallazione di impianti fotovoltaici. Se poi questi ultimi possono essere gratis la cosa si fa ancora più ghiotta, soprattutto per chi non riesce a sostenere la spesa che una simile installazione comporta.

In tal senso opera il reddito energetico il cui atteso decreto Ministeriale per le erogazioni 2024 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 8 novembre. Il decreto firmato dal Ministro Picchetto Fratin a inizio agosto detta le regole per accedere al Fondo nazionale per il reddito energetico che ha una dotazione di base di 200 milioni di euro. Il Fondo di sostegno era stato previsto 3 anni fa (per lungo tempo rimasto solo sulla carta visto che nessun decreto attuativo ne permetteva l’utilizzo) e il decreto in questione contiene le istruzioni per presentare domanda del reddito energetico per il biennio 2024 e 2025.

Le coperture previste per il biennio sono di 200 milioni di euro e saranno suddivisi tra le diverse Regioni in modo abbastanza variabile con coperture più alte per le zone più bisognose di tutela.

Il 2024, quindi, porta nuovi fondi per il “reddito energetico” che grazie al contributo a fondo perduto consente alle famiglie più fragili economicamente di installare pannelli fotovoltaici praticamente a costo zero. I finanziamenti, messi a disposizione degli enti locali, permettono alla misura di autofinanziarsi poiché l’energia prodotta in eccesso è destinata alle Regioni e ai Comuni in modo da auto alimentare il sistema.

Già lo scorso anno si era parlato del caso della Regione Puglia che aveva concesso il Bonus fotovoltaico. Sono, poi, partiti i bandi delle Regioni Lazio e Sardegna che hanno permesso l’ottenimento del contributo per installare i pannelli. Il tutto, ovviamente, è subordinato a precisi limiti di reddito che consentono l’accesso all’incentivo.

Reddito energetico 2024, come funziona?

Si tratta di un incentivo a carattere regionale con cui si finanzia l’installazione di impianti di produzione energetica rinnovabili, come ad esempio i pannelli solari o quelli fotovoltaici.

Per chi beneficia del contributo installando l’impianto c’è il diritto all’autoconsumo, ovvero a consumare gratuitamente tutta l’energia necessaria alla propria abitazione. Ma non c’è accumulo di quella eccedente, e più avanti vedremo il perché.

Il contributo del reddito energetico non può essere cumulato con altre agevolazioni statali, regionali o europee in materia di energia.

All’accettazione del contributo a fondo perduto il beneficiario dello stesso è chiamato a sottoscrivere una convenzione con il GSE. La convenzione prevede l’attivazione del servizio di scambio dell’energia elettrica prodotta sul posto, l’autoconsumo e la cessione dei crediti maturati al GSE della Regione.

Per accedere al beneficio sono previsti dei limiti reddituali Isee e si deve garantire anche un tempo minimo di funzionamento dell’impianto stesso. Attualmente non è ancora possibile presentare le domande per il reddito energetico 2024. Le istruzioni operative, infatti, non sono ancora state fornite dal Gse. Le domande dovrebbero essere trasmesse online su un sito gestito proprio dal Gse che, però, non è stato ancora predisposto. In ogni caso il regolamento con le istruzioni operative si attende entro marzo.

Fondi sbloccati nel 2023

Il reddito energetico dovrebbe permettere l’accesso alle energie rinnovabili anche laddove c’è un vero e proprio disagio non solo economico ma anche energetico. Proprio per questo, il fondo che si autoalimenta che serve a destinare i fondi per l’installazione di impianti fotovoltaici alle famiglie con disagio economico, può contare su 200 milioni di euro in più.

Con una delibera del Cipess sono stati trasferiti, nel 2023, 200 milioni di euro dal Ministero del Made in Italy al Ministero dell’ambiente e della sicurezza economica che dovrà andare, ora, a gestire il Fondo nazionale per il reddito energetico che dovrà garantire stanziamenti su tutto il territorio nazionale.

Il Fondo del reddito energetico ha un duplice scopo, da una parte quello di abbattere il costo delle bollette dell’energia elettrica e dall’altro favorire la diffusione dell’installazione di sistemi di fonti di energia rinnovabili coinvolgendo anche le fasce della popolazione maggiormente svantaggiate a livello economico. Ovvero quelle che, altrimenti, resterebbero escluse da queste tipologie di interventi

I 200 milioni di euro si vanno ad aggiungere a quelli che il Fondo nazionale aveva già in dotazione aumentandone, di fatto, il budget. Lo scopo principale del Fondo e del reddito energetico che ne consegue, è quello di andare a contrastare la cosiddetta “povertà energetica” intervenendo nelle realtà in cui esiste un vero disagio economico e sociale.

Ma non interviene con un sostegno immediato, come fa il bonus bollette, ad esempio, bensì con una soluzione a lungo termine e con una soluzione strutturale che provvede a eliminare alla radice il disagio energetico.

La modalità di erogazione dei fondi, certamente a fondo perduta e a copertura delle spese sostenute, e in base a quali criteri e requisiti, sarà stabilita con un successivo decreto da parte del Ministero dell’ambiente.

I fondi stanziati alle Regioni per il reddito energetico

Ci sarà una maggiore attenzione per le Regioni del Sud Italia, alle quali andranno l’80% delle risorse. Come abbiamo anticipato le coperture per il 2024 e 2025 sono di 200 milioni di euro che saranno suddivisi in questo modo:

  • 80 milioni di euro andranno suddivisi per le Regioni Abruzzo, Calabria, Basilicata, Molise, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna;
  • i restanti 20 milioni di euro spetteranno, invece, alle altre Regioni.

Un fondo che si autoalimenta

Il Fondo nazionale per il reddito energetico sarà un fondo rotativo: oltre alla dotazione di base, infatti, si autofinanzierà con i proventi della vendita dell’energia prodotta e non consumata dalle famiglie che riceveranno il contributo.

Destinatarie del contributo le famiglie a basso reddito e servirà per la realizzazione di impianti fotovoltaici per l’autoconsumo. Il contributo sarà in conto capitale per le spese sostenute dalle famiglie per installazione e acquisto dei pannelli fotovoltaici. Il beneficio, in ogni caso, dovrà sostenere totalmente le spese per l’istallazione dell’impianto.

In questo modo si permetterà anche alle famiglie a basso reddito di poter superare la povertà energetica potendo accedere, appunto, alla produzione di energia autonoma per l’autoconsumo.

I beneficiari dei contributi a fondo perduto, infatti, si impegnano a cedere tutta l’energia prodotta e non utilizzata per l’autoconsumo, al Gestore del sistema energetico che, poi, provvedere a vendere l’energia prodotta in eccesso. E proprio i proventi della vendita servono ad alimentare il Fondo stesso.

Quando si accede al reddito energetico, infatti, vi è l’obbligo di sottoscrivere un accordo per lo scambio sul posto che ceda la quota di energia non utilizzata per l’autoconsumo per la vendita i cui proventi andranno alle casse regionali per alimentare il Fondo stesso. Inoltre chi riceve il reddito energetico si impegna anche a garantire una produzione minima e a garantire il funzionamento dell’impegno per un certo numero di anni.

Chi sono i beneficiari del reddito energetico 2024?

L’agevolazione riguarda soprattutto le famiglie a basso reddito che si trovano in uno stato di disagio elettrico. In questo modo si permette a chi ha meno finanze a disposizione di produrre la propria energia, andando, di fatto, a risparmiare sulle bollette dell’energia elettrica.

Per poter partecipare ai bandi di ammissione al reddito energetico i nuclei familiari devono rispettare precisi valori Isee e nello specifico:

  • Isee massimo di 15.000 euro;
  • se con almeno quattro figli a carico Isee massimo di 30.000 euro.

Chi riuscirà ad accedere al Fondo reddito energetico risparmierà quindi sull’intero costo di un impianto fotovoltaico. Costo che oggi, per un impianto da 6 kw, va dai 12 ai 15 mila euro, con circa 3 mila euro in più se si vuole aggiungere un accumulatore (spesa che oggi si potrebbe anche risparmiare visti i vantaggi dello scambio sul posto).

Gli investimenti al Sud saranno favoriti

Il Fondo nazionale per il reddito energetico andrà a favorire, come detto, i nuclei familiari maggiormente svantaggiati, ma anche le zone del nostro Paese che sono maggiormente svantaggiate dal punto di vista energetico.

Per presentare domanda di accesso è necessario attendere la pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale e anche le direttive della Propria Regione o Comune per eventuali interventi di sostegno. Il consiglio, quindi, è quello di monitorare i siti istituzionali della propria Regione e del proprio Comune per capire se e quando saranno previste le agevolazioni adottate con il Fondo nazionale dopo la pubblicazione del decreto.

Le prime Regioni nel 2023, Sardegna e Lazio

Come abbiamo accennato, alcune Regioni, già nel 2023, sono partite con i primi bandi per l’erogazione del fondo perduto.

In Sardegna l’agevolazione è riservata ai proprietari di villette o di unita abitative indipendenti, ma anche i proprietari di un appartamento che rientra in un condominio. In quest’ultimo caso, però, l’installazione è consentita oltre che sulle idonee superfici comuni, anche sulle parti di proprietà individuali del richiedente.

Il contributo lo può richiedere anche lo stesso condominio per quel che riguarda le utenze di energia elettrica degli impianti di uso comune. Fermo restando che i crediti maturati, poi, andranno al Gse Sardegna.

Per i limiti di reddito saranno favorite le famiglie maggiormente disagiate. Quello che sembra chiaro è che a essere favoriti sono i nuclei familiari numerosi (con almeno 5 componenti), quelli formati da anziani con oltre 65 anni di età e le giovani coppie. Tra i nuclei familiari con corsia preferenziale anche quelli con componenti con handicap o invalidità o che abbiano almeno 2 figli minorenni.

Nel Lazio l’Isee è già stabilito

Il Lazio per il reddito energetico 2023 aveva stanziato 2 milioni di euro, mentre 5 sono stati stanziati per il 2024. La soglia Isee per poter accedere al contributo a fondo perduto in questa Regione è stata fissata a 35.000 euro.

Il reddito energetico 2024 andrà a coprire le spese per:

  • acquisto;
  • installazione;
  • connessione;
  • manutenzione;
  • esercizio;
  • assicurazione degli impianti.

Potranno essere comprese nelle spese agevolabili anche quelle delle pratiche amministrative. Chi beneficerà del fondo perduto, in ogni caso, dovrà garantire il funzionamento dell’impianto per almeno 20, e per questo arco di tempo lo stesso non potrà essere dismesso.

Fotovoltaico gratis dal 2024, vantaggi anche senza Bonus e agevolazioni?

La nuova frontiera del fotovoltaico gratis è alle porte e non si dovranno più comprare gli impianti, ma potranno essere “noleggiati” come servizio. Un po’ come è avvenuto con l’entrata in scena delle auto a noleggio, la vendita di un impianto fotovoltaico sarà sostituita da una nuova forma di utilizzo: il noleggio su misura.

Una rivoluzione quella del fotovoltaico gratis che getta le basi per la ripartenza della transazione ecologica dopo il fermo del Superbonus 110%. Ma quali sbocchi offre il servizio di noleggio dei sistemi fotovoltaici?

Il servizio è vantaggioso perché non fa leva sulle agevolazioni e sui Bonus. Un’osservazione che a molti potrebbe risultare paradossale.

Tutti i progetti diretti alla sostenibilità ambientale devono essere tali a prescindere dalla possibilità di ricorrere o meno alle agevolazioni. E queste ultime devono fare da spinta alla realizzazione del progetto, non da motore trainante.

In altre parole, il fotovoltaico a noleggio non necessita di Bonus e agevolazioni perché già da sé garantisce un risparmio economico immediato.

Fotovoltaico gratis 2024, cosa ci riserva il futuro

Il prossimo futuro è già scritto e passa dal green. Col tempo assisteremo ad una vera e propria inversione di rotta per fronteggiare i problemi ambientali e risparmiare anche qualche spicciolo. L’idea che si appresta a prendere forma è quella di produrre energia rinnovabile da impianti di piccole dimensioni ma molto performanti.

È questa la direzione indicata dalla analisi e ricerche condotte da università e istituti secondo cui presto assisteremo alla messa a punto di celle fotovoltaiche sempre più efficienti.

Il vantaggio, oltre ad essere racchiuso nella sostenibilità ambientale, è da ricercare anche nella convenienza economica dell’investimento. E anche in questo campo già si stanno muovendo i primi passi: dal 2025 il fotovoltaico sarà gratis.

Gli obiettivi di sostenibilità e lo spostamento verso le fonti rinnovabili si rafforzeranno nel tempo grazie alla messa a punto di nuovi strumenti incentivati dal PNRR.

La ricerca farà poi il suo attraverso lo sviluppo e la diffusione delle celle solari sottili pronte a rivoluzionare il fotovoltaico da cima a fondo. Secondo uno studio condotto da Imperial College, Amolf e Surrey University, queste celle potrebbero portare ad un’efficienza energetica del 65% rispetto al 25% di quella attuale, ridimensionando il consumo di silicio di ben il 99%.

Sulla stessa lunghezza d’onda è lo studio condotto dall’Università di Padova e del National Renewable Ebergy Laboratory (NREL). La ricerca dimostra come, attraverso degli impulsi laser, dal silicio si possono realizzare delle celle fotovoltaiche ad altissima efficienza energetica.

Cosa ci riserva allora il futuro sulle energie rinnovabili? Impianti sempre più performanti e costi più accessibili.

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