Reddito di cittadinanza tolto per 6 mesi a chi può lavorare, cosa prevede la proposta di Salvini

Giorgia Bonamoneta

29/10/2022

29/10/2022 - 22:34

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Salvini propone di sospendere il Reddito di cittadinanza per 6 mesi a 900 mila persone per finanziare le pensioni (quota 102). È davvero così? Ecco che cosa ha detto.

Reddito di cittadinanza tolto per 6 mesi a chi può lavorare, cosa prevede la proposta di Salvini

Il Reddito di cittadinanza potrebbe essere sospeso per 6 mesi. La proposta è di Matteo Salvini, secondo il quale il supporto economico può essere messo in pausa per finanziare quota 102. La sospensione per 6 mesi del Reddito di cittadinanza farebbe risparmiare 1 miliardo di euro allo Stato, cifra che permetterebbe il finanziamento di un meccanismo di uscita anticipata dal lavoro a 61 anni, con 41 anni di contributi, che ha ottenuto uno scarso successo già lo scorso 1° gennaio. La sospensione, secondo la proposta di Salvini, vedrebbe coinvolti 900.000 percettori del Reddito di cittadinanza, cioè coloro che sono stati definiti “in condizione di lavorare”.

L’annuncio della proposta arriva come anticipazione all’interno del libro «la grande tempesta» di Bruno Vespa in uscita per Mondadori il 4 novembre. Al momento però non vi è alcuna certezza che tale sospensione possa effettivamente avvenire, considerando che il lavoro sulla legge di Bilancio è ancora in corso. Per quanto diversi membri del governo meloni hanno dichiarato il Reddito di cittadinanza un fallimento, nella fase elettorale e subito dopo è stato abbassato il tono sull’eliminazione di Rdc, spostando l’attenzione sulla necessità di una riforma dello strumento di contrasto alla povertà.

Mentre Salvini si è preoccupato di fare affermazioni su quota 102, cioè di mandare in pensione le persone con 61 anni di età e 41 di contributi - senza parlare di aumento delle pensioni minime, sociali e di invalidità come promesso in campagna elettorale - non fa nessun riferimento alle difficoltà economiche del paese nel momento storico attuale. Con l’inflazione che è arrivata a toccare il 12%, la perdita del Reddito di cittadinanza per 900.000 individui (e le rispettive famiglie) per 6 mesi appare quantomeno rischiosa per la capacità di acquisto degli italiani, senza contare il mantenimento dello standard di vita sopra la soglia della povertà assoluta.

La proposta di Salvini contro il Reddito di cittadinanza: cosa ha detto

La proposta di Salvini, anticipata nell’intervista all’interno del nuovo libro di Bruno Vespa in uscita il 4 novembre 2022, è semplice. Secondo il vicepremier e leader della lega il Reddito di cittadinanza andrebbe sospeso per 6 mesi per poter finanziare quota 102. Quota 102 permette di andare in pensione a 61 anni con 41 anni di contributi. L’attuale proposta, cioè la “quota flessibile” di Marina Calderone, prevede invece di andare in pensione tra i 61 e 66 anni, con 35 anni di contributi e una riduzione proporzionale dell’assegno. Anche in questo caso Salvini si dice favorevole, segno che non è stato ancora presa una decisione precisa su quale sistema pensionistico utilizzare e in che modo finanziarlo.

La dichiarazione di Salvini ha però creato subito scalpore perché metterebbe in difficoltà 900.000 persone, dichiarate “capaci di lavorare” in un periodo di profonda crisi economica. La sospensione del Rdc farebbe risparmiare allo Stato 1 miliardo di euro, ma porterebbe allo stesso tempo creare un maggiore squilibrio nella popolazione, con un abbassamento importante del capacità di acquisto dei singoli e delle famiglie.

Cosa ha detto Salvini nell’intervista a Vespa: dalla guerra al ponte sullo Stretto

Nell’intervista a Bruno Vespa Salvini si è esposto su altri temi attuali. Per esempio è tornato a parlare di guerra. “C’è un aggressore e un aggredito, ma tutte le guerre finiscono a un tavolo negoziale”, ha commentato sulla fine del conflitto. “L’Ucraina è parte lesa e la comunità internazionale si farà garante dell’accordo”, ha aggiunto.

Inoltre, prendendo parola come ministro delle Infrastrutture, Salvini ha raccontato a Vespa di aver già contattato i governatori di Calabria e Sicilia per fare il punto della situazione sul progetto del Ponte sullo Stretto.

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