Rebus gas per l’Europa: prezzi in corsa e nuovi accordi con Norvegia

Violetta Silvestri

24/06/2022

24/06/2022 - 10:52

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Il prezzo del gas di riferimento in Europa resta a livelli elevati e viaggia oltre i 130 euro. Mentre si inasprisce la crisi energetica in Ue, la Norvegia diventerà un partner più forte per i flussi.

Rebus gas per l’Europa: prezzi in corsa e nuovi accordi con Norvegia

I prezzi del gas naturale in Europa si sono diretti verso un secondo aumento settimanale consecutivo, poiché i profondi tagli dell’offerta della Russia turbano i mercati e costringono i Governi a un’inversione di rotta per ripristinare le centrali elettriche a carbone.

Mentre in Germania si è passati alla seconda fase del piano di emergenza, evidenziando un peggioramento delle aspettative sulle forniture dalla Russia, in sede europea l’accordo per il tetto al prezzo del gas - caldeggiato dall’Italia - non c’è, anche se forse sarà convocato un Consiglio straordinario a luglio proprio sulla questione.

Intanto, si cercano in fretta fornitori che possano sostituire la Russia e in questo ambito la Norvegia avrà un peso maggiore nei flussi di gas verso l’Europa. Le novità.

La Norvegia va in aiuto all’Ue sul gas: le novità

Nel frenetico e cruciale tentativo europeo di ottenere gas sufficiente ma non dalla Russia entra in gioco la Norvegia.

L’Unione Europea e lo Stato nordico, infatti, hanno concordato giovedì 23 giugno di collaborare per portare più gas dal più grande produttore dell’Europa occidentale ai 27 paesi dell’Ue, quasi la metà dei quali è ora alle prese con tagli alle forniture di gas russo.

Bruxelles ha dichiarato che 12 Stati membri stanno affrontando riduzioni drastiche nell’approvvigionamento, dopo che la Russia ha ridotto i flussi attraverso il suo gasdotto Nord Stream 1 la scorsa settimana, citando problemi tecnici.

Mosca aveva precedentemente interrotto le consegne in Polonia, Paesi Bassi e altri Paesi che si erano rifiutati di rispettare un nuovo schema di pagamento.

In questa cornice è arrivato l’accordo tra lo Stato norvegese e la Commissione europea che “rafforzeranno la cooperazione al fine di garantire ulteriori forniture di gas a breve e lungo termine dalla Norvegia”, hanno affermato in una dichiarazione, dopo che il capo della politica climatica dell’UE Frans Timmermans e il ministro dell’energia norvegese Terje Aasland si sono incontrati a Bruxelles.

Si possono portare quasi 100 TWh di energia in più sul mercato europeo, si legge nella nota.

La Norvegia ha aumentato la produzione di gas in risposta alla carenza in Europa e in precedenza aveva affermato di aspettarsi un incremento delle vendite di gas dell’8% a 122 miliardi di metri cubi quest’anno. Ciò equivale a 100 TWh in più di fornitura, il che significa che è probabile che tutta la sua produzione aggiuntiva vada nell’Ue.

Secondo i dati Bruegel, nell’ultima settimana di giugno calcolata, con aggiornamento il 21 giugno, i livelli di importazione di combustibile norvegese sono già ai massimi:

Gas dalla Norvegia in Europa Gas dalla Norvegia in Europa Flussi di gas dalla Norvegia nella settimana scorsa di giugno

Nella settimana terminata il 18 giugno, le importazioni Ue del gas naturale norvegese si sono attestate a 2.668 milioni di metri cubi circa, rispetto ai 1048 milioni di metri cubi del combustibile russo arrivato in Europa.

La dichiarazione afferma che la Norvegia rimarrà un grande fornitore per l’Europa oltre il 2030 e ha espresso sostegno per aumentare la sua esplorazione di petrolio e gas. Si è inoltre impegnata a cooperare in materia di energia rinnovabile e tecnologie verdi come l’idrogeno.

Prezzo del gas in rialzo: peggioramenti in vista?

Le prospettive energetiche europee restano incerte.

La situazione potrebbe peggiorare nelle prossime settimane. L’importante gasdotto Nord Stream, che attualmente utilizza solo il 40% della sua capacità di fornire all’Europa, dovrebbe essere completamente chiuso per manutenzione il prossimo mese. Il ministro dell’Economia tedesco Robert Habeck ha sollevato dubbi che l’obiettivo del Paese di riempire i siti di stoccaggio del 90% entro novembre possa essere raggiunto se i flussi attraverso il gasdotto rimangono limitati.

L’impatto si sta ripercuotendo sull’industria e minacciando la produzione economica nella regione. Il più grande produttore di prodotti chimici d’Europa, BASF SE, che fa affidamento sul gas per la produzione e l’elettricità, ha affermato che potrebbe ridurre l’attività, poiché prevede ulteriori aumenti dei prezzi. Anche BMW, la più grande casa automobilistica di lusso del mondo che gestisce impianti di cogenerazione in molti dei suoi siti, sta adottando misure per ridurre i consumi.

In questo scenario il gas nel benchmark olandese oscilla sui 130 euro per megawattora. I prezzi sono aumentati di oltre il 50% da quando i flussi del Nord Stream sono stati ridotti. Il contratto equivalente nel Regno Unito è aumentato del 4,9%

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