Reddito di cittadinanza 2023, pagamento a rischio: occhio alla scadenza del 31 gennaio

Teresa Maddonni

2 Gennaio 2023 - 18:38

condividi

Reddito di cittadinanza: per continuare a prenderlo anche nel 2023 è opportuno rispettare la scadenza del 31 gennaio. Restano ancora poche settimane per evitare la sospensione del pagamento.

Reddito di cittadinanza 2023, pagamento a rischio: occhio alla scadenza del 31 gennaio

Il reddito di cittadinanza anche nel 2023 deve far fronte a una prima scadenza ed è quella del 31 gennaio.

Molti beneficiari del reddito di cittadinanza, infatti, se non vogliono rischiare la sospensione del pagamento dell’importo devono provvedere nelle prossime settimane all’aggiornamento dell’Isee.

Il valore Isee per il nucleo familiare beneficiario del sussidio è fondamentale per il calcolo dell’importo del reddito di cittadinanza.

L’Isee è scaduto il 31 dicembre 2022 e pertanto entro il primo mese dell’anno è necessario provvedere alla presentazione dell’Isee 2023 per continuare a percepire il reddito di cittadinanza. Vediamo nel dettaglio come evitare la sospensione del pagamento del reddito di cittadinanza 2023.

Reddito di cittadinanza 2023, pagamento a rischio: rinnovo Isee entro il 31 gennaio

Il reddito di cittadinanza 2023 richiede necessariamente un rinnovo dell’Isee da parte dei nuclei familiari beneficiari del sussidio se non si vuole incorrere nella sospensione del pagamento.

L’Isee è scaduto il 31 dicembre e nel primo mese dell’anno occorre richiedere quello 2023. I beneficiari del reddito di cittadinanza devono pertanto presentare una nuova Dsu, con i redditi e i patrimoni riferiti a due anni prima. Occorre in merito soffermarsi su due elementi fondamentali:

  • il valore dell’Isee potrebbe cambiare e pertanto l’importo del reddito di cittadinanza potrebbe subire un ricalcolo, anche in negativo con una perdita su quanto corrisposto mensilmente;
  • il nuovo Isee potrebbe comportare la perdita del sussidio perché la situazione del nucleo familiare potrebbe essere cambiata rispetto al 2022.

Anche se il pagamento del reddito di cittadinanza è a rischio nel 2023 in quanto strettamente legato alla presentazione del nuovo Isee, i nuclei beneficiari non devono temere per il primo mese dell’anno dal momento che l’accredito sulla carta RdC è garantito.

Reddito di cittadinanza 2023, pagamento a rischio: a febbraio la sospensione

I beneficiari del reddito di cittadinanza hanno a disposizione tutto il mese di gennaio, entro la scadenza del 31, per provvedere al rinnovo. La sospensione del pagamento del reddito di cittadinanza, per gli inadempienti, riguarderà il mese di febbraio.

L’Isee, come abbiamo detto, è scaduto il 31 dicembre 2022, ma la ricarica di gennaio del reddito di cittadinanza verrà comunque effettuata tenendo conto del vecchio valore e con l’attuale importo.

Se, tuttavia, non si rispetta la scadenza del 31 gennaio 2023 per il rinnovo dell’Isee a febbraio il pagamento è sospeso. Una volta presentato l’Isee, per gli inadempienti, si procederà al recupero della somma spettante, e non accreditata, nel mese successivo a quello di competenza. La ricarica dovrebbe quindi avvenire per chi non rispetta la scadenza del 31 gennaio per il rinnovo dell’Isee, sulla base di quanto accaduto negli anni precedenti, entro le prime due settimane di marzo.

La sospensione del pagamento, tuttavia, potrebbe continuare anche nel mese di marzo per i nuclei familiari che non provvedono, neanche entro il mese di febbraio, alla presentazione del nuovo Isee. Se il pagamento del reddito di cittadinanza 2023, quindi, è salvo a gennaio occorre comunque seguire regole e adempimenti per non perderlo nei mesi successivi.

Ricordiamo inoltre che a partire dal 1° gennaio 2023 sono in vigore le modifiche apportate al reddito di cittadinanza dal governo Meloni con la legge di Bilancio, modifiche che porteranno a un graduale superamento della misura fino alla sua completa abolizione nel 2024.

Iscriviti a Money.it